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    IL DIVANO DEI GIUSTI - CHE VEDIAMO STASERA? CI SAREBBERO UN PAIO DI TRASHISSIMI HORROR COMICI ALL’ITALIANA DA SEGNALARVI: “SONO SOLO FANTASMI” E “UNA FAMIGLIA MOSTRUOSA” - IL PRIMO HA BATTUTE CLAMOROSE E VOLGARISSIME E UN FANTASMA SCUREGGIONE. IL SECONDO È UN HORROR MOVIE COATTO CHE INIZIA CON LA FRASE DI LILLO “METTETEVE A SEDE CHE VE FACCIO CAGÀ SOTTO”, CHE È GIÀ UN PROGRAMMA - SU RAI4 ALLE 23, 20 PASSA IL BELLISSIMO “GETAWAY” - VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    superman returns superman returns

    Che vediamo stasera? A meno che non vi vogliate rivedere il Superman di Bryan Singer, cioè “Superman Returns” con l’oscuro Brandon Routh (che fine avrà fatto?), Kate Bosworth, Kevin Spacey come Lex Luthor, James Marsden, Parker Posey, Frank Langella, Canale 20 alle 21, 05, dove doveva esserci anche Christopher Reeve, ma morì prima dell’inizio lavorazione, ci sarebbero un paio di trascissimi horror comici all’italiana da segnalarvi.

     

    SONO SOLO FANTASMI SONO SOLO FANTASMI

    E sarà dura scegliere tra due campioni come “Sono solo fantasmi” di Brando e Christian De Sica con Christian De Sica, Carlo Buccirosso, Gian Marco Tognazzi, Gianni Parisi, Leo Gullotta, Canale 5 alle 21, e “Una famiglia mostruosa” di Volfango De Biasi con Massimo Ghini, Lucia Ocone, Lillo, Ilaria Spada, Paolo Calabresi, Pippo Franco, Barbara Bouchet, Rai Due alle 21, 20. Il primo ha battute clamorose e volgarissime, come “Ma che è sto bagnaticcio?” – “Me so’ pisciato addosso”, Tra Christian e Carlo Buccirosso, o “Chi sei?” – “Sto cazzo!”.

    christian de sica sono solo fantasmi christian de sica sono solo fantasmi

    Può vantare il fantasma scorreggione che molla parecchie cosucce e fa scappare la clientela del ristorante di Tommaso Bianco “La cozza d’oro”. Il trio di acchiappafantasmi che si muovono per Napoli è composto da Christian-Buccirosso-Tognazzi e fa abbastanza ridere. Purtroppo non venne mai girato un sequel. Il secondo, del quale è in uscita domani il sequel, è un horror movie coatto, genere rarissimo, che inizio con la frase di Lillo “Metteteve a sede che ve faccio cagà sotto”, che è giù un programma. Fa piuttosto ridere.

    una famiglia mostruosa una famiglia mostruosa

     

    Da una parte c’è una famiglia di veri mostri. Il babbo vampiro Vladimiro, un Massimo Ghini, bravissimo, con erre moscia, elegante un po’ blasé, la mamma strega Brunilde, Lucia Ocone, perfetta, lo zio Nanni, rincojonito ma superdotato, un po’ Creatura di Frankenstein un po’ Zio Fester, Paolo Calabresi, super, una nonna fantasma, Barbara Bouchet, sempre grande, una figlioletta vampiretta, Sara Ciocca. E un figlio lupo mannaro, Cristiano Caccamo, belloccio, il più normale di tutti, che si è innamorato, guarda un po’ con una bella ragazza romana, Luana ma si fa chiamare Luna, Emanuela Rei, che appartiene alla famiglia dei romani cafoni.

    una famiglia mostruosa. una famiglia mostruosa.

    Che è appunto l’altra famiglia, non meno mostruosa della prima, anzi. Composta dal padre Nando, Lillo, strepitosa, la mamma coatta, Ilaria Spada, giustissima, che si sente un po’ psicologa perché ha fatto un corso (“5 mila euro di master in psicologia, ma ci ritornano tutti” spiega Lillo), il nonno rincojonito, addirittura Pippo Franco, grande ritorno al cinema comico, che Lillo introduce con uno strepitoso “Cornicioni Paride, quando inizia a parlà è peggio di un gatto attaccato ai coglioni”.

