Marco Giusti per Dagospia
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Che vediamo stasera? Meglio concentrarsi su “House of the Dragon”, anche se è triste, cupo, disperato, tutti, a parte i draghi, hanno morti da piangere e una vendetta da compiere. Però la prima puntata, quella diretta da Alan Taylor, che ho visto ieri vanta grandi sequenze e una grande messa in scena. Ha già fatto il botto di ascolti, credo, visto che propria oggi è ufficiale che si farà anche la terza stagione della saga. Non ne dubitavo. Al massimo potete andare al cinema a vedere in anteprima “Inside Out 2” o “The Bikeriders” di Jeff Nichols con Austin Butler. In qualche sala lo danno già.
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In chiaro, almeno in prima serata, vedo davvero poco di interessante o di poco visto. Su Canale 20 alle 21, 05 fa sempre la sua figura “Blade II”, grazie alla regia davvero inventiva di Guillermo Del Toro con Wesley Snipes mezzo-vampiro ammazzavampiri, Kris Kristofferson, Ron Perlman, Leonor Varela. Mi colpì molto quando lo vidi. Fu un grande successo quando uscì, perché sembrò un film innovativo coi suoi videogiochi che diventano armi di distruzione di massa, “Wargames – Giochi di guerra” di John Badham con Matthew Broderick, Dabney Coleman, John Wood, Ally Sheedy, Rai Movie alle 21, 10.
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Dette una mano alla sceneggiatura il geniale Walon Green, che era principalmente scritta da Lawrence Lasker e Walter F. Parkes con l’aiuta di molti veri hacker del tempo. Il ruolo del professor Falken, modellato su Stephen Hawkins, era stato pensato per John Lennon. Su Cine 34 alle 21 passa "Non c’è 2 senza te” di Massimo Cappelli con Fabio Troiano, Belén Rodríguez, Dino Abbrescia, Tosca D'Aquino, Samuel Troianouna sorta di spin-off del primo film di Checco Zalome, “Cado dalle nubi”, coi due gay pugliesi a Milano. Occhio che c’è Belen…
JULIE & JULIA
Su La5 alle 21, 10 avete un’altra commedia italiana, “Solo un padre” diretto nel 2008 da Luca Lucini con Luca Argentero, Diane Fleri, Claudia Pandolfi, Fabio Troiano, Alessandro Sampaoli. Non è male. Non è un titolo molto politicamente corretto “L’indiana bianca”, che traduce il più esplicativo “The Charge at Feather River”, buon western dello specialista Gordon Douglas con Guy Madison, Frank Lovejoy, Vera Miles, Helen Westcott, Dick Wesson, Onslow Stevens, con gli Cheyenne che hanno rapito due donne bianche e devono essere salvate dal protagonista Guy Madison. Girato nel 1953 in WarnerPhonic, sistema di protostereo della Warner.
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Gli esperti indicano che qui appare per la terza volta il celebre urlo detto “Wilhelm Scream”, usato per la prima volta per un personaggio chiamato Wilhelm in “Tamburi lontani” nel 1951. Ritroveremo l’urlo anche in Star Wars, Indiana Jones e centinaia di altri film. Su Canale 27 alle 21, 15 la commedia "The Man – La talpa” di Les Mayfield con Samuel L. Jackson, Eugene Levy, Luke Goss, Miguel Ferrer, Susie Essman, Anthony Mackie.
ex amici come prima
Occhio alla bella commedia al femmnile sulle donne chef di Rai 5 alle 21, 15, “Julie & Julia”, scritto e diretto da Nora Ephron con Meryl Streep, Amy Adams, Stanley Tucci, Chris Messina, Linda Emond, Helen Carey, dove una cuoca principiante decide di preparare tutti i 354 piatti consigliati in un libro da una celebre chef. Ovviamente i 354 piatti della neo cuoca diventa, grazie al suo blog, una sorta di sfida con la chef. Anche Canale 5 alle 21, 20 punta su un film tutto al femminile con “Ricomincio da me” di Peter Segal con Jennifer Lopez, Milo Ventimiglia, Leah Remini, Vanessa Hudgens, Annaleigh Ashford. Così così.
