Marco Giusti per Dagospia
tutto il mio folle amore 1
In chiaro stasera in prima serata cosa abbiamo? Prima però vi devo dire quanto è bello, triste, ma anche umano e profondo “Nowhere Special”, il nuovo film di Uberto Pasolini, italiano in Inghilterra da ormai troppi anni, che trovate su Sky. Siamo in quel di Belfast, in Irlanda, e un padre single che di professione fa il lavavetri come se fosse in un film di Ken Loach, John, interpretato dal bel James Norton, si ritrova nella condizione di essere un malato terminale di cancro di classe operaia e di dover al più presto trovare una nuova famiglia per il suo delizioso figlioletto di quattro anni, Michael, interpretato da uno spettacolare Daniel Lamont, che ha cresciuto con amore senza la mamma, che è tornata in Russia a sei mesi dalla sua nascita e non si è più fatta sentire.
twilight 2
Assieme a una ragazza dei servizi sociali, vede una serie di famiglie inglesi, di ogni tipo, per capire a quale affidare Michael. Fino a quando dovrà scegliere proprio perché non ha più tempo. Ovvio che si pianga, ma Pasolini, che è un signore che ha passato tutta la vita a produrre film intelligenti, da “Full Monty” a “I vestiti nuovi dell’imperatore”, e da qualche anno è diventato regista, “Still Life”, sa che non può concedere troppo al lacrima movie e allo scivolamento nel mélo.
toto' e marcellino
Fa un cinema civile e minimalista. Già la storia, ispirata a un fatto vero, è così forte e la coppia che ha messo in scena, padre e figlio, così perfetta. Così seguiamo il percorso di John di giorno in giorno, sul lavoro, sempre più difficile da fare, nell’educazione del figlio e negli incontri con le famiglie inglesi. In mezzo a tutto questo John sa che dovrà spiegare a un bambino di quattro anni che cos’è la morte e cosa sta capitando. E dovrà lui stesso superare questo trauma senza fare pagare tutto questo dolore al figlio. Si piange, ovvio, ma il film è molto bello.
cinque figli di cane
E in tv che vediamo? Mah… Si va dal famoso “L’uomo che sussurrava ai cavalli” diretto e interpretato nel 1994 da Robert Redford, grande attore ma non grande regista, con una giovanissima Scarlett Johansson, Sam Neill e Kristin Scott Thomas, Canale Nove alle 21, 25, mélo western dove una madre cerca di curare la figlia, ancora sotto shock dopo una caduta da cavallo, curando anche il cavallo grazie a un cowboy in grado di sussurrargli all’orecchio, al solito “Il compagno Don Camillo” di Luigi Comencini con Gino Cervi, Fernandel, Saro Urzì e Graziella Granata, l’amante del produttore Angelo Rizzoli, Rete 4 alle 21, 25, ottimo per un remake con Salvini e Orsini.
O da “Il bambino e il poliziotto” di Carlo Verdone, Cine 34 alle 21, al vecchio western un po’ polveroso “Sfida oltre il fiume rosso” di Richard Thorpe con Glenn Ford, Angie Dickinson, Chad Everett, Gary Merrill e Jack Elam, il più in forma di tutti. Ricordo che lo vidi nell’estate del 1967 pensando che in fondo Richard Thorpe era un grande regista di avventurosi, “Ivanhoe”, “I cavalieri della Tavola Rotonda”, aveva girato qualcosa come 187 titoli cominciando col muto, ma il film era proprio poverino. Questo fu il suo ultimo film da regista e da produttore, già vecchio, era nato nel 1896. Non farà più nulla fino alla morte nel 1991. La Metro Goldwyn Mayer gli doveva molto. Diresse spesso senza averne i crediti, scene per altri film, da “Il mago di Oz” fino a “Ben-Hur” e “La conquista del West”. Grande regista, comunque.
il compagno don camillo 2
LA5 alle 21, 10 propone “Twilight” di Catherine Hardwicke con Kristen Stewart, Robert Pattinson, Peter Facinelli, mentre Canale 20 “Matrix Revolutions” dei/delle Wachonwski con Keanu Reeves, Laurence Fishburne, Carrie Ann-Moss, Hugo Weaving. Su Rai Movie alle 21, 10 trovate “Tutto il mio folle amore” di Gabriele Salvatores, più dramma che commedia con Claudio Santamaria, Valeria Golino, Diego Abatantuono, Giulio Pranno. Anche se il film si intitola come una celebre canzone di Domenico Modugno e il protagonista, Claudio Santamaria, interpreta il “Modugno della Dalmazia”, cantante un po’ cialtrone specializzato nel repertorio di Modugno, la canzone fondamentale del film è invece la bella “Vincent” di Don McLean, che il pubblico televisivo ricorderà come sigla di un celebre sceneggiato anni ’70, “Lungo il fiume e sull’acqua”.