     

    il grande sentiero 1 il grande sentiero 1

    Se cercate qualcosa di più serio ci sarebbe “Il grande sentiero” di John Ford con Richard Widmark, Carroll Baker, Karl Malden, James Stewart, Sal Mineo, Dolores Del Rio, Ricardo Montalban, Iris alle 21, una sorta di tardiva riscrittura del genere western e delle saghe della cavalleria americana, punto di forza del cinema fordiano, viste dalla parte degli indiani. Non era un film riuscitissimo, ma ha dei grandi momenti, come la partita a carte con James Stewart e Arthur Kennedy come Wyatt Earp e Doc Holliday.

     

    Fu Richard Widmarl a proporre a Ford l’idea del film e il materiale di ricerca sulla storia del viaggio della tribù Cheyenne. Purtroppo gli indiani sono un po’ finti, Sal Mineo parla con l’accento del Bronx, cosa che faceva impazzire Ford, i capi indiani sono attori messicani come Ricardo Montalban e Golbert roland, Ford voleva al loro posto Anthony Quinn e Richardc Boone che avevano sangue indiano, mentre le comparse indiane non sono Cheyenne ma Navajo che fanno battute sporche nella loro lingua.

    il grande sentiero 3 il grande sentiero 3

     

    Quando Peter Bogdanovich andò sul set per intervistare John Ford (“Mi chiamo John Ford e faccio western”), Sal Mineo gli regalò una copia del libro di Larry McMurtry “The Last Picture Show”, che il regista girerà qualche anno dopo. Le scene con James Stewart che gioca a poker dovevano riempire lo spazio dell’Intermission, cioè della pausa con musica che si usava allora per i kolossal americani. Ford odiava l’idea dell’Internission e ci piazzò uno sketch. Si decise poi di toglierlo e venne reinserito nei vhs e nei dvd. E’ una delle scene che ricordo meglio quando vidi il film a 11 anni. Brando disse che il film era più razzista dei film considerati razzisti di John Ford.

    ti amo in tutte le lingue del mondo ti amo in tutte le lingue del mondo

     Su Cine 34 alle 21 passa il film di Leonardo Pieraccioni “Ti amo in tutte le lingue del mondo” con Leonardo Pieraccioni, Marjo Berasategui, Giorgio Panariello, Rocco Papaleo, Massimo Ceccherini, Francesco Guccini. Su Canale 27 alle 21, 10 magari è l’ora di rivalutare il buffo “Elf” diretto da  Jon Favreau con Will Ferrell, James Caan, Bob Newhart, Edward Asner, Mary Steenburgen, family comedy di gran divertimento che il pubblico italiano ha sempre visto con un certo disgusto, ma che in America andò benissimo.

     

    last night last night

    Su Rai Movie alle 21, 10 passa il thriller, anzi il revenge movie di Martin Campbell “Fuori controllo” con Mel Gibson, Ray Winstone, Danny Huston, Bojana Novakovic, Shawn Roberts. Così così. Magari può funzionare il sentimentale con una bella coppia alla prova con altri partner affascinanti “Last Night” di Massy Tadjedin con Sam Worthington, Keira Knightley, Eva Mendes, Guillaume Canet, Griffin Dunne, La5 alle 21, 10.

    the bourne legacy the bourne legacy

     

    Su Rete 4 alle 21, 25 arriva “The Bourne Legacy” di Tony Gilroy con Jeremy Renner, Edward Norton, Rachel Weisz, Joan Allen, Oscar Isaac, Albert Finney, cioè un Jason Bourne senza Matt Damon ma con Jeremy Renner. Non è quello che il pubblico della trilogia precedente si aspettava. Su Warner tv alle 21, 30 la commedia di Frank Coraci di oltre vent’anni fa “Prima o poi me lo sposo” con Adam Sandler, Drew Barrymore, Steve Buscemi, Christine Taylor, Allen Covert.

    in nome del popolo italiano in nome del popolo italiano

    In seconda serata non posso non consigliarvi su Cine 34 alle 23 il bellissimo film di Dino Risi “In nome del popolo italiano” con Ugo Tognazzi magistrato a caccia dell’imprenditore cattivo Vittorio Gassman, una sorta di pre-mani pulite con tanto di ossessioni della nostra giustizia per incastrare con qualsiasi mezzo i ricchi spregiudicati. Ci sono anche Ely Galleani, Yvonne Furneaux, Michele Cimarosa. Dino Risi lo amava molto. A me sembrava un po’ troppo grottesco con un finale un po’ esagerato.

