Marco Giusti per Dagospia
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Buuu! Serata di Halloween. Che vediamo stasera? Vi dico subito che sono rimasto un po’ deluso da ben tre episodi horror della serie Netflix “Guillermo Del Toro’s Cabinet of Curiosities”, quelli cioè diretti da registi che mi sembravano interessanti come “The Murmuring” di Jennifer Kent, su una coppia di ornitologi chiusi in una casa infestata dai fantasmi, o come Ana Lily Amirpour, “The Outside”, dove un sorta di impiegata di banca fantozziana, Kate Micucci, cade vittima di una crema di bellezza venduta in tv e scapoccia non poco.
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Ma anche “The Viewing” di Panos Cosmmatos, dove un vecchio bizzarro miliardario, Peter Weller, con giovane amante medichessa di Gheddafi, la stupenda Sofia Boutella, invita quattro individui molto diversi nella sua casa misteriosa… Meglio recuperare qualche vecchia vhs di “It” o di “Halloween” di John Carpenter o dei film di Tobe Hooper come si faceva ai tempi di Blockbuster.
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In chiaro cosa c’è da vedere? Tra gli horror della prima serata ci sarebbe “Nightmare 2” diretto nel 1985 da Jack Sholder, horror pieno di sottotesti gay con Mark Patton, primo male scream queen della serie, Robert Englund, che in un primo tempo la New Line non voleva riprendere come Freddy Kruger perché chiedeva troppi soldi e poi dovettero richiamare di corsa perché lo stuntman sostituto non funzionava, Kim Meyers, Hope Lange, Clu Culager, su Warner Tv alle 21.
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A seguire, sulla stessa rete alle 23 passa “Nightmare 3: i guerrieri del sogno” di Chuck Russell con Heather Langenkamp, Patricia Arquette, Robert Englund. Mica male! Ma c’è anche il primo “Halloween” diretto da David Gordon Green con Jamie Lee Curtis, Judy Greer, Andi Matichak, Will Patton, Canale 20 alle 21, 05. Quando lo vedemmo nel 2018 fu davvero un gradito ritorno. Ricordate il vecchio serial killer Michael Myers, quello del primo “Halloween” di John Carpenter col mascherino?
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Guarda un po’, dopo quarant’anni di manicomio criminale, riesce a scappare, recupera il mascherino, e torna nella città, Charleston, dove aveva ammazzato un po’ di babysitter carucce per chiudere i conti. Lo interpreta, a quarant’anni da Halloween, lo stesso interprete di allora, Nick Castle, quando sta fermo, quando si muove è uno stuntman veloce. E lo attende, armata fino ai denti di fucili e pistole di ogni tipo, proprio la Laurie Strode di Jamie Lee Curtis, con rughe e capelli bianchi, ma ancora bella.
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Ovvio che lì per lì nessuno pensa che il criminale a piede libero possa essere così pericoloso, è proprio il giorno di Halloween, guarda un po’ la coincidenza, e i giovani del posto cercano di divertirsi con film dell’orrore, festicciole e sane attività sessuali. Ma Michael Myers è tornato proprio per uccidere e nel corso della notte punterà dritto su Laurie Strode per il regolamento dei conti. Ottimo.
SCAPPO A CASA
Sempre in prima serata trovate “Scappo a casa” diretto da Enrico Lando con Aldo Baglio, Jacky Ido, Fatou N'Diaye, Angela Finocchiaro, Hassani Shapi, Cine 34 alle 21. Pur pieno di “Fratello? Fratello un cazzo!” – “Scarafaggio della minchia!” – “Questi qui ci infestano con la negritudine!” - non ovviamente siamo di fronte a un film razzista. Anzi. Perché l’idea è proprio quella di prendere il prototipo dell’elettore salviniano, doverosamente maschio bianco razzista e suprematista, sbatterlo senza un documento e senza un euro in tasca in un territorio totalmente fascista e razzista, diciamo l’Ungheria di Viktor Orbán, e vedere come farà a ritornare a casa.
SCAPPO A CASA
Anche perché questo italiano medio del nord di tendenza salviniana è interpretato da Aldo secondo le più comiche regole del terrone, addirittura siciliano, trapiantato al nord. Un terrone, per giunta ignorantissimo, che è sicuramente più vicino a un tunisino che a un biondo lombardo-veneto. Lui, Aldo, era andato con una Porsche non sua a Budapest con l’idea di spassarsela con escort, pillole e alberghi cafoni.
