Marco Giusti per Dagospia
the conjuring – per ordine del demonio
Mentre gli incassi in sala si stanno muovendo, “The Conjuring – per ordine del demonio” ieri ha incassato altri 199 mila euro per un totale di 567 e “Crudelia” altri 138 mila per un totale di 1 milione 46 mila, anche in streaming ci sono film interessanti e proposte inattese. Penso su Amazon prime alla commedia romantica gay italiana “Maschile singolare” di Alessandro Guida, Matteo Pilati con Edoardo Valdarnini, Giancarlo Commaro, il lesbo western di Mona Fastvold “Il mondo che verrà”, su Netflix invece vedo che sono stati aggiunti “Dark Shadows” di Tim Burton, che non vedo da tempo, “Hunger Games”, il trashione spagnolo “Xtremo”.
profumo storia di un assassino
Stasera in chiaro segnalo vari kolossal acchiapponi per un pubblico molto largo. Meglio così. Mi sembra una buona proposta, Iris alle 21, il kolossal settecentesco con Ben Whishaw profumiere geniale e serial killer “Profumo. Storia di un assassino” diretto da Tom Tykwer e tratto dal best seller di Patrick Suskind. Il film tedesco più costoso di sempre, che tutti i grandi registi del tempo volevano fare, Scorsese, Forman, Polanski, Scott. Grande cast Dustin Hoffman, Rachel Hurd-Wood, Alan Rickman e John Hurt. Grandi set a Barcellona e costumi incredibili di Pierre-Yves Gayraud oltre a una incredibile, spettacolare orgia coreografata da La Fura del Baus.
Le critiche maggiori riguardavano il dover rendere simpatico un serial killer. Ma è una buona proposta anche su Canale 5 alle 21, 20 “Lion – La strada verso casa” di Garth Davis con Dev Patel, Nicole Kidman, Rooney Mara, perfetto melodramma moderno acchiappapubblico internazionale e acchiappaoscar tratto dal romanzo autobiografico di Saroo Beirsly.
In pratica è la sua vera e lacrimosissima storia a metà tra lndia e Tasmania. Nei primi 40 minuti, la parte migliore del film, seguiamo il piccolo Saroo, Sunny Pawar, un minuscolo e bellissimo bambino indiano, che aiuta il fratello maggiore Guddu a rubare carbone dai treni in corsa per scambiarlo con due buste di latte per la mamma, analfabeta e poverissima. Poi una notte, alla stazione di chissadove Saroo non ritrova più il fratello, si infila in un treno che lo porta a Calcutta, a 1600 chilometri da casa.
lion – la strada verso casa
Saroo non sa spiegare a nessuno esattamente da dove venga, né il nome della mamma, "la mia mamma si chiama mamma". Finisce così in un istituto e da lì viene dato in affidamento a una Nicole Kidman coi ricci rossi, improponibile, e da David Wenham con la zazzera bionda. Venti anni dopo è diventato un ragazzone, lo interpetata il Dev Patel già protagonista de The Millionaire. Il resto ve lo vedete.
un’estate ai caraibi
Si piange parecchio. Avverto. Più leggero la vanzinata estiva “Un’estate ai Caraibi” di Carlo Vanzina con Enrico Brignano, Carlo Buccirosso, Biagio Izzo, Enrico Bertolino, Paolino Ruffini in coppia con Martina Stella, un grande Gigi Proietti, Italia 1 alle 21, 20. Funziona sempre, lo sapete. Funzionano anche i supervisti film comici sul calcio di Cine 34.
Parlo di “Mezzo destro, mezzo sinistro: 2 calciatori senza pallone” di Sergio Martino con Gigi e Andrea, Milena Vukotic, Leo Gullotta, Silvio Spaccesi, alle 21 Seguito alle 22, 55 dal superclassico “Il tifoso, l’arbitro e il calciatore” di Pier Francesco Pingitore con Alvaro Vitali arbitro cornuto, Carmen Russo moglie zozzona, Marisa Merlini suocera dell’arbitro (“Figlia mia, ma quanto te sei imputtanita!” urla a Carmen), Pippo Franco tifoso romanista, figlio di Mario Carotenuto, adrone del bar Forza Lupi (“Che bravo ragazzo”, dice del figlio, “pensa… me poteva nasce laziale… meglio frocio!”), ma fidanzato con la figlia di tal Pecorazzi, un capo della tifoseria laziale, Gigi Reder, che ha pure un pappagallo scovaromanisti infiltrati (“Fammi l’aquila!). Inutile che vi dica che questo episodio, che ha il slou con il derby Roma-Lazio, è un capolavoro stracult di sempre e in tanti conosciamo le battute di Mario Carotenuto a memoria (“Agostino, mettete la pipa che ti facciamo presidente della repubblica!”).
mezzo destro, mezzo sinistro 2 calciatori senza pallone
Su Rai Uno alle 21, 40, invece, vedo che passa una commedia sulla crisi e come risolvere ambientata nel Polesine, “Beate” di Sanas Zarmandili con Donatella Finocchiaro, Paolo Pierobon, Maria Riveram, Lucia Sardo. Rai Movie alle 21, 20 presenta un film romanticone coi morti che tornano in vita e non sono zombie, “90 minuti in Paradiso” di Michael Polish con Hayden Christensen, Kate Bosworth. Non credo sia un capolavoro. Guardabile “La frode” di Nicholas Jarecki con Richard Gere, Tim Roth, Susan Sarandon, Brit Marling, Rete 4 alle 21, 25.
In seconda serata, torna il terribile sub-Checco Zalone di Giovanni Vernia, “Ti stimo fratello” con i pur eccellenti Maurizio Micheli, Diego Abatantuono, Susy Laude, Stella Egitto, Italia 1 alle 23, 45. Meglio ripassarsi uno dei migliori film di Woody Allen in assoluto, il suo “Delitto e castigo” diciamo, cioè “Match Point” con Scarlett Johnson, Jonathan Rhys-Meyers, Vrian Cox, Emily Mortimer, Rete 4 alle 23, 45.
il tifoso l’arbitro e il calciatore
Interessante, anche se forse arriva un po’ tardi, “L’attesa”, opera prima di Pietro Messina con Juliette Binoche, Lou de Laage, Giorgio Colangeli, Antonio Folletto, presentato sulla famigerata Cine 34 alle 00, 40. Venne presentato a Venezia con una buona accoglienza. Altro non è che un adattamento di “La vita che ti diedi”, celebre dramma in tre atti che Luigi Pirandello scrisse nel 1923 addirittura per Eleonora Duse, e che era stato più volte ripreso al cinema, perfino da Gianfranco Mingozzi con Piera Degli Esposti e Elena Sofia Ricci.
mezzo destro, mezzo sinistro 2 calciatori senza pallone
Ma più che al dramma, Piero Messina sembrava rifarsi già nel titolo a uno dei racconti di Pirandello che ne formano la base, “La camera in attesa”, del 1916, dove una mamma, donna Anna, che ha atteso per sette anni il ritorno del figlio, e se lo è ricostruito nella sua mente, nasconde la sua morte all’amante del ragazzo, che accoglie in casa e con la quale stabilisce un rapