DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? In chiaro la prima serata è interessante. Si passa dal fantascientifico “Gravity” di Alfonso Cuaron con George Clooney e Sandra Bullock, Rai Movie alle 21, al “Wonder Woman”, il primo, quello di Patti Jenkins con Gal Gadot e Connie Nielsen, Italia 1 alle 21, 20, da “Nati stanchi” con Ficarra e Picone di vent’anni fa, Canale Nove alle 21, 25, al disastroso ma divertente “I morti non muoiono” di Jim Jarmusch con Bill Murray e Adam Driver, Mediaset Italia 2 alle 21, 15, per concludere col più stracult di tutti, il folle sequel “Machete Kills” di Robert Rodriguez con Danny Trejo, Michelle Rodriguez, Sofia Vergara, Amber Heard, Charlie Sheen, Lady Gaga, Cielo alle 21, 15. Andiamo per ordine.
“Gravity” di Alfonso Cuaron, Rai Movie alle 21, che aprì Venezia nel 2013 e vinse quell’anno 7 Oscar, tutto tranne gli attori, fu una bomba che riposizionò Cuaron tra i grandi del cinema. La storia, come capitava nei piccoli film di fantascienza anni 60, è una specie di avventura western trasferita nello spazio. George Clooney è Matthew Kowalski, pilota della Nasa all'ultima missione con voglie di battere il record di durata in assenza di gravita' del russo Anatoli qualchecosa.
gravity movie bullock astronaut
Sandra Bullock è il dottor Ryan Stone, ricercatrice alla sua prima missione con un brutto passato da dimenticare. La sua bambina di quattro anni e' morta per uno stupido incidente e lei non ha più amore per la vita. Dopo una tempesta di detriti, cattiva come la tempesta di sabbia nel deserto del Texas del fondamentale "Three Godfathers" ("In nome di Dio") di John Ford, Matt e Ryan si ritrovano soli nello spazio. Tutti gli altri componenti della missione spaziale sono morti. E loro devono tornare a casa.
Se nel film di Ford, sempre targato Warner Bros, i tre padrini, John Wayne, Harry Carey Jr. e Pedro Armendariz, devono attraversare il deserto per tornare a casa, e non tutti ce la faranno, qua Matt e Ryan devono attraversare lo spazio per salvare la loro dignità e il ricordo della bambina scomparsa. Gran bel film, anche se George è superpiacione e non la smette di parlare, lei troppo concentrata nel mostrare i risultati di anni di lifting e di palestra, e a tratti ci ricordiamo con nostalgia dei grandi film di avventure spaziali di Antonio Margheriti e Mario Bava ("Dotto' lo spazio e' pronto!"), ma quando George Clooney torna a prendere Sandra Bullock nello spazio sorridente è un momento di grande cinema fordiano.
Come ricorderete “Wonder Woman”, Italia 1 alle 21, 20, è la fortunata versione iperfemminista dei supereroi della DC comics, diretto da una regista, la Patty Jenkins militante di “Monster”, e interpretato dall’israeliana Gal Gadot, Spaccò di brutto. I critici americani adorarono il film e la sua protagonista (97% positivo su Rotten Tomatoes) e sfatò ben due miti secolari. Le supereroine femmine al cinema non funzionano. Le registe femmine non possono fare film sui supereroi. Alla fine incassò 169 milioni di dollari. E Gal Gadot ebbe qualche problema col mondo arabo.
chris pine gal gadot wonder woman
Io la trovai favolosa, bellissima, divertente, atletica e spiritosa quanto basta, non si scompone neanche quando vede il pisello di Chris Pine e porta lo spadone con una certa grazia per le strade di Londra, anche se darà il suo meglio in battaglia. Ma trovo il film un po’ noioso, con un preambolo con le amazzoni, girato in Italia, tra Castel Del Monte, Palinuro, costa amalfitana, dominato dalle femmine forti Robin Wright come Antiope, la zia addestratrice e Connie Nielsen, la Regina Ippolita, mammina, proprio di cattivo gusto, un po’ kitsch.