SCAPPO A CASA
E’ bastato l’incontro con due ladri e due poliziotti maneschi, per farlo diventare, senza più documenti, soldi e parrucchino biondo, un migrante tunisino da rinchiudere in un centro accoglienza pronto a essere rimandato subito indietro sul modello salviniano. Insieme a un gruppetto di altri profughi capitanati dal medico Mugambi, Jackie Ido, è ovvio che Aldo tenterà la fuga e il ritorno avventuroso in Italia con ogni mezzo.
SCAPPO A CASA
Nel viaggio incontrerà razzisti di ogni tipo, altri poliziotti poco simpatici, pure Angela Finocchiaro in un ruolo addirittura da cattiva, ma anche la bella Babelle, Fatou N’diaye. Si sentirà, grazie a una magica pozione, anche lui nero e davvero migrante. E, ovviamente, capirà come stanno davvero le cose.
the judge
Su Iris alle 21 avete l’ottimo film giudiziario “The Judge” di David Dobkin con Robert Downey jr., Robert Duvall, Vera Farmiga, Vincent D'Onofrio, e il Jeremy Strong di “Succession”. Robert Downey Jr , avvocato di successo, torna al paese d’origine quando scopre che il padre, Robert Duvall, vecchio giudice inflessibile, è accusato di omicidio. Lo difenderà lui. Su Canale 27 alle 21, 10 trovate la commedia con Kevin Kline e Sigourney Weaver “Dave, presidente per un giorno” di Ivan Reitman, dove un sosia del presidente viene chiamato per rimpiazzarlo quando è colpito da un infarto. Ci sono anche Frank Langella e Ben Kingsley.
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Su Rai Movie alle 21, 10 occhio che arriva “Il mio nome è Nessuno” diretto da Tonino Valerii, super western prodotto e supervisionato da Sergio Leone, che ha pure diretto alcune scene, scritto da Ernesto Gastaldi, con Terence Hill, Henry Fonda, Jean Martin, Piero Lulli, Mario Brega e Geoffrey Lewis. Augusto Caminito ricordava che Sergio Leone non sapeva come portare avanti il film, tanto che ci lavorarono, a varie riprese, moltissimi celebri sceneggiatori, diciamo tutti quelli importanti che abitavano a Roma.
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“Poi, solo Ernesto Gastaldi ebbe la forza di seguire Sergio per tutto il film”, dice Caminito. Ma fa i nomi di Age, Scarpelli, Leo Benvenuti e Piero De Bernardi. “Io stesso venni sequestrato da Leone con Elio Scardamaglia e Oreste Del Buono. Ci portò in quello che pensava fosse un posto tranquillo, l’Hotel Le Dune di Sabaudia. Non sapeva che per il weekend dovevano arrivare per il loro congresso annuale 200 parrucchieri. Abbiamo costruito soprattutto delle gag. Siamo rimasti chiusi con Sergio per tre o quattro giorni. Sergio era insofferente di tutto.
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Non si sapeva ancora chi sarebbe stato il regista. Oreste Del Buono era vestito da gangster e lo prendevamo in giro perché gli dicevamo che aveva sbagliato film, quello era adatto a ``C'era una volta in America”. In un primo tempo, comunque, come ricordano in molti, non si sa chi dirigerà il film. Viene contattato anche Giuliano Carnimeo. Poi la scelta cade su Michele Lupo, ma viene liquidato dopo due settimane di riprese. A questo punto dovrebbe entrare nel film quello che sarà il regista definito, Tonino Valerii. Il film venne girato in America, a Taco, New Mexico, Arizona, New Orleans e poi in Spagna, a Guadix, sul set di La Calahorra di C’era una volta il west.
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Armando Nannuzzi fotografò le parti americane, poi, dopo aver troppo discusso con Valerii, venne rimpiazzato in Spagna da Giuseppe Ruzzolini. Per problemi di tempo col contratto di Henry Fonda e forti dissidi con Nannuzzi, Sergio Leone gira delle scene alla seconda unità. La scena dei bicchieri con Terence Hill dentro un saloon, ad esempio, come ricorda bene anche l’attore americano Neil Summers, poi una parte della festa all’esterno. In un’intervista Leone svela di aver diretto “tutto l’inizio, il duello con i cappelli nel cimitero indiano, lo scontro di Beauregard con il Mucchio Selvaggio e il finto duello finale. Sono tutte scene che ho girato personalmente E, senza falsa modestia, sono quelle che il pubblico ricorda di più”.
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Perfino John Landis, in un’intervista a Giulia D’Agnolo Vallan, ricorda che fece parte del Mucchio Selvaggio assieme al suo amico James O’Rourke, ma che il regista era Leone. “Girammo per un paio di settimane, tra centinaia di comparse a cavallo, che attaccavano sparando all’impazzata. Fonda e Hill ci tenevano a bada tutti quanti. Il film era prodotto da Leone, che diresse quello scontro a cavallo”.
