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    IL DIVANO DEI GIUSTI – CHE VEDIAMO STASERA? SU CINE 34 C’È IL POLPETTONE DI FRANCESCO ROSI “DIMENTICARE PALERMO”. IRIS ALLE 21 PRESENTA L’OTTIMO THRILLER “PRESUNTO INNOCENTE”. CANALE 27 SFORNA LO STRACULT DELLA GIORNATA, “JAMES BOND. CASINO ROYALE”. CANALE 5 SI BUTTA SUL TRASHISSIMO “AMICI COME PRIMA” - NELLA NOTTE VI SEGNALO “NODO ALLA GOLA”, CAPOLAVORO DI ALFRED HITCHCOCK. IN SECONDA SERATA CINE 34 SI BUTTA SULLA COMMEDIA SEXY “L’AMICA DI MIA MADRE”… - VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

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    Che vediamo stasera? Avete visto ieri sera l’ultima puntata di “Diavoli” con Alessandro Borghi e Patrick Dempsey? Devo dire, anche se nulla capisco di economia, che è una grossa impresa produttiva per il mondo del seriale italiano.

    In chiaro in prima serata avete su Cine 34 alle 21 il polpettone di Francesco Rosi “Dimenticare Palermo” con Jim Belushi che fa il candidato sindaco di New York ma un viaggio nella Sicilia degli avi gli ricorderà che la famiglia non ti abbandona mai. Ci sono anche Mimi Rogers, Joss Ackland, Vittorio Gassman, Carolina Rosi. Gli ultimi film di Rosi non erano dei capolavori. Iris alle 21 presenta l’ottimo thriller “Presunto innocente” del maestro del thriller politico Alan J. Pakula con Harrison Ford, Greta Scacchi, Brian Dennehy, Raul Julia, Bonnie Bendelia.

     

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    “Codice: Swordfish” con John Travolta, Hugh Jackman, Halle Berry, Don Cheadle non riuscì a lanciare la stella di un regista molto amato dai pubblicitari come Dominic Sena che non ha mai sfondato davvero a Hollywood, ma questo film andrebbe rivisto, Canale 20 alle 21, 05. Canale 27 alle 21, 10 sforna stasera lo stracult della giornata, “James Bond. Casino Royale”, un James Bond comedy costruito per i talenti di Peter Sellers, David Niven, Woody Allen, Ursula Andress, Orson Welles, Deborah Kerr, William Holdem, Jean-Paul Belmondo, Barbara Bouchet. Fin troppi registi ci lavorarono, Val Guest (le scene con Woody Allen), Ken Hughes (le scene a Berlino), John Huston (le scene in Scozia), Joseph McGrath (le scene con Sellers e Ursula Andress), Robert Parrish, che entrò quando McGrath venne cacciato (Le scene al casino), Richard Talmadge, per non parlare dei mille sceneggiatori, ma scrissero parti di copione perfino Billy Wilder, Terry Southern, Ben Hecht.

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    La lavorazione fu un totale disastro, in gran parte per l’egocentrismo di Peter Sellers, che pensava di essere un plausibile James Bond serio, facendo impazzire tutti. Ursula Andress si mise a ridergli in faccia nella scena a letto dove si atteggiava a playboy. E si offese moltissimo. Orson Welles non lo sopportava. Mi ha raccontato Ursula Andress che quando dovettero fare la prima scena assieme, Orson ebbe subito da ridere su come erano messe male le luci. “Ma le ho fatte mettere io così”, sosteneva Sellers. “Fanno schifo”, disse Orson.

     

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    E gliele fece cambiare. Per contrastare l’esuberanza intellettuale di Welles e Woody Allen, che si scrivono i loro testi, Sellers mise sotto contratto Terry Southern. Si racconta che il massimo dello scontro fra i due è quando li venne a trovare sul set la Principessa Margareth, che Sellers conosceva da tempo. Ma lei si buttò subito su Welles non considerando Sellers, che si offese al punto di non girare più una scena con Welles. Nella totale perdita di tempo, e di milioni di dollari, il film passò da un budget di 6 milioni di dollari a più del doppio, con un anno di lavorazione, Niven e Barbara Bouchet se ne andavano a fare lunghi weekend a Ibiza, raccontava Barbara.

     

    don camillo e l’onorevole peppone don camillo e l’onorevole peppone

    I produttori, a film finito, con un flop di incassi, dissero a Joseph MacGrath che non avrebbero mai più girato un film con “quel bastardo”, alludendo a Sellers. In un primo tempo Charles Feldman desiderava fare un film serio con Sean Connery come Bond e Shirley MacLaine come Vesper Lynd. Fu l’alto costo di Connery, un milione di dollari, a farlo diventare una parodia. Rai Movie alle 21, 10 presenta uno dei capolavori di Paul Thomas Anderson, “Magnolia” con Tom Cruise, Julianne Moore, John C. Reilly, Philip Seymour Hoffman e Jason Robards.