Certo, sono americani, lo sappiamo, hanno dei problemini con i miti e la ricostruzione dell’Antica Grecia, ma si rimpiangono un po’ le amazzoni di Terence Young, per non dire di quelle trashissime di Alfonso Brescia che, quando andavano a cavallo, erano maschi pelosi con la parrucca. Qui le ragazze sono tutte belle e atletiche e Robin Wright sembra Mads Mikkelsen femmina, ma l’effetto quadretto col cielo finto è bruttino. E il problemino sessuale legato alla tribù di sole femmine non è né risolto né proposto. Lesbiche? Asessuate? Boh?!
Quando entra in campo il soldato americano Steve Trevor, Chris Pine, trascinandosi dietro un bel po’ di esercito tedesco proveniente dalla Prima Guerra Mondiale, per fortuna, almeno si entra nel cuore del film, Dalia Prince, la nostro supereroina, almeno si pone il problema sessuale nella sua testa, anche se ci vorrà oltre un’ora per vederla correre verso il fuoco dei cattivi con lo spadone in mano e ancor di più per capire qualcosa della propria sessualità. L’idea di spostare le azioni di Wonder Woman nella Grande Guerra sul fronte è interessante e in parte riuscita, ma Patty Jenkins non è Christopher Nolan e la sua eroina non è il Cavaliere Oscuro.
“I morti non muoiono”, commedia con zombi di Jim Jarmusch che aprì la Cannes un po’ vecchiotta nel 2019, lo trovate su Mediaset Italia 2 alle 21, è ritenuto un passo falso nella filmografia del regista, ma è piuttosto inventivo e divertente. "Saranno animali selvaggi?" Ma no, sono zombi!!'' Un trio di poliziotti davvero cool, Bill Murray, Adam Driver; Chloe Sevigny, aiutati da una becchina scozzese armata di katana, Tilda Swinton, in quel di Centerville, paesino americano rimasto agli anni ’50, si trovano a affrontare un'invasione di zombi capitanata da Iggy Pop e Sara Driver.
Pieno di trovate e di apparizioni, a cominciare da un Tom Waits cacciatore e narratore a modo suo del tutto, da Steve Buscemi fascistoide e trumpiano che si ritrova un'invasione di zombi neri in casa. Per non parlare della colonna sonora da urlo e della fotografia di Frederick Elmes. La parte politica è meno forte, ma già gli zombi del 2019 che cercano wifi free un bicchiere di Chardonnay non si erano mai visti. E Selena Gomez come hipster sexy con hot pants cortissimi ruba la scena.
Volete qualcosa di più trash? Ce l’abbiamo. E’ “Machete Kills” sequel del primo Machete con Danny Trejo, sempre diretto da Roberto Rodriguez. Massacrato dalla critica, era il minimo, ma assolutamente stracult. Machete è l'eroe più mortifero, cafone e divertente che sia girato ultimamente per gli schermi internazionali.
E' anche interpretato dall'attore più “de legno” che si possa immaginare, il messicano baffuto Danny Trejo, monoespressivo, alto un cazzo e un barattolo, incapace di qualsiasi ironia e di pronunciare una frase più lunga della pur geniale "Machete non twitta" o "Machete non muore" o "Machete le ama tutte" (le donne). Per questo non possiamo non amarlo anche noi. Ma fa benissimo Rodriguez a limitarne per questa sua seconda avventura le sue qualità amatorie (ne tromba una solo con effetto grafico) e soprattutto recitative. Non ne ha, è una figurina, un toy da mettere sull'armadietto dei ragazzacci che adorano Tarantino, Rodriguez e il cinema di genere più zozzo.
Meglio quindi utilizzarlo per quello che è dentro storie sempre più deliranti con incredibili guest, da Lady Gaga a Mel Gibson, da Antonio Banderas a Cuba Gooding jr, da Tom Savini a Charlie Sheen, che qui si fa chiamare col suo vero nome, Carlos Estevez, e riempirlo di bellissime attrici, come Michelle Rodriguez in versione monocola, la bionda Amber Heard, Sofia Vergara che lo vuole morto e spara da un wonderbra metallico e con cazzetto-pistola con tanto di palle, Jessica Alba, che si prende subito un colpo in fronte, Alexa Vega, l'eroina della saga Spy Kids. Manca all'appello solo Lindsay Lohan.