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Qualche scena a Manziana con Terence Hill la gira anche Marcello Crescenzi, aiuto regista. Steven Spielberg disse, disturbando non poco Valerii, che lo considerava il suo film di Leone preferito. A seguire su Rai Movie trovate alle 23, 15 un altro western prodotto e supervisionato da Sergio Leone, “Un genio, due compari e un pollo” diretto da Damiano Damiani con Terence Hill, Miou-Miou, Robert Charlebois, Klaus Kinski.
easy 2
Su Rai 5 alle 21, 15 passa il buffo e tenero “Easy” di Andrea Magnani con Nicola Nocella, Ostap Stupka, Veronika Shostak, Libero De Rienzo, Barbara Bouchet. Su Cielo alle 21, 15 invece passa la commedia sentimentale "Autumn in New York” di Joan Chen con Winona Ryder, Richard Gere, Anthony LaPaglia, Elaine Stritch e su Rai 4 alle 21, 20 il recentissimo “Bad Boys For Life” di Adil El Arbi, Bilall Fallah con Will Smith, Martin Lawrence, Joe Pantoliano, Paola Núñez, Vanessa Hudgens.
ritorno al crimine
Su Rai Tre alle 21, 25 passa invece il primo sequel della saga di Massimiliano Bruno legata ai viaggi nel tempo e alla Banda della Magliana, “Ritorno al crimine” con Alessandro Gassmann, Marco Giallini, Edoardo Leo, Gian Marco Tognazzi, Carlo Buccirosso, meno riuscito del primo film, ma sempre godibile.
i soliti idioti il film 8
In seconda serata avete su Cine 34 alle 22, 55 il primo film di Biggio e Mandelli, cioè “I soliti idioti. Il film”, diretto da Enrico Lando con Francesco Mandelli, Fabrizio Biggio, Madalina Ghenea, Valeria Bilello, Giordano De Plano. “Dai cazzo!”. All’epoca fu una bomba. 550 copie. Tutto girato tra Milano e Bergamo, coi nordici che fanno i romani (questo per i romani è inconcepibbile…).
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E, soprattutto, un fondamentale articolo negativo di Conchita De Gregorio che in prima pagina su “Repubblica”, sgomitando con Natalia Aspesi impazzita dietro lo “scapolone impenitente” Maurizio Cattelan in mostra al Moma di New York, cerca di capire perché i ragazzetti preferiranno questo film a “This Must Be The Place” con Sean Penn di “incalcolabile bravura”.
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E’ il grande evento della stagione, forse anche più della mostra al Moma di Cattelan (“e’ un cinquantunenne molto giovanile”, cinguetta l’Aspesi), più dell’arrivo al Festival di Roma di Richard Gere (“Richard Gere ce fa na pippa”, già cantava Gmax), più della prima tv del nuovo programma di Michele Santoro, “Servizio Pubblico”, relegato a pagina 60 da “Repubblica” assieme alle notizie che Belen è davvero incinta e Hugh Grant è diventato papà. “Dai cazzo!” E’ l’Italia che amiamo.
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“Ma che paese è questo?” si domandano i protagonisti del film, il nerd Gianluca (Biggio) e il terribile padre romano Ruggero “Dai cazzo!” De Ceglie (Mandelli) di fronte alla coda in autostrada per un incidente stradale. Loro, scambiato il Jaguar con un’autoambulanza per avere il via libera sulla corsia di servizio, passano via senza neanche soccorrere il malconcio. Figlio stretto del capolavoro di Dino Risi “I mostri”, ma anche della cultura della gloriosa MTV italiana, della digestione rapida del romano di Sordi-Verdone-Funari-Cipolla, “I soliti idioti” è qualcosa di più del tentativo di Valsecchi di ripetere il successo di Zalone&Nunziante.
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Conchita non l’ha capito, scrivevo allora, troppo impegnata a capire Renzi, ma Ruggero, il padre sboccato e truculento (fra i suoi top: “Me se rantola il culo”, “Chi è? Sto cazzo!”, “Me sta a venì ’na prostata grande come ’na noce de cocco!”) è il più perfetto esempio di come i nostri ragazzi vedono la generazione che li ha preceduti e che li sta mandando alla rovina. Stretti, con l’amore paterno, in un rapporto sadomaso dal quale non c’è via di uscita. “
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Ma che giornata po-po-popio-de-merda!”, ripete Ruggero alla fine di un percorso che, seguendo il celebre episodio di Risi con Tognazzi padre che educa al male il figlio, lo porterà a Roma, colpendo ogni ciclista che incontra, spingendolo agli spinelli, invitandolo a cena da un bel gruppo di mignotte, cercando di farlo scopare, solo per vincere una scommessa con il suo trucidassimo amico Chicco, con certa Irina Ciancikova, la bella Madalina Ghenea, testimonial del marchio Smutandatissima. Lei ci starebbe, si prodiga pure in una rielaborazione del celebre striptease di Sofia Loren in “Ieri, oggi, domani” di fronte a Gianluca.