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Su Rai Tre alle 21, 20 passa il sequel di Ex di Fausto Brizzi, cioè “Ex. Amici come prima”, diretto però da Carlo Vanzina con Vincenzo Salemme, Alessandro Gassman, Enrico Brignano, Tosca D'Aquino, ma sempre prodotto da Fulvio Lucisano. "Lavorare con Fulvio Lucisano", dissero i Vanzina, “è stato come lavorare con papà Steno". In qualche modo, questa allegria e questa consapevolezza si sentono nel film, che non ha magari la grinta e la scarica di battute delle commedie di Brizzi o di Max Bruno, o la freschezza di regia di quelle di Genovese e Miniero, ma un passo più classico e un'eleganza maggiore di messa in scena.
JULIE & JULIA
Non a caso, è vero che l'episodio più divertente è quello con Paolino Ruffini, che si ritrova a scopare a casa di Virginie Marsan ("Maremma Ikea, che bell'appartamento!") e, non riuscendo a mettersi il preservativo, finisce per farsi aiutare da tutta la coattissima famiglia di lei. Trovata presa di peso dalle sitcom aggressive di oggi. Ma è vero pure che il film funziona di più quando alla battuta, alla trovata comica, si sostituisce una costruzione maggiore di racconto, come nel caso degli episodi di Salemme-Stefanenko o di Alessandro Gassman-Anna Foglietta, dove un marito prossimo al divorzio si ritrova inconsapevolmente tra le braccia dell'avvocatessa della moglie.
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Inoltre c'è anche una maggiore attenzione al funzionamento degli attori come squadra e non come singole personalità. Alla fine, magari si ride di meno rispetto a altri film, ma nella costruzione della commedia c'è più racconto e più sostanza. Su Rai4 alle 21, 20 un thriller davvero poco noto, “Gunpowder Milkshake” di Navot Papushado con Karen Gillan, Lena Headey, Carla Gugino, Michelle Yeoh, Angela Bassett, Chloe Coleman, dove la giovane protagonista, Karen Gillan, figlia di una celebre killer, è stata cresciuto dal sindacato del crimine. Ed è diventata anche lei un killer. Quando si troverà in difficoltà andrà a cercare la mamma e le sue più care amiche. Ha critiche passabili.
MATT SMITH - HOUSE OF THE DRAGON
Passiamo alla seconda serata con la commedia diretta e interpretata da Diego Abatantuono “Area Paradiso”, con Alessandro Besentini, Francesco Villa, Ricky Memphis, Raul Cremona, Cine 34 alle 23. Mai visto. La5 alle 23, 10 propone una commedia italiana di ormai vent’anni fa, “Al cuor di comanda” di Giovanni Morricone (figlio di Ennio) con Claudia Gerini, Pierfrancesco Favino, Pierre Cosso, Sabrina Impacciatore. Favino fa il gigolo a pagamento. Anche trombettista. Si Cielo alle 23, 30 tornoa. Segnalarvi il bellissimo “Much Loved” di Nabil Ayouch con Loubna Abidar, Asmaa Lazrak, Halima Karaouane, Sara Elmhamdi Elalaoui, Abdellah Didane, sorta di film ultrarealistico su un gruppo di prostitute marocchine alle prese coi vizi dei sauditi.
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Iris alle 23, 35 propone un western europeo piuttosto raro, “Catlow” diretto dall’attore Sam Wanamaker, fuggito dall’America ai tempi di McCarthy, con Yul Brynner, Richard Crenna, Leonard Nimoy, Daliah Lavi, Jo Ann Pflug, Jeff Corey. Film curioso, tratto da un racconto di Louis L’Amour, con Yul Brynner un po’ sottotono, Richard Crenna come sceriffo, ma con un grandissimo Leonard Nimoy che ruba la scena come bounty killer cattivissimo. Ha pure una scena di nudo (calma, però, potrebbe essere una controfigura).
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Catlow è un avventuriero, amico dello sceriffo Cowan, ma fino a un certo punto. Si mette alla ricerca di un tesoro sudista ma si scontra con un gruppo di messicani che hanno avuto la stessa idea. Jo Ann Pflug aveva da poco girato Mash di Robert Altman. Ricordo che Yul Brynner aveva un costume troppo chiaro che non funzionava per nulla. Sembra molto carino, Canale 5 alle 0, 05, la commedia “Certamente, forse” di Adam Brooks con Ryan Reynolds, Abigail Breslin, Isla Fisher, Rachel Weisz, Matthew Mason, Rick Derby, con un padre, trentenne, alle prese con una figlia undicenne che vorrebbe scoprire qualcosa di più del padre.