Il presidente americano, Charlie Sheen, ovviamente gli chiede di risolvere una missione impossibile. Salvare gli Stati Uniti d'America da un pazzo in Messico che ha un missiluccio a testata nucleare puntato su Washington. Machete va, e scopre che la bomba, come nei film di Franco e Ciccio, la tiene a casa sua un pazzo megalomane, Demian Bichir, dalla doppia se non tripla personalità. Ma è meglio non ucciderlo, visto che attaccato al cuore ha un timer pronto a esplodere se lui morirà. Per facilitare le cose, il pazzo tira una linguetta che darà a Machete solo 24 ore di tempo per disinnescare la bomba.
Bel casino. Mettiamoci anche, sulle sue tracce, Desdemona, cioè Sofia Vergara, maitresse topona che odia i maschi, e si diverte a ucciderli, che lo vuole morto perché per colpa sua Bichir ha fatto uccidere sua figlia Cereza, cioè Vanessa Hudgens. E una specie di cacciatore di taglie, detto El Camaleon, che parlando in maniera troppo forbita semina morte sul confine con ben quattro sembianze diverse, quelle di Walt Goggins, Cuba Gooding jr, Antonio Banderas e Lady Gaga. Una cazzatona, certo. Cosa vogliamo di più?
Alternative per la prima serata? Mah… L’action francese “Special Forces “ di Stéphane Rybojad Con Diane Kruger, Djimon Hounsou, Benoît Magimel, Denis Menochet, Raphaël Personnaz, Canale 20 alle 21, 15, il tristissimo ultimo film di Lemmon e Matthau, “Due irresistibili brontoloni” di Donald Petrie con Jack Lemmon, Walter Matthau, Ann-Margret, Burgess Meredith, Warner tv alle 21, il non riuscitissimo carcerario militare “Il castello” di Rod Lurie con Clifton Collins jr., Delroy Lindo, Mark Ruffalo, James Gandolfini, Robert Redford, Iris alle 21, il drammatico “Cinderella Man” di Ron Howard con Russell Crowe, Renée Zellweger, Paul Giamatti, Craig Bierko, Paddy Considine, Tv2000 alle 20, 55, con il povero Russell Crowe che negli anni della Depressione sfida il campione del mondo Max Baer.
Un po’ lunghetto, ma è piuttosto piaciuto alla critica. Rai Due alle 21, 25 presenta il modesto ma ricco gangster movie londinese “The Gentlemen” di Guy Ritchie con Matthew McConaughey, Charlie Hunnam, Michelle Dockery, Jeremy Strong, Colin Farrell. Un critico faceva notare quanto il montaggio da clip alla MTV e le situazioni alla Tarantino siano ormai diventate demode. Perfettamente d’accordo.
In seconda serata posso consigliarvi il fantascientifico russo “Sputnik” di Egor Abramenko con Oksana Akinshina, Fedor Bondarchuk, Pyotr Fyodorov, Anton Vasilev, Rai Movie alle 22, 40, lo stracultissimo “Delitto sull’autostrada” di Bruno Corbucci con Tomas Milian, Viola Valentino, Bombolo, Olimpia Di Nardo, Giorgio Trestini, Adriana Russo, Cine 34 alle 22, 50, il film che segna il passaggio della serie di Nico Giraldi dalle mani produttiv e di Galliano Juso a quelle più forti, ma meno creative, di Mario Cecchi Gori, che assieme a Corbucci e Amendola, si inventa anche la storia.
Nico se la vede con un delitto legato al giro dei camionisti. All’inizio è vestito da pagliaccio per il compleanno del figlio Rocky (che altro nome poteva dargli?). Poi si traveste da camionista e inizia a indagare. Infltratosi in una gang, perde tutto a poker (“Non sono sfortunato, siete voi che c’avete un bucio de culo che se lo mettete fuori dalla finestra le aquile ce fanno il nido”). Bombolo/Venticello è diventato allenatore di boxe che usa una droghetta ricostituente chiamata Vigorello, “Mo’ che ho bevuto Vigorello vi faccio un come come ’n ombrello”.