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Rivela pure di essere zoppa per non avere solo il ruolo della figona…. E’ un peccato che dopo un inizio abbastanza folgorante, con una serie di volgarità da far impallidire il Cipolla, il film perda un po’ di centro. Troppe canzoncine, intanto, che a parte qualche perla, come quella del gay che pensa di essere incinto (“sarà il figlio del futuro, lo partirirò dal c…”), rallentano il ritmo e non funzionano sempre da momenti distensivi del racconto.
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Nella seconda parte, poi, si perdono completamente gli altri episodi, sempre con Biggio e Mandelli protagonisti, che, nelle intenzioni degli autori, avrebbero dovuto formare una specie di film corale con tutti i personaggi noti della sitcom. Su Iris alle 23, 45 attenzione al bellissimo “Zero Dark Thirty”, la guerra e l’assassinio di Bin Laden secondo Kathryn Bigelow con Jessica Chastain, Mark Strong, Joel Edgerton, Nash Edgerton, Chris Pratt, Kyle Chandler. Grande film.
asia argento la terza madre.
Si torna all’horror con “La terza madre” di Dario Argento con Asia Argento, Philippe Leroy, Daria Nicolodi, Moran Atias, Valeria Cavalli, Clive Riche, Cine 34 alle 0, 45. Va assolutamente rivisto. E’ seguito da altri due film di Dario Argento, “Il cartaio” con Stefania Rocca, Liam Cunningham, Silvio Muccino, Adalberto Maria Merli e “Non ho sonno” con Max Von Sydow, Stefano Dionisi, Chiara Caselli, Rossella Falk alle 4, 05, sempre su Cine 34. Seratona…
ecco lingua d’argento
Nella notte alle 3, 05 Rete 4 se ne esce con "Ecco lingua d’argento”, classico erotico di Mauro Ivaldi con Carmen Villani, Nadia Cassini, Roberto Cenci, Gianfranco D'Angelo, Huberta Shaw. Iris alle 4, 20 presenta una commedia western di Burt Kennedy, “Gli indomabili dell’Arizona” con Henry Fonda, Glenn Ford, Sue Ann Langdon, Chill Wills, Hope Holiday, Edgar Buchanan. Da rivedere.
l uomo della strada fa giustizia 3
Chiudo tutto con un poliziesco di Umberto Lenzi, “L’uomo della strada fa giustizia” con Henry Silva come l’uomo della strada che fa giustizia, Luciana Paluzzi, Silvano Tranquilli, Claudio Gora, Raymond Pellegrin, Rai Movie alle 5.
guillermo del toro s cabinet of curiosities 3 alberto tarallo - 'UOMO DELLA STRADA FA GIUSTIZIA l uomo della strada fa giustizia 1 l uomo della strada fa giustizia 2 guillermo del toro s cabinet of curiosities 1 gli indomabili dell’arizona. gli indomabili dell’arizona gli indomabili dell’arizona non ho sonno non ho sonno 1 autumn in new york 1 non ho sonno il cartaio 3 ecco lingua d’argento asia argento la terza madre ecco lingua d’argento ecco lingua d’argento 2 il cartaio 1 il cartaio 2 asia argento la terza madre la terza madre. dario asia argento la terza madre autumn in new york 2 guillermo del toro s cabinet of curiosities 2 guillermo del toro s cabinet of curiosities 6 guillermo del toro s cabinet of curiosities 4 ritorno al crimine ritorno al crimine ritorno al crimine ritorno al crimine 1 easy 3 guillermo del toro s cabinet of curiosities 5 jessica chastain zero dark thirty zero dark thirty jessica chastain zero dark thirty zero dark thirty madalina ghenea soliti idioti madalina ghenea soliti idioti i soliti idioti il film 2 i soliti idioti i soliti idioti il film i soliti idioti 88 i soliti idioti 4 bad boys for life bad boys for life 1 i soliti idioti il film 1 easy 1 nightmare 3. 3 dave. presidente per un giorno nightmare 3. 4 nightmare 3. 5 nightmare 2. 4 nightmare 2. 3 halloween 1 halloween 2 halloween 3 nightmare 2. 1 SCAPPO A CASA SCAPPO A CASA il mio nome e nessuno 2 il mio nome e nessuno 7 SCAPPO A CASA nightmare 2. 5 nightmare 3. 1 guillermo del toro s cabinet of curiosities 7