dr. knock
E, forse per un problema generazionale, “Vincent”, se la senti, non te la levi facilmente dalla testa. Vincent è anche il nome del ragazzo sedicenne e problematico, interpretato dalla new entry Giulio Pranno, figlio di Elena, Valeria Golino in versione coi ricci, e di Willi, appunto Santanaria. Solo che Willi questo Vincent, che prese il nome proprio dalla canzone, non l’ha mai visto, perché invece di affrontare il ruolo di padre, sedici anni prima scappò poco eroicamente. Così il ragazzo, con tutti i suoi problemi, l’ha cresciuto la mamma con un altro uomo, Mario, Diego Abatantuono, buffo editore che legge continuamente libri di giovani autori che non gli piacciono e che riesce a avere un ottimo rapporto col ragazzo anche nei suoi momenti peggiori. La visita improvvisa di Willi nella casa del ragazzo, lo spinge a scappare di nascosto col padre naturale. Così parte un road movie alla Salvatores con la coppia padre-figlio formata dal cantante Willi e dal figlio pazzarello in Croazia e Dalmazia, e la coppia mamma-secondo padre all’inseguimento. Nessuno è cattivo. Certo. La recente scoperta del figlio illegittimo di Modugno, l’attore Fabio Camilli, aggiunge qualcosa di non cercato al film.
un’estate ai caraibi
Canale 27 alle 21, 10 ha preparato una versione alla Omar Sy di “Dr. Knock”, celebre cavallo di battaglia di attori come Louis Jouvet e, da noi, Alberto Lionello, scritto nel 1923 da Jules Romains, è ancora divertente e offre a un grande commediante un goal sicuro. Attenzione che su Rai5 alle 21, 15 arriva un ottimo film con Joaquin Phoenix pre-Joker, cioè “A Beautiful Day”, scritto e diretto dalla scozzese Lynne Ramsay con Ekaterina Samsonov, Alessandro Nivola. Una sorta di rilettura di “Taxi Driver” con un grande protagonista, premiato a Cannes come miglior attore (e il film come migliore sceneggiatura).
matrimonio impossibile
E’ un reduce, Joe, che non sta affatto bene. Vive con la vecchia mamma un po’ rintronata, si bomba di pasticche, tenta continuamente il suicidio per dimenticare che faceva il padre alla madre e quello che ha visto in guerra. Per difendersi da tutto questo e sfogarsi fa il sicario per denaro. E risolve tutto a martellate. Ma noi sappiamo da subito che dietro il barbone, le pasticche, le tante ferite c’è un uomo buono. Opera violenta e molto dura, con un montaggio particolarissimo e una musica dirompente di Johnny Greenwood, dimostra in ogni costruzione di scena e in ogni rapidissimo flashback il livello di intelligenza cinematografica della sua autrice. Già “A proposito di Kevin” era un film bello e quasi insostenibile per la violenza.
twilight
Questo è sulla stessa strada, ma meno duro, un po’ grazie alla storia, che è ripresa da un romanzo di Jonathan Ames, e un po’ grazie alla prova di gran virtuosismo di Joaquin Phoenix, che recita tutto il film fuori dalle righe, ma rende il suo personaggio di sicario mammone e suicida dal buon cuore assolutamente indimenticabile. Perché Joe, quando incontra la ragazzina che deve salvare, Ekaterina Samsonova, finita in un giro di pedofili d’alto bordo, capisce di aver trovato un’anima gemella. E noi capiamo che precipiterà in un vortice alla Travis Bickle di Taxi Driver non per un moralismo cattolico o per una voglia di riscatto, ma perché quello è il suo naturale percorso. Non è un film per tutti i gusti, siete avvisati, troppe martellate, troppo sangue, troppa violenza, ma per chi ama il cinema alla Martin Scorsese o alla Paul Schrader è qualcosa di imperdibile.
giggi il bullo
Ben altra cosa “Un’estate ai Caraibi” dei Vanzina brothers con Brignano, Buccirosso, Izzo, Bertolino, Alena Seredova, la coppia inedita e clamorosa Paolino Ruffini-Martina Stella e una partecipazione molto speciale di Gigi Proietti, Italia 1 alle 21, 20. Assolutamente da recuperare. C’è pure il sosia di Berlusconi.
dolce… calda lisa 1
In seconda serata avete una commedia di Massimiliano Bruno, “Ti ricordi di me?”, diretta da Rolando Ravello con la coppia che l’aveva interpretata a teatro, cioè Ambra e Edoardo Leo, ma ci sono anche Ennio Fantastichini, PaolO Calabresi, Susy Laude, Pia Engleberth. Incontra tra una ragazza affetta da narcolessia che ha incredibili perdite di memoria e un ragazzo cleptomane che di professione fa l’autore di storie per bambini. Su Tv2000 alle 23 torna l’”Aldo Moro” di Pietro Valsecchi, produttore e soggettista (ma di che? della storia di Moro?) e Gianluca Maria Tavarelli, regista, con Michele Placido che fa Moro. Su Canale 27 la commedia “Matrimonio impossibile” di Andrew Fleming con Michael Douglas, Albert Brooks, Ryan Reynolds, mentre su Cielo alle 23, 15 torna il raro erotico “Dolce… calda Lisa” di Adriano Tagliavia, il montatore fratello del regista Roberto Mauri, con Claudia Rocchi alias Luigina Rocchi.