     

    killing season killing season

    Un ex militare che ha combattuto in Serbia e un ex militare di origini si serbe si scontrano pesantemente in “Killing Season”, action diretto da Mark Steven Johnson con Robert De Niro, John Travolta, Milo Ventimiglia, Elizabeth Olin, Rai Movie alle 23, 05. Ha pessime critiche (“malamente scritto, messo in scena maldestramente, orribilmente recitato, storicamente sospetto e noioso oltre ogni limite”). Per fortuna su Rai4 alle 23, 20 passa il bellissimo “Getaway” di  Sam Peckinpah con Steve McQueen, Ali MacGraw, Ben Johnson, Al Lettieri, Sally Struthers, Slim Pickens, scritto da Walter Hill, tratto da un romanzo di Jim Thompson.

     

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    Un film che dette scandalo, perché Steve McQueen si innamorò pazzamente della sua partner, Ali MacGraw, allora sposata al potentissimo produttore della Paramount Robert Evans e la cosa fu davvero un casino per tutti. Sam Peckinpah sul set era sempre ubriaco, sosteneva “Io non posso girare da sobrio”, e Al Lettieri, meraviglioso cattivo recuperato da “Il Padrino”, lo seguiva di poco, magari lo anticipava pure. Dal “Padrino” viene pure Richard Bright, pensato per un ruolo più importante, ma rifiutato da McQueen perché alto quanto lui. Pieno però di grandi attori del cinema di Peckinpah, da Ben Johnson a Bo Hopkins a Dub Taylor.

    getaway 4 getaway 4

     

    La storia è così. Il film doveva girarlo Peter Bogdanovich con la sua fidanzata Cybill Shephard, ma ne doveva fare prima un altro. Così entrò nel film Steve McQueen, anche come coproduttore, e fu lui a portare dentro come regista Sam Peckinpah, che lo aveva appena diretto in “L’ultimo buscadero”, e avrebbe preferito dirigere “L’imperatore del Nord”, che fece poi Robert Aldrich. Cazzo! A questo punto serviva una donna. Peckinpah voleva Stella Stevens, che aveva avuto su “Cable Hogue” o Dyan Cannon.

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    Robert Evans spinse sua moglie, Ali MacGraw, che venne subito accettata. E Evans se ne pentirà per tuta la vita, perché la scintilla tra McQueen e lei scattò come si videro. La sceneggiatura doveva scriverla lo stesso Jim Thompson che aveva scritto il romanzo. Ma dopo quattro mesi viene cacciato da Steve McQueen che gli preferisce Walter Hill. Non aveva tutti i torti. Per la musica Peckinpah aveva chiamato Jerry Fielding, che non andava bene a Steve McQueen, che fece rifare tutto al suo amico Quincy Jones a pochi giorni dall’uscita del film.

     

    gli occhi del delitto gli occhi del delitto

    Peckinpah e McQueen litigavano parecchio e si prendevano anche a bottigliate, ma il vero problema era lo scandalo di McQueen che aveva portato via la moglie a Robert Evans. Il film è una meraviglia. Malgrado tutto il whiskey che si erano scolati Peckinpah e Lettieri. Su 7Gold alle 23, 30 passa il thriller “Gli occhi del delitto” di Bruce Robinson con Andy Garcia, John Malkovich, Uma Thurman, Lance Henriksen, Kathy Baker. L’unica cosa buona è la fotografia del decano Conrad Hall.

