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    IL DIVANO DEI GIUSTI - CHE VEDIAMO STASERA? MA LO STATE VEDENDO “CHRISTIAN”? DEVO DIRE CHE È MOLTO DIVERTENTE. E RAPPRESENTA UN PO’ QUELLO CHE RIMANE DEL NEOCINEMA COATTO DI QUALCHE ANNO FA - IN CHIARO IN PRIMA SERATA CI SAREBBE “THE BLUES BROTHERS”, SCOMMETTO CHE SE LO FACESSERO AL CINEMA COME EVENTO SPECIALE CI ANDREBBE PARECCHIA GENTE - ALLE 21 AVETE ANCHE “ZUCCHERO, MIELE E PEPERONCINO” - CHIUDO CON “LE SEMINARISTE”. COMMEDIA EROTICA RARISSIMA… - VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

    edoardo pesce christian seconda stagione edoardo pesce christian seconda stagione

     

    Che vediamo stasera? Ma lo state vedendo “Christian” di Stefano Lodovichi con Edoardo Pesce come santo-coatto. Devo dire che con mille cautele, la parte mistica non è il massimo, è molto divertente. E rappresenta un po’ quello che rimane del neocinema coatto di qualche anno fa, diciamo il post-Jeeg Robot, anche se il progetto di “Christian” sembra che sia addirittura precedente, e del post-cattofantasy all’italiana, leggi “Il miracolo” di Ammaniti, che sembrò aprire le porte a un genere che non è mai davvero arrivato, ahimé.

     

    era ora 2 era ora 2

    E se Pesce è nel suo, nella seconda stagione anche molto trattenuto, devo dire, hanno un bello spazio anche Gabriel Montesi, Francesco Colella, Antonio Bannò, gli oscuri nigeriani che se l’accomannano, le ragazze. Un po’ assurdo il ruolo di Laura Morante. Ma ho visto le prime due puntate, aspettiamo… Ho trovato invece poverello, come scrittura e scenografia, “Era ora”, remake Netflix di un film australiano del 2021, “Long Story Short” di Josh Lawson con Rafe Spall e Zahra Newman, riscritto e diretto da Alessandro Aronadio, già fantasioso regista di “Orecchie” e “Io c’è”.

     

    alessandro aronadio edoardo leo barbara ronchi era ora alessandro aronadio edoardo leo barbara ronchi era ora

    Anche se il protagonista, Edoardo Leo, il marito che vede scorrere troppo velocemente la sua vita, da un giorno all’altro passa da un anno all’altro, è più che giusto nella parte e tiene gran parte del peso su di sé. Lo rende anche giustamente drammatico. Detto questo, si vede. Anche perché su Netflix sono così pochi i film italiani.

    the blues brothers the blues brothers

    E in chiaro cosa vediamo? Beh. Si Canale 27 alle 21, 10 ci sarebbe “The Blues Brothers” di John Landis con John Belushi, Dan Aykroyd, John Candy, Carrie Fisher, Aretha Franklin, Cab Calloway. Certo che è molto visto, ma scommette che se lo facessero al cinema come evento speciale ci andrebbe parecchia gente.

     

    il padrino iii il padrino iii

     Su Iris alle 21 vedo che ridanno anche “Il Padrino III”, il terzo atto della saga, quello meno amato dal pubblico, diretto da Francis Ford Coppola con Al Pacino (lo fece per 5 milioni di dollari, ma ne aveva chiesti 7), Diane Keaton (prese 1, 5 milioni, mentre Duvall), Sofia Coppola (dovette ridoppiare il 20% del film dopo le anteprime disastrose), Talia Shire, Andy Garcia, Eli Wallach, Joe Mantegna, Mario Donatone, ma nella versione recente, quella del Trentennale del film, rimontata dallo stesso Coppola col titolo “Mario Puzo - Il Padrino, epilogo: La morte di Michael Corleone”, 158’.

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     Sul sito IMDB trovate l’elenco delle aggiunte di Coppola. Tagli e ritagli ma il film rimane sempre lo stesso. Se vi era piaciuto allora, vi piacerà anche ora, ma se non vi era piaciuto, dubito che vi piaccia adesso. Anche perché la mancanza di un personaggio come il consigliori di Robert Duvall (lo studio non accettò di aumentare il suo compenso da 1 milione a 1 milione e mezzo), si sente, e la sceneggiatura, anche a detta di Coppola, non era perfetta. Leggo che Frank Sinatra, dopo aver osteggiato il primo film della serie, si era quasi convinto a interpretare Don Altobello, il personaggio di Eli Wallach, ma non si trovò con l’offerta economica.

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    Nel ruolo di Mary Corleone, la figlia di Michael, era stata scelta prima Rebecca Schaeffer, che venne incredibilmente uccisa il giorno che ricevette il copione, poi venne chiamata Wynona Ryder, che arrivò a Roma dopo aver girato “Sirene”, si sentì male, portata all’ospedale e non si capiva bene cosa avesse. Se problemi di nervi, di droghe, problemi con il fidanzato di allora, Johnny Depp. Venne alla fine sostituita da Sofia Coppola.