sfida oltre il fiume rosso
Cine 34 alle 23, 25 si butta sul Totò meno amato di tutti i Totò, “Totò e Marcellino”, diretto da Antonio Musi con Totò e il piccolo Pablito Calvo che interpretò “Marcellino pane e vino”, film cattolico franchista ai miei tempi molto popolare. Ci sono anche Fanfulla, grande comico del nostro avanspettacolo che resusciterà per il cinema solo Fellini nel “Satyricon” come Vernacchio, Jone Salinas e Memmo Carotenuto, che fa sempre ridere. Su Iris vedo un altro western un po’ inutile con Glenn Ford, “Il pistolero di Dio” di Lee H. Katzin con Carolyn Jones, Barbara Hershey e David Carradine. Meglio “Io sono Valdez” diretto da Edwin Sherin, tratto da un racconto di Elmore Leonard, con un Burt Lancaster invecchiato, Frank Silvera, Susan Clark, Richard Jordan, Jon Cypher e Barton heyman, Rai Movie alle 00, 35.
matrimonio impossibile 2
Il film era stato comprato da Burt Lancaster che vi doveva apparire in un primo tempo solo come co-produttore, il regista sarebbe stato Sydney Pollack e il protagonista Marlon Brando, mentre la sceneggiatura era di David Rafield. Caduti Brando e Pollack, Lancaster decide di interpretarlo affidando la regia a Edwin Sherin, regista teatrale che aveva portato al successo “The Great White Hope”, che verrà invece girato al cinema da Martin Ritt. Sherin non si dimostrerà una grande scelta. Attenzione a Lex Monson, attore afro-americano da anni in Italia che trova qui un buon ruolo.
tutto il mio folle amore
Tra le perle della notte “Giggi il bullo” di Marino Girolami con Alvaro Vitali, Adriana Russo, Susanna Fassetta, che diventerà la prima moglie di Alvaro, Cine 34 alle 1, 20, l’euro-spy “Agente segreto 777 – Invito a uccidere” di Enrico Bomba con Lewis Jordan, Hélène Chanel, Claudie Lange, Umberto Raho, Halina Zalewska, Rai Movie alle 2, 15. Piuttosto raro anche “Cinque figli di cane”, avventuroso di Alfio Caltabiano, già stuntman e maestro d’armi diventato regista, con George Eastman alias Gigi Montefiori, il vero americano Wayde Preston, Tano Cimarosa, il vero afro-americano Archie Savage e Graziella Granata. Da non perdere il sessantottino “Italiani! È severamente proibito servirsi delle toilette durante le fermate" di Vittorio Sindoni con Franco Acampora, Silvia Dionisio, Dante Maggio, Cine 34 alle 4, 30.
a.a.a. massaggiatrice bella presenza offresi 1
Ma neanche il capolavoro di Sordi diretto da Antonio Pietrangeli “Lo scapolo”, film di rara eleganza formale con Nino Manfredi, Rossana Podestà, Virna Lisi, rete 4 alle 4, 40. Chiuderei con lo strampalato “Viva Gringo” di Georg Marischka con Guy Madison, Francisco Rabal e Fernando Rey, Rai Movie alle 5, folle spaghetto italo-ispano-tedesco-bulgaro che si dice girato in esterni addirittura in Perù (ma Rik Battaglia e altri ricordano solo la Bulgaria...). La storia, come in molti film tratti dai racconti di Karl May, vede gli indiani buoni contro quelli cattivi. Il presidente del Perù, Castillo, cioè Fernando Rey, convince l’ultimo discendente degli Incas a riportare la pace aiutato da Gringo, cioè Guy Madison. In realtà, poi, si chiama Gringo solo nell’edizione spaghetti che ne fa in Italia la PEA. Comunque, allora, il gioco funzionava e, personalmente, andavo pazzo per questo assurdo film.
l’uomo che sussurrava ai cavalli
“Georg Marischka era un uomo che si agitava molto”, mi raccontò Rik Battaglia, ormai un veterano del western tedesco. “Non era peggio di tanti altri. Era uno che sapeva muovere la macchina da presa, ma non aveva un grande estro artistico. Il film lo girammo in Bulgaria, a Sofia. Siamo stati benissimo. In questi paesi dell’Est, sapendo che il cinema era una frontiera aperta a tutti, si davano molto da fare. C’era molta burocrazia, quando arrivammo, ma poi riuscivano a eliminarla facilmente.”. Ci sarebbe ancora l’erotico di Demofilo Fidani, un tempo rarissimo, “A.A.A. Massaggiatrice bella presenza offresi” con Simonetta Vitelli, Raffaele Curi (sì, proprio lui), Carlo Gentili, Ettore Manni e Jack Betts, meglio noto da noi come Hunt Powers.
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