     

    Grande ritratto dell’America e della sua follia attraverso un gruppo di personaggi esemplari. Ruba la scena a tutti il grande Jason Robards morente. Canale 5 alle 21, 20 si butta sul trashissimo “Amici come prima” di Christian De Sica con Christian e Boldi finalmente riuniti dopo 13 anni, Regina Orioli, Maurizio Casagrande, Lunetta Savino. Grandi battuti per l’arieccoli dei vecchi comici: “Ma vaffanculo va!”. “Chi ti sembro?”- “Un ricchione”.  “Papà! Anche tu gay?!”.  “Cosa tiene fra le gambe, una vongola?”.

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    Non produce più Aurelio De Laurentiis, né la Wildside, dove il progetto era nato, ma la Indiana. Si ride quando vediamo Massimo Boldi con la parrucchetta ancora arzillo dietro alle signorine armato pure di pompetta come Berlusconi, ma a tre velocità, c’è pure quella “trapanazione”. E si ride con Christian De Sica truccato da badante del vecchio satiro, un po’ Crudelia De Mon un po’ Glen Close un po’ Totò quando fa la donna in Totò Diabolicus. Ovvio che lui, il vecchio satiro, in carrozzella solo perché è pigro, si innamori della badante oversize. Come insegna il mondo della commedia. Lei/lui un po’ si nega di fronte alle proposte più scandolose, “Non gliela faccio! Non gliela faccio!”, un po’ fa la civetta.

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    Ma grande è il desiderio di tornare per entrambi ai bei tempi dorati della coppia Boldi-De Sica, alle scene di sodomia sotto la doccia, anche se qui, dopo anni, è Boldi che spinge e De Sica quello che riceve, alle situazioni ambigue, “Cosa è quella roba lì?” chiede Boldi di fronte a una mal celata erezione della “badante” De Sica eccitato da una bona nella sauna. “Un’ernia collassata…”. Ma assistiamo anche a una sorta di canto del berlusconismo più meneghino, con un Boldi che erano anni che non si sfogava così tanto in milanese, e, guarda un po’, abita in una delle vere ville di Berlusconi, Villa Cernobbio.

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    C’è tutto, le olgettine, la follia da cavalier pompetta e il sesso in testa come chiodo fisso, ma anche un po’ degli anni della pulitura dei cessi di Poggio Bustone, raccontato con una frenesia anarchica antileghista che punta decisamente alla liberazione dei “culi” (non lo dico io, si sente nel film: “ma sei culo?”), dei trans, di tutti i diversi. Al punto che Boldi e De Sica si troveranno liberi e felici solo nel baracchino che vende wurstel di fronte a San Siro in mezzo a veri trans milanesi molto agées e molto navigati. Come se fossimo in un vecchio film di Pozzetto.

     

    the informer – tre secondi per sopravvivere the informer – tre secondi per sopravvivere

    Un delirio. Su Rete 4 alle 21, 25 è una commedia quasi più fresca “Don Camillo e l’onorevole Peppone” di Carmine Gallone con Fernandel e Gino Cervi. Ritrovate Halle Berry, bellissima, come studiosa di squali, nel thrilelr “Dark Tide” di John Stockwell con Olivier Martinez, Ralph Brown, Tv8 alle 21, 30. Rai Tre alle 21, 50 risponde a tanta forza con un buon thriller diretto da Andrea Di Stefano per gli inglesi, “The Informer – Tre secondi per sopravvivere” con Joel Kinnaman, Clive Owen, Ana de Armas, Rosamund Pike, Common. Grande cast.

     

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    In seconda serata potrebbe interessarvi il documentario su un celebre sito porno di San Francisco, “kink”, diretto da James Franco, Cielo alle 23. Cine 34 alle 23, 05 ripropone “Il pentito” di Pasquale Squitieri con Franco Nero, Tony Musante, Max Von Sydow, Erik Estrada. Occhio al coattissimo film di animazione prodotto da Iginio Straffi “Gladiatori di Roma”, Italia 1 alle 23, 10, dove il Della Valle dell’animazione, con ben 40 milioni di dollari di budget (sarà vero) non si è fatto mancar nulla.

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    L’inizio nel pieno degli ultimi giorni di Pompei, con tanto di eruzione di lava e lapilli, gli allenamenti dei forzuti sul modello del “Gladiatore” di Ridley Scott, tutta l’ambientazione finale nel Colosseo di Domiziano non ancora finito sotto la sponsorizzazione di Della Valle, la bella Diana, la dea cacciatrice, con la voce e le curve di Belen Rodriguez che rimette in sesto, come Pai Mei in “Kill Bill”, il nostro eroe, il gladiatore un po’ svogliato e non troppo in forma Timo, doppiato da Luca Argentero

     

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    . E, ancora, la bella verginale Lucilla doppiata dalla torbida e parecchio sexy Laura Chiatti, una cavalla scorreggiona chiamata Petarda, una strega identica a quella disegnata da Hayao Miyazaki per il “Castello di Howl” che parla come Tina Pica (funziona ancora!), quattro baby gladiatori pestiferi, una serie di battute “moderne” per far ridere anche i non piccolissimi, strane scelte musicali, come quella di far cantare a Timo “Sono un ragazzo fortunato” come un Nanni Moretti qualsiasi. Vedere per credere. Non fu un successo.

     

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    Nella notte vi segnalo “Nodo alla gola”, capolavoro di Alfred Hitchcock, e suo primo film a colori, che tratta due temi forti per il 1948, come l’omosessualità di una coppia di dandy, Farley Granger e John Dall, e il delitto fatto solo per gioco dai due dandy che giocano col loro professore, James Stewart. Ma il film è anche un tour de force tecnico, visto che Hitchcock decide di filmare tutto in piano sequenza, anche se deve fare dei tagli “invisibili” sui cambi di rullo. In tutti si contano dieci sequenze, che Hitchcock pensava di girare in dieci giorni, una per giorno, poi ce ne vollero quattordici, perché le ultime quattro sequenze avevano un tramonto che non gli piaceva. Il film, come altri quattro celebri titoli di Hitchcock, scomparve per trent’anni e riapparve nel 1985. Fu un colpo per tutti. La storia è rirpesa da un vero delitto del tempo, compiuto da due studenti, Nathan Leopold e Richard Loeb. Velo consiglio caldamente.

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    Su 7Gold alle 23, 45 trovate “Coppia diabolica” di James Oakley con Rosamund Pike, Lena Olin, Jennifer Lawrence, che ruota attorno als egreto di un’attrice che si è ritirata e una figlia che vorrebbe recitare anche lei. Cine 34 all’1, 30 si butta sulla commedia sexy di Carmen Villani “L’amica di mia madre” di Mauro Ivaldi con Barbara Bouchete. Roberto Cenci. La7 alle 2, 20 presenta un celebre film, imegnatissimo, di Laurent Cantet, “La classe” di François Bégaudeau. Ci sarebbe anche l’horror di Jon Watts “Clown” con Peter Stormare, Laura Allen, Italia 1 alle 2, 35. Ma so che, se per caso siete svegli a quelle tarde ore, preferite buttarvi sul pecoreccio-movie, come “La campagnola bella” di Mario Siciliano con Franca Gonella e Femi Benussi, Gianni Dei e Carla Calò, Cine 34 alle 2, 45, o su “W la foca” di nando Cicero don Lory Del Santo che Rai Movie ha trasmesso ormai quasi un centinaio di volte.

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    Chiudo con due decameroneidi da recuperare. Il primo è “Sollazzevoli storie di mogli gaudenti e mariti penitenti” Rete 4 alle 3, 40, secondo film girato da Aristide Massaccesi, anche se è accreditato il suo aiuto, Romano Scandariato, che si forma Romano Gastaldi. “Siccome io facevo già il direttore della fotografia, non ho voluto firmare la regia (anche perché pensavo che non fosse un grande film…)”. E resta il mistero della versione inglese accreditata nei titoli a Ralph Zucker. Massaccesi avrebbe dovuto dirigere il film gemello, Fra’ Tazio da Velletri, che interrompe per disaccordi con la produzione e che completa il solo Scandariato firmandolo Remo Gastaldi. Il produttore, Franco Gaudenzi, già scenografo, aveva qualche problema col titolo, aveva già bocciato il primo, Novelle grasse et sollazzevoli historiae. Stavolta aveva qualcosa da ridire su gaudenti perché lo riportava al suo cognome, ricordava Scandariato.

     

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    “Il carrozzone dei Sotto-Pasolini si rotola (come fa, presumibilmente, il povero Geoffrey Chaucer nella tomba)”, scrive Nigel Gearing su “Monthly Film Bulletin”, “Ancora una volta, vecchi cornuti impotenti vengono rimpiazzati da giovani maschi virili, non c’è gara di resistenza per le loro insaziabili amanti. Ancora una volta, un tripudio di doppi sensi e molto di nascosto sotto i tavoli quando i mariti tornano prima del previsto”.

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    Il secondo film è “Beffe, licenze et amori proibiti del Decamerone segreto” di Giuseppe Vari con Dado Crostarosa, Malisa Longo, Giacomo Rizzo, Orchidea De Santis, Cine 34 alle 4, 30, Curioso decamerone, il terzo prodotto da Carlo Infascelli e scritto dal fedele Antonio Racioppi, e il primo e unico diretto, con pseudonimo, da un regista di genere più attivo nel western, vanta qualche fan e qualche interesse critico. Coprodotto con la Francia, anche se distribuito là molti anni dopo, vede un buon cast di bellezze italiane e di comici, capitanati da Dado Crostarosa, con apparizioni di Josiane Tanzilli, la Volpina di Amarcord e il grosso Renzo Rinaldi, poi Babbo Natale per gli spot Bistefani. Buona notte.

     

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