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    Leggo anche che Diane Keaton e Al Pacino erano stati amanti per molto tempo tra il primo e l’ultimo Padrino, e la cosa si sente bene nel film perché mettono in scena il loro complesso rapporto. Ricordo che incontrai il killer del film, l’attore Mario Donatone, per i corridoi della Rai. Aveva questo sguardo minaccioso che Coppola riuscì a trasferire perfettamente nel film. Strepitoso anche Enzo Robutti…

    lino banfi edwige fenech zucchero, miele e peperoncino lino banfi edwige fenech zucchero, miele e peperoncino

    Su Cine 34 alle 21 avete “Zucchero, miele e peperoncino” di Sergio Martino con Renato Pozzetto, Lino Banfi, Pippo Franco, Edwige Fenech. Non deve essere male la commedia di Rai Movie alle 21, “Non succede, ma se succede” di Jonathan Levine con Seth Rogen, Charlize Theron, O'Shea Jackson Jr., Andy Serkis, June Diane Raphael, dove Seth Rogen cerca di conquistare quella che un tempo fu la sua babysitter, oggi donna potentissima. Su Tv2000 alle 21, 10 avete il celebre “Good Morning, Vietnam” di Barry Levinson con Robin Williams, Tung Thanh Tran, Chintara Sukapatana, Forest Whitaker, dove Robin Williams dà vita a Adrian Cronauer, la più celebre voce radiofonica delle truppe americane in VBietnam.

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    Attenzione che su Cielo alle 21, 15 arriva “L’amante russo”, dramma tratto dal romanzo di Annie Ernaux, oggi una star letteraria, diretto da Danielle Arbid con Laetitia Dosch, Sergei Polunin, Lou-Teymour Thion, Caroline Ducey, Grégoire Colin. Piuttosto buono. Su Italia 1 alle 21, 20 trovate il giocattolone action “Homefront” di Gary Fleder con Jason Statham, James Franco, Winona Ryder, Kate Bosworth, Izabela Vidovic, Frank Grillo.

    colazione da tiffany. colazione da tiffany.

    In seconda serata ritrovate i film che erano in prima serata ieri e che non avete visto per seguire Italia-Inghilterra. E quindi ritrovate “The Visit” di M. Night Shyamalan con Ed Oxenbould, Erica Lynne Marszalek, Kathryn Hahn, Olivia DeJonge, Benjamin Kanes, Mediaset Italia 2 alle 23, 05, “Colazione da Tiffany” di Blake Edwards con Audrey Hepburn e George Peppard su Canale 27 alle 23, 10. Molto interessante il documentario sui Pearl Jam di Cameron Crowe su Rai 5 alle 23, 15, “Pearl Jam Twenty”.

     

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     Su Iris all’1, 15 ritroviamo il kolossal di John Sturges “Base artica Zebra” con Rock Hudson con il pellicciotto addosso perché fa freddo (è il suo film preferito), Patrick McGoohan, Ernest Borgnine e Jim Brown. La storia, tratta da un romanzo di Alistair MacLean, riscritta da Harry Julian Fink, Douglas Heyes e perfino dal W.R.Burnett dello “Scarface” del 1933,  non l’ho mai capita, ma il film è uno spettacolo per gli occhi. Iniziato a girare in Ultra Panavision 70 e poi in Super Panavision 70 da Daniel L. Fapp, che venne candidato all’Oscar.

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    Nel cast dovevano esserci Gregory Peck e David Niven, poi Charlton Heston e Laurence Harvey. Ricordo che entrai a vederlo al cinema Augustus di Genova (non esiste più come tutte le sale del centro a Genova) e ne rimasi incantato. Omaggiato da Quentin in “C’era una volta a Hollywood”. Era il minimo.

     

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    Su Rai Movie all’1, 25 avete “Il ladro di bambini” di Gianni Amelio con Enrico Lo Verso, Valentina Scalici, Giuseppe Ieracitano, Florence Darel, Marina Golovine. Da rivedere, è il miglior film di Amelio, almeno nel ricordo. Cine 34 all’1, 40 finalmente ripropone un classico della commedia sexy con Gloria Guida, “La minorenne” di Silvio Amadio con Rosemary Dexter, Marco Guglielmi, Luciano Roffi. Secondo film in assoluto di Gloria Guida, ancora quindicenne, e molto nuda. Iniziato a girare, nel giugno 1974, mentre il suo primo film, La ragazzina, è stato appena sequestrato.

    la minorenne gloria guida la minorenne gloria guida

     E delirio di Silvio Amadio che perde la testa dietro alla giovanissima Gloria Guida come fosse la sua Brigitte Bardot e le fa fare sogni stravaganti conditi da pruriti da cattolico represso all’inizio del film e si scatena anche nella parte più normale. Un delirio che lancio ancora più in alto il mito della Guida, circondata da maschi adulti arrapati. Raymond Léfevre su “La revue du cinéma” osservava che “questa insignificante commedia italiana è stata riempita di inserti pornografici filmati in dettaglio con dei figuranti anonimi (si riconoscono qua e là delle starlette del porno francese e qualche stallone che fa loro frequentemente da partner)”.