    PROPOSTA INDECENTE PROPOSTA INDECENTE

     

    Su Iris alle 23, 55 la commedia western di Burt Kennedy “Gli indomabili dell’Arizona” con Henry Fonda, Glenn Ford, Sue Ann Langdon, Chill Wills, Hope Holiday, Edgar Buchanan e in due piccolo ruoli I figli dei due protagonist, Peter Foprd e Peter Fonda. Sui manifesti del tempo brillavano i sederi delle due protagoniste, Sue Ann Langdon e Hope Holiday. La scena con i loro sederi nudi venne però censurata dalla produzione. Su Rete 4 alle 0, 15 passa l’ottimo “Proposta indecente” di Adrian Lyne con Robert Redford, Demi Moore, Woody Harrelson, Oliver Platt.

    sucker punch sucker punch

    Su Canale 20 alle 0, 15 passa invece il curioso “Sucker Punch”, giocattolone pieno di belle ragazze di Zack Snyder con Emily Browning, Abbie Cornish, Jena Malone, Vanessa Hudgens, Jamie Chung, Carla Gugino, Critiche pessime. Uffa. Non so se sia meglio il noioso film di Wim Wenders “Submergence” con Alicia Vikander, James McAvoy, Alexander Siddig, Celyn Jones, Reda Kateb, Rai Movie alle 0, 45.

    di che peccato sei? di che peccato sei?

     

    Trahissima su Cine 34 all’1, 05 la tarda commedia a sette episodi di Ninni Pingitore “Di che peccato sei?” girato per la tv ai bei tempi del Bagaglino a Mediaset con Leo Gullotta tirchissimo, Tosca D'Aquino moglie traditrice, Pippo Franco come simil Bruno Vespa, Cesara Bonamici del Tg5, Antonio Giuliani, Biagio Izzo, Cristiano Malgioglio presentatore tv, Maurizio Mattioli, Aida Yespica che si esibisce in uno spettacolare strip-tease, Gian, Oreste Lionello, Martufello, Adriana Russo, Stefano Antonucci, Manlio Dovi, Matilde Brandi, Eva Robins, Pamela Prati, Enzo Salvi, Valentina Persia, Pier Maria Cecchini, Laura Troschel che conduce Il Grande Fratello, assolutamente da recuperare.

    oceano rosso oceano rosso

     

    I vecchi cinefili come me saranno felici di ritrovare su Iris all’1, 45 un film molto amato e mai più ricomparso da anni e di feroce propaganda anticomunista cinese come “Oceano rosso” (“Blood Aley”) di William A. Wellman con John Wayne, Lauren Bacall, Anita Ekberg, Paul Fix, Joy Kim. Lauren Bacall ricordava che lei accettò il film perché sapeva che il protagonista sarebbe stato Robert Mitchum, quando si trovò John Wayne al suo posto pensò che il rapporto sarebbe stato pessimo, lui falco di destra e lei sincera democratica. Invece Wayne si dimostrò un partner perfetto e amichevole.

    la regina margot 1 la regina margot 1

    Non parlarono mai di politica. Mitchum venne cacciato dal film perché spinse un uomo di produzione nella baia di San Francisco, Peck si sentì offeso a essere una seconda scelta, Bogart chiese troppo, 500 mila dollari e alla fine dovette farlo Wayne che era anche coproduttore. Diresse anche qualche giorno di riprese perché Wellman si era preso un’influenza. Su Rai Movie alle 2, 40 abbiamo “La regina Margot”, bellissimo biopic diretto da Patrice Cherau con Isabelle Adjani, Daniel Auteuil, Jean-Hugues Anglade, Virna Lisi, Asia Argento, che venne premiato a Cannes per l’interpretazione di Virna Lisi.

     

    rocco e le sorelle 1 rocco e le sorelle 1

    Qualcuno preferirà su Cine 34 alle 2, 45 il lontano “Rocco e le sorelle”, fresca parodia, al tempo, dell’opera di Visconti diretta qui dallo specialista comico Giorgio Simonelli con Tiberio Murgia nel ruolo di Rocco, Moira Orfei, Anna Ranalli, Memmo Carotenuto, Alberto Talegalli, Pietro De Vico e Anna Campori, Fanfulla, ma anche parecchi cantanti, da Bindi a Jenny Luna a Little Tony oltre a Don Lurio e alle Kessler. Avete ancora tempo, Rete 4 alle 2, 55, per il violento “Il branco” di Marco Risi con Giampiero Lisarelli, Ricky Memphis, Salvatore Spada, Luca Zingaretti, Natale Tulli, o alle 3, 35 su Iris per il favoloso “Dune” di David Lynch con Kyle MacLachlan, Silvana Mangano, José Ferrer, Sting, Francesca Annis, Jürgen Prochnow.

