obi wan kenobi serie tv
Marco Giusti per Dagospia
Beh? Avete già visto le prime due puntate (su sei) di “Obi Wan Kenobi” dirette da Deborah Chow con Ewan MacGregor, Hayden Christensen su Disney+? Si parla solo di questo sui social, e nemmeno i critici ne hanno viste più di due.
Sarà un ritorno triste per Obi Wan Kenobi che dovrà affrontare quello che era il suo pupillo mentre diventa il terribile Darth Vader. Io me lo vedrò uno di questi giorni, ma se ne parla benissimo. E le nuove puntate della quarta stagione di “Stranger Things” su Netflix? Uffa… Ma è particolarmente invitante anche la programmazione in chiaro stasera in prima serata.
martin scorsese robert de niro casino
Si va da un capolavoro come “Casino” di Martin Scorsese con Robert de Niro, Joe Pesci e Sharon Stone, Cielo alle 21, 20, a una bella commedia di Nora Ephron, “C’è post@ per te” con Tom Hanks e Meg Ryan, canale 27 alle 21, 10, che fanno rivivere il vecchio “Scrivimi fermo posta” girato da Ernst Lubitsch nel 1940 con Margaret Sullavan e James Stewart riadattandolo al mondo delle mail e di Internet.
Uno dei rari casi dove un remake “moderno” sembrava già “antico”, perché già non era più tempo delle adorabili commedie con Meg Ryan e Tom Hanks… E l’edizione integrale di “L’esorcista” di William Friedkin su Iris alle 21?
Esorcista 3
Un film che funziona sempre, anche se non so se nell’edizione integrale ci sia ancora il vecchio doppiaggio con la voce da strega di Laura Betti che doppiava quella sempre da strega della gloriosa Mercedes McCambridge. Grande cast, Ellen Burstyn, Max Von Sydow, Linda Blair, Jason Miller, Lee J. Cobb, Kitty Winn, e grande film. Per non parlare della musica.
will smith independence day
Con questo caldo è ottimo anche un giocattolone come “Independence Day” di Roland Emmerich con Bill Pullman, Jeff Goldblum, Will Smith su Canale 20 alle 21, 05. Il solo western che vedo in prima serata, Rai Movie alle 21, 10, è lo strepitoso “I magnifici sette”, il primo, quello diretto da John Sturges con Yul Brynner tutto vestito di nero, Eli Wallach come il cattivo bandito messicano Calbvera, Charles Bronson, Steve McQueen, James Coburn, Robert Vaughn, Brad Dexter e Horst Buchholz. Da ragazzi lo conoscevamo tutti a mente.
I MAGNIFICI SETTE _ VENEZIA 73
Remake ufficiale, cioè con i diritti pagati, de “I sette samurai” di Akira Kurosawa, mentre Leone e i suoi produttori, Papi e Colombo della Jolly Film, si appropriarono di “Yojimbo” per costruire “Per un pugno di dollari” facendo finta di niente, e col successo che fece in tutto il mondo scatenò una guerra legale con la Toho Film che durò anni e finì solo con l’intervento della United Artists. In realtà Leone, e non solo lui, rubò moltissimo al film di Sturges. Wallach interpreta quasi lo stesso personaggio di Calvera in “Il buono, il brutto, il cattivo”, ha perfino la stessa voce italiana, cioè Carletto Romano.
I MAGNIFICI SETTE - 3
Per non parlare dell’uso della musica, della costruzione muniziosa di ogni personaggio. Charles Bronson, Steve McQueen e James Coburn diventarono immediatamente delle star e non c’era regista di spaghetti western che non li volesse in un suo film. A cominciare proprio da Leone, che avrebbe voluto Coburn e Bronson al posto di Clint Eastwood. Quando Bronson scoprì quanti soldi prendeva Clint al suo secondo film sembra che ci rimase malissimo…
overdrive
Rai 4 propone alle 21, 20 un fantasy con fantasma ambientato in un ospedale psichiatrico che forse meriterebbe una visione, “Letto numero 6” di Milena Cocozza con Carolina Crescentini, Andrea Lattanzi, Pier Giorgio Bellocchio, Roberto Citran. Italia 1 alle 21, 20 si lancia in un action francese, “Overdrive” di Antonio Negret con Scott Eastwood, figlio di Clint, Freddie Thorp, la bellissima cubana Ana de Armas, Gaia Weiss. Mai visto.