Ha pure una fidanzata, la celebre Bocconotti Cinzia di Gabriella Giorgelli. “E’ bravissima…”, commenta Nico, “è così brava a fare la mignotta che manco te ne accorgi”. C’è pure Marina Frajese, già pornostar, come una invitata sporcacciona alla fiera delle vacche e dei bovini di Bologna. Tra le battute più trucide, una che dedico a Dago: “Annamo ar cinema, a Orvieto danno un film che si intola Le pornomassaie; c’è una che nun se batte: fa gli gnocchi cor culo!”. Capolavoro del trash.
Su Rai 4 alle 23, 35 occhio al thriller “L’intruso” di Deon Taylor con Dennis Quaid, Meagan Good, Michael Ealy, Joseph Sikora, Alvina August, Lili Sepe, dove una coppietta che ha comprato una bella villetta nella Napa Valley, in California, è tormentata da Dennis Quaid, vicino molesto. Su Iris alle 23, 45 avete un capolavoro degli anni ’60, il carcerario anarcoide “Nick mano fredda” di Stuart Rosenberg con Paul Newman protagonista meraviglioso in un ruolo che si diceva ispirato all’attore Luke Askew, George Kennedy, che vinse l’unico Oscar del film, J.D. Cannon, Harry Dean Stanton che canta pure, Jo Van Fleet come la mamma di Nick, la bella Joy Harmon, nell’unica scena sexy del film che tutti ben ricordiamo, quella del lavaggio della macchina.
Coprodotto da Jack Lemmon e dalla moglie Felicia Farr, ricordo che mi prese subito. Oggi è considerato un cult americano. Su Italia 1 trovate “Sucker Punch” di Zack Snyder con Emily Browning, Abbie Cornish, Jena Malone, Vanessa Hudgens, Jamie Chung, Carla Gugino, assolutamente da recuperare, action emo poco amato e poco visto.
Nella notte si va da un capolavoro di Antonio Pietrangeli come “Io la conoscevo bene” con Stefania Sandrelli, Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, (“Baggini fai il treno!”), Enrico Maria Salerno, Rai Movie alle 0, 35, a “La bocca” di Luca Verdone con Tahnee Welch, Rodney Harvey, Claudine Auger, Alida Valli, Monica Scattini, Cine 34 all’1, dal giallo “Siberia” di Matthew Ross con Keanu Reeves, Molly Ringwald, Aleks Paunovic, Ana Ularu, Veronica Ferres, Tv8 all’1, 15, dall’interessante action del 2001 “Compagnie pericolose” di Brian Koppelman, David Levien con Barry Pepper, Vin Diesel, John Malkovich, Dennis Hopper, Andrew Davoli, Seth Green (che cast!), Iris all’1, 55, al poco visto “Trauma” diretto nel 1993 da Dario Argento con Christopher Rydell, Asia Argento, Frederic Forrest, Piper Laurie, Rete 4 alle 2, 20, che forse andrebbe rivisto.
giorgio pasotti michelle hunziker voglio stare sotto al letto
Chiudo con “Voglio stare sotto al letto” stracultissima commedia sul mondo del cinema italiano di Bruno Colella, già regista di “Amami” con Moana, alle prese con una storia, forse, autobiografica, dove il giovane Giorgio Pasotti cade nelle mani di un impresario teatrale, Colella stesso, e del suo assistente, Rocco Papaleo, per mettere in piedi una commedia impegnata con l’attore comico di successo Mario Scaccia.
michelle hunziker giorgio pasotti voglio stare sotto al letto
Solo che il produttore è un sòla e presto il giovane capisce che sta cadendo in una trappola. Immontabile, si diceva al tempo, il film viene rinforzato da Vittorio Cecchi Gori e Rita Rusic da presenze femminili come una giovane Michelle Hunzinker che si spoglia pure, per non parlare di una Manuela Arcuri come bagnante prosperosa inquadrata subito dal sedere. Lo trovate su Cine 34 alle 4, 30.
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