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Lui le racconta le sue avventure con tre donne. Una di queste è sua madre. Ma lei scoprirà quale è delle tre? Su Cine 34 all’1, 15 abbiamo un post-atomico con cyborg di Sergio Martino, “Vendetta dal futuro”, con Daniel Greene, Janet Agren, Claudio Cassinelli, George Eastman. Rai Movie all’1,10 propone uno dei migliori film degli ultimi anni di Jim Jarmusch, “Paterson” con Adam Driver, Golshifteh Farahani, Kara Hayward, Sterling Jerins, Luis Da Silva Jr. E’ un film che è difficile non amare. Anche se non c’è un filo di storia, di drammaticità, e quella che c’è è subito trasformata in commedia.
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E anche se non abbiamo mai guidato un autobus nel New Jersey, come il protagonista del film, Adam Driver, che si chiama Paterson e si muove per le strade di Paterson, la cittadina del New Jersey, cercando ispirazione poetica dalle cose di tutti i giorni. Jarmusch è uno dei pochi poeti rimasti nel mondo del cinema, ancora legato ai festival post-nouvelle vague degli anni ’70. Adam Driver, il protagonista, è di una eleganza, di una precisione nel suo ruolo e nel ripetere tutti i giorni le stesse cose da farci scordare per un attimo che è lui Kylo Ren e l’attore più alla moda del momento. Jim Jarmusch in Paterson ci descrive sia la bellezza anni ’50 di Paterson, la cittadina nel New Jersey, dove il mondo sembra essersi fermato, e il mondo poetico di Paterson, l’autista.
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La sua vita è descritta in sette capitoli, o sette stanze poetiche, da un lunedì mattina al lunedì mattina della settimana dopo. Ogni giorno Paterson ripete le stesse cose con poche varianti, sveglia alle 6, 10, qualche effusione con la bella moglie iraniana, Golshiften Farahani, il ritorno a casa, l’uscita serale col cane Marvin, la sosta al bar di Doc, cioè Barry Shabaka Henley. Le poche varianti sono le diverse poesie che Paterson scrive prima di iniziare a guidare, i dialoghi tra i passeggeri che sente sull’autobus, gli incontri che fa al bar, i dialoghi con la moglie che sta tutto il giorno a vcasa a colorare di bianco e nero qualsiasi cosa o a preparare dolcetti, sempre in bianco nero, per il mercato del sabato.
All’interno di queste piccole variazioni, Jarmusch ci parla di William Carlos Williams, il poeta preferito di Paterson l’autista e che a Paterson tenne un corso di fisica, di Allen Ginsberg, anche lui nato a Paterson, di Iggy Pop, che nel 1970 venne a cantare a Paterson, di Lou Costello, il cittadino più celebre di Paterson, del giornale anarchico che si pubblica a Paterson con titolo italiano, “La conquista sociale”, che si rifà alla memoria di Gaetano Bresci, che da Paterson partì per cercare di uccidere Umberto I.
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Su Iris all’1, 35 trovate un altro capolavoro, “Lo specchio della vita”, strepitoso melo sul problema razziale nell’America anni ’50 diretto da Douglas Sirk con Lana Turner, John Gavin, Juanita Moore, Sandra Dee, Robert Alda, Susan Kohner. Occhio al fantascientifico un po’ inerte, ma molto elegante, “Equals” di Drake Doremus con Kristen Stewart, Nicholas Hoult, Guy Pearce, Jacki Weaver, Kate Lyn Sheil, Toby Huss. Nel film si scopre che nel futuro non si tromba. E vabbe'. Ma non si provano neanche emozioni e sentimenti.
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Chi lo fa diventa subito un malato da curare. Il giovane e talentuoso regista, Drake Doremus, inserisce i suoi terrestri senza sentimenti, tutti vestiti di bianco, in grandi spazi minimalisti e in galleria un po' da Muro Torto. Ma illumina bene gli spazi e ci mette davanti le sagome di due giovani, Kristen Stewart e Nicholas Hoult, ormai specializzato in ruoli di sfigato del futuro, che scoprono di provare sentimenti e di amarsi. Ahi!
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Cercheranno di non farlo capire, di nascondersi, perché la società del futuro reprime qualsiasi emozione. Hanno anche scoperto una cura per rendere i terrestri degli zombi senza cuore. Però possono ricordare. Mah. Chiudo con “Il gladiatore di Roma” di Mario Costa con Gordon Scott, Wandisa Guida, Roberto Risso, Ombretta Colli, Piero Lulli, Alberto Farnese, Cine 34 alle 5, 05. Tardino eh...
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