Canale 20 alle 21, 35 si butta invece su “E’ già ieri” di Giulio Manfredonia, remake italiano di un celebre film americano, “Ricomincio da capo” con Bill Murray. Qui troviamo al suo posto Antonio Albanese, ma anche Fabio De Luigi, Goya Toledo, Pepón Nieto, Beatriz Rico. Tutto ambientato alle Canarie dove, al posto della marmotta, c’è la cicogna.
una donna per amica 3
Su Cine 34 alle 21 passa invece una commedia di Giovanni Veronesi tutta girata in Puglia, “Una donna per amica” con Fabio De Luigi, Laetitia Casta, Valeria Solarino, la povera Monica Scattini. Si discute nel film se è possibile essere davvero amici tra uomini e donne. Di cosa fare con le forbici al pisello di tuo marito se sostiene che era solo amico di una certa ragazza: “180 punti di sutura sul cazzo”.
una donna per amica
Si cerca anche di dare un significato politico al nostro disagio sentimentale: “Questo paese produce ansia sui sentimenti!”. Si scopre che qualche vecchietto centenario non è così simpatico: “Mi sono cacato addosso, testa di cazzo”. Si presenta Valeria Solarino come tossica e tatuata, ma non la si giustifica affatto. Anzi.
una donna per amica
E neanche si cerca di redimerla, rimane tossica e perdipiù punk-a-bestia. I limiti del film sono nel dare per scontati i tempi comici, la costruzione del racconto, pensare che bastino quattro faccette di Fabio De Luigi per far ridere, o che il solo fatto di mettere in scena la bellissima Laetitia Casta, terribile attrice anche se, davvero, riempie lo schermo con un sorriso e le lunghe gambe, già funzioni per costruire la storia sentimentale.
laetitia casta una donna per amica
Per non parlare del dover ambientare tutto il racconto, che potrebbe vivere ovunque, in un paesino pugliese ricostruito fra Trani e Otranto, anche se non capisci che ci facciano lì un avvocato e attivista ambientalista del nord come Fabio De Luigi, la francese Laetitia Casta con sorella tossica finto toscana Valeria Solarino, il romano Adriano Giannini come uomo della forestale (non si vede un albero…), l’umbra Valentina Lodovini come assistente di De Luigi, la sarda Geppy Cucciari che è finita pure in prigione per la tentata evirazione del marito e la romanissima Virginia Raffaele come bella ragazza che parla tanto rapidamente che non ci si capisce nulla. E non sono in vacanza, attenzione.
la terra dell’abbastanza
In seconda serata trovate su Rai 5 alle 22, 15, il primo film, che per me rimane il migliore, dei fratelli D’Innocenzo, “La terra dell’abbastanza” con Andrea Carpenzano, Matteo Olivetti, Milena Mancini, Max Tortora, Luca Zingaretti. Premiato con una menzione speciale al Festival di Berlino nella sezione Panorama è il film che li lanciò, grazie a un bel po’ di dipendenza garroniana e di ambientazione suburresca. Il genere è appunto un sub Suburra, “Non essere cattivo”, cioè periferia romana violenta, e il tema è l’ascesa criminale di due amici che diventano piccoli gangster per caso, quando mettono sotto uno con la macchina (“Porco… è uscito dar nulla!”) in piena notte.
la terra dell’abbastanza 1
Dopo la prima ondata di panico (“avete investito una persona, mica so’ pizza e ficchi!”), siccome si viene a sapere che il morto era un infame ricercato da una banda, il clan dei Vantano, i due, Mirko e Manolo, interpretati da Matteo Olivetti e Andrea Carpenzano, bravissimi e non sono neanche romani, grazie al padre di Manolo, uno strepitoso Max Tortora nel suo primo ruolo drammatico, svoltano (“Na volta tanto un po’ de bucio de culo!”), cioè vengono ripagati della “buona” azione dal capo del clan, un certo Angelo, Luca Zingaretti, e finiscono a fare prima i killer poi i pappa di un gruppo di mignotte minorenni.
la terra dell’abbastanza 2
I due ragazzi non hanno nessuna consapevolezza delle loro azioni, come si ripetono anche i criminali che li hanno ingaggiati, sono due cani sciolti, anche se presto si incrinano sia i rapporti fra di loro sia con la famiglia, soprattutto il rapporto di Mirko con la madre, Milena Mancini. Costruito con una regia che mostra il rispetto dovuto ai maestri, Claudio Caligari, Stefano Sollima e soprattutto Matteo Garrone, ma poi prende una sua strada coatto-criminale decisamente personale e moderna, con lunghi piani sequenza sotto il controllo del direttore della fotografia Paolo Carnera, del montaggio perfetto di Marco Spoletini, e della musica minimale di Toni Bruna, il film ha il coraggio di risolvere le morti violenti come fossero in fuori campo, come se non ci interessasse scivolare nella parte più pornografica del genere.
la terra dell’abbastanza 3
La macchina da presa infatti è tutta sui volti di Mirko e Manolo, come se quello che è capitato a loro, la “svolta”, “il bucio de culo”, e quello che stanno facendo, le morti su commissioni (“c’è un indultato a Rieti… un ex-pugile…”), le mignotte, facessero parte di un mondo che serve ai registi solo per sviluppare la loro storia.
la terra dell’abbastanza
“Ci abbiamo la chimica io e te”, si dicono dopo un’azione orrenda, cercando di ricostrursi il rapporto da ragazzini che avevano prima dell’incidente. Ma è nello scontro con gli adulti che tutto questo scoppia, che i due non ce la fanno a entrare in un mondo che non sanno neanche cosa sia. Da rivedere.
paolo ruffini chiara francini tutto molto bello
Su Cielo alle 22, 45 c’è invece “Tutto molto bello”, opera seconda di Paolino Ruffini, uscito allora con 450 copie e megalancio Medusa, alla faccia degli sbertucciamenti di critici e blogge. Assieme a Ruffini la superstella Frank Matano, e varie star di “Colorado”, Gianluca Fubelli detto Scintilla, Angelo Pintus e Chiara Francini. Il film riprende parecchio “Un giorno da leoni”, anche se si perde un po’ di freschezza giovanilistica e di follia dell’opera prima.
tutto molto bello.