     

     Il problema del film, che ho rivisto da poco, sono gli effetti speciali visivi. Invecchiatissimi. Mentre gli animali, i vermoni, i mostri di Carlo Rambaldi sono bellissimi e tutti gli attori perfetti. Solo l’inizio vale tutto “Dune” di Denis Villeneuve. Per non parlare dei cattivi Kenneth McMillan che vola o il duo Sting e Paul Smith. Su Rai Due alle 3, 55, tardino eh?; arriva la comemdia calcistica francese “Dream Team” di Olivier Dahan con José Garcia, Jean-Pierre Marielle, Franck Dubosc, Gad Elmaleh, Joey Starr, Ramzy Bedia, una sorta di Allenatore nel pallone moderno girato in Bretagna. Sprecato.

    il gladiatore di roma il gladiatore di roma

    Non credo sia molto meglio “Il gladiatore di Roma” di Mario Costa con Gordon Scott, Wandisa Guida, Roberto Risso, Ombretta Colli, Piero Lulli, Alberto Farnese, Cine 34 alle 4, 10. Giuseppe Marotta, sulle pagine de “L’Europeo”, stendeva il povero gladiatore di Costa: “Mi rifiuto di parlarvi del film di Mario Costa Il gladiatore di Roma, in cui Gordon Scott, nelle bucce di latta dell’ennesimo epigono di Spartaco, imbraccia massi o piega travi di ferro con la stessa naturalezza che permette a Wandisa Guida e a Ombretta Colli di mostrare le cosce”.

     

    la bionda di pechino la bionda di pechino

    Vedrei più volentieri, Rete 4 alle 4, 25, l’euro-spy “La bionda di Pechino” diretto dallo svizzero Nicolas Gessner, tratto da un racconto di James Hadley Chase con la bella Mireille Darc, Claudio Brook, Edward G. Robinson, Giorgia Moll, Françoise Brion, che vidi un secolo fa. Chiudo con il divertente “Arrivano i titani” di Duccio Tessari con Giuliano Gemma ormai protagonista coi capelli biondi cotonati assieme al Maciste nero Serge Nubret , Antonella Lualdi, Pedro Armendariz, Jacqueline Sassard, Rai Movie alle 5. 

    arrivano i titani arrivano i titani

     

    Su “Stampa Sera”, in data 11 settembre 1961, Duccio Tessari presenta così il film: “Qui non ci sono purissimi eroi, né caste donzelle. E non c'è il solito retorico ed abusato linguaggio. I Titani è anzitutto un film irrispettoso, vivo e moderno. I suoi eroi vogliono divertire cosi come furono divertenti Robin Hood ed i suoi arcieri, Zorro e i suoi briganti leali”. A capo dei Titani, si legge, c’è per la prima volta non un culturista americano, ma un atleta italiano, cioè Giuliano Gemma, qui al suo esordio da protagonista ma che poi, inspiegabilmente, tornerà a ruoli di secondo piano sino al western.

    arrivano i titani. arrivano i titani.

    È a causa della sua presenza che a fine anni ‘60 il film è stato rieditato come Giuliano Gemma il titano. In realtà il film, almeno nelle intenzioni del produttore, Franco Cristaldi, doveva avere l’aspetto più stravagante di una pre-blaxploitation, visto che per il mercato americano ha in un primo tempo il titolo di Black Spartacus e doveva vantare un culturista nero come protagonista. Anche se così completamente non fu, va notato che per l’occasione viene davvero chiamato per la prima volta in Italia come co-protagonista un vero culturista nero (“un gigantesco e autentico negro”…), Serge Nubret, già Mister Universo. Viene scelto a Parigi negli studi di Alexander Mnouchkine (“Mi tolsi la maglietta e Mnouchkine disse: Grande!”).

     

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    Nubret parla molto bene di questa sua prima esperienza, soprattutto dei suoi rapporti con Gemma. “Era un ginnasta, uno che poteva fare ogni tipo di esercizio. Neanche lui aveva mai fatto il cinema prima, ma come tutti gli italiani, era stato comparsa parecchie volte. (..) Lottare con Gemma era un piacere, lui era un amico, uno uguale a me. Con lui, non c’era la rivalità che sembrava esistere tra i bodybuilders americani, che raccontano quando scoprono che i loro partners hanno muscoli più grandi dei loro”.

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