     

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     Léfevre segnala anche una scena interessante del film, quando Valeria, Gloria Guida, decide di perdere la verginità con l’amante della madre, un maniaco che la fa vestire da deportata mentre lui si veste da torturatore SS. “per sfuggire a questa prova impervia la bella ragazza si lancia in questa risposta di un candore disarmante: ‘Ma… io non sono ebrea’. Tutto il resto è senza interesse.

     

    delitto d amore delitto d amore

    Su Rai Tre all’1, 45 ricordo come bellissimo e tristissimo “Delitto d’amore” diretto da Luigi Comencini, che lo scrisse assieme a Ugo Pirro, con Stefania Sandrelli in versione operaia siciliana al nord innamorata di Giuliano Gemma, anche lui operaio. Ricordo una fotografia meravigliosa di Luigi Kuveiller con dei blu favolosi. Il film era stato presentato a Cannes nel 1974 e, leggo, Stefania Sandrelli avrebbe potuto vincere il premio di migliore attrice, se Monica Vitti, giurata, non avesse rivelato che era doppiata nel film da Carla Todero. Possibile?

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    Su Cine 34 alle 3, 10 vi farà piacere scoprire una perla western di Sergio Corbucci, “La banda J&S – Cronaca criminale del Far West” con Tomas Milian, Susan George, Telly Savalas, Eduardo Fajardo. J. & S. sta per Jed Tigrado, il solito bandito messicano simpatico di Milian con scoppola e pellicciotto, più o meno un Monnezza, anche se si doppia da solo e non con la voce di Ferruccio Amendola, e Sonny, cioè la bella Susan George, inglese appena uscito da Cane di paglia di Sam Peckinpah, un’aspirante banditessa, figlia del becchino del paese, che vuole far coppia con Jed.

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     Il bandito è appena evaso dalla prigione e lo rincorre con fin troppo zelo il sadico sceriffo Franciscus, cioè Telly Savalas, che le prova tutte, anche quella di amnistiare tutti quelli che gli consegneranno vivi o morti J & S. Siamo già dalle parti del western comico alla Bud Spencer e Terence Hill, con Milian che si lancia in battute ispano-romane (“fà du’  buchi ar cappello, ’a bove!” rivolto a un cornuto), c’è perfino Laura Betti come maitresse amica del nostro. Al tempo sembrò un film minore, noiosetto, ma oggi è piuttosto rivalutato.

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    Anche grazie a un uso pauroso di parolacce, perfino nell’edizione internazionale, che finisce con Tomas Milian che fa la sua dichiarazione d’amore a Susan George: “Sonny, I love you, you Motherfucker!”. Anche Corbucci riconosceva che il film non aveva avuto fortuna, ma che era tra i suoi migliori. Il motivo del fiasco, secondo il regista, era aver dato alla donna, in questo caso Susan George, la stessa importanza che dava agli uomini.

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    Con un’ottica straniera il film finisce per prendere un aspetto di western bislacco come A Town Called Hell di Robert Parrish o Villa Rides! di Buzz Kulik. Invece siamo ben ancorati nelle produzioni corbucciane, anche se deviati dalla folle performance di Telly Savalas che si fa un film per conto suo. Altra cosa sbagliata, per Corbucci, era il titolo, che pure aveva lui stesso voluto. “Era un titolo assurdo, infatti il film non fece una lira, perché era bello scritto ma non lo riuscivi a pronunciare”.

     

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    Chiudo con “Le seminariste” di Guido Leoni con Daniela Doria, Carlo Giuffré, Paola Tedesco, Gisela Hahn, Gabriele Di Giulio, Gisela Hahn, Raf Baldassarre, Cine 34 alle 4, 45. Commedia erotica poco amata ma rarissima che vede protagonista una Daniela Doria sempre nuda, o quasi, figlia di Renato Romano. Paola Tedesco, all’epoca valletta di Pippo Baudo si affrettava a dire, nelle cronache dell’epoca, che la sua era solo una partecipazione e che aveva rifiutato ben dodici sceneggiature di film sporcaccioni.

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    C’è pure Carlo Croccolo come santo patrono del paese di San Giulivo che dispensa una miracolosa acqua afrodisiaca. Il film non piace quasi a nessuno. Se non vi piace ci sarebbe l’ancor più raro “Pia de’ Tolomei” diretto nel 1941 da Esodo Pratelli con Germana Paolieri come la sventurata Pia accusata di adulterio da un amico del marito e messa a languire in una torre della Maremma, Nino Crisman, che poi divenne produttore esecutivo, Carlo Tamberlani, Lauro Gazzolo, Cesco Baseggio, Iris alle 5, 20.

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