Giuseppe e Anna, cioè Paolino e Chiara Francini, bravissima, aspettano un bambino e sono già all’ospedale con i genitori di lei, il coattissimo Marcello di Paolo Calabresi pieno di forfora (“A stronzo! Te sdrumo!”) ruba la scena a tutti ovviamente (“lo chiameremo Gervinho”), quando, complice un altro padre in attesa, Antonio, cioè Frank Matano, i due padri escono dall’ospedale e saranno risucchiati in un vertice di follia che li farà tornare solo la mattina dopo vestiti rispettivamente da Beep Beep e da Heidi.
jack nicholson le streghe di eastwick
Ottima la festa dei sosia, con il mio amico Nick Di Gioia come Darth Vader, Salvatore Misticone, Lallo Circosta, e ottima l’apparizione di Pupo. Nella notte avete anche “Le streghe di Eastwick” di George Miller, Iris alle 23, 40, con Jack Nicholson, Michelle Pfeiffer, Cher, Susan Sarandon, Richard Jenkins, assolutamente da registrare, visto che non me lo ricordo affatto, il trashissimo “Vita smeralda” di Jerry Calà, ormai più un documento storico che un film, visto che espone nel 2006 la vita del Billionaire, con Smaila, Briatore, Lele Mora e i suoi ragazzi, Lory Del Santo con le sue battute già da The Lady (“con me gli uomini prima vengono e poi vanno”), le varie Eleonora Pedrobon, Francesca Cavallin, Benedetta Valenzano, Raffaella Zardo, Anna Laura Ribas. Un film pieno di trovate terrificanti e gag sessiste, ("Ma Dio, perchè hai creato gli uomini?".
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"Perchè i vibratori non hanno il conto in banca"), ma candido nel suo mostrare la realtà delle estati di sedici anni fa. Nonché ultima apparizione del Dogui al cinema e del suo “See You Later”. Imperdibile su Iris alle 2, 05 la commedia musicale giovanilistica anni ’80 “Footloose” diretta dal grande Herbert Ross con Kevin Bacon, Lori Singer, Dianne Wiest, John Lithgow, Chris Penn. Mai più rivista da allora.
il pomicione.
Nella notte riemergono le commedie sexy degli anni più bui della pandemia, “Il pomicione” di Roberto Bianchi Montero con Francesco Mulè, Rosalba Neri, Gabriella Lepori, Venantino Venantini, Cine 34 alle 2, 15, “L’amica di mia madre” di Mauro Ivaldi con Carmen Villan, Barbara Bouchet e Robert Cenci, Rete 4 alle 2, 15.
carmen villani l'amica di mia madre
Più interessante l’horror irlandese con pandemia del 2017 “The Cured” di David Freyne con Ellen Page prima di diventare Elliott Page, Rai 4 alle 2, 25. E’ un piccolo horror italiano invece “Neverlake” di Riccardi Paoletti con Daisy Keeping, David Brandon, Joy Tanner, Anna Dalton, Rai Due alle 2, 30. Mai sentito.
la presidentessa
Cine 34 alle 3, 40 sforna la pochade “La presidentessa” rinvigorita dalle regia di Luciano Salce e dalla presenza di un bel cast, Johnny Dorelli, Mariangela Melato, Vittorio Caprioli, Gianrico Tedeschi, mentre Iris alle 3, 55 si lancia in un raro film di Clare Peploe, la moglie di Bertolucci, “Miss Magic”, con Bridget Fonda, Russell Crowe, Jim Broadbent, D.W. Moffett, ispirato a un racconto di James Hadley Chase. Molto elegante, ricordo con un Russell Crowe che allora era uno sconosciuto.
miss magic
Chiudo su un capolavoro di fantascienza, l’ultraclassico “La cosa da un altro mondo” prodotto e diretto da Howard Hawks, anche se firma il suo montatore Christian Nyby, con Kenneth Tobey e James Arness come la “cosa” Rai Movie alle 5. Non lo vedo da parecchi anni, ma rimane uno dei miei preferiti. Per anni si è discusso chi avesse davvero girato il film. Hawks ha sempre detto di aver solo dato una mano alla regia, supervisionato, anche se la sua presenza sul set era costante. Ma il povero Nyby non ha mai girato un film così in vita sua. John Carpenter ne girerà una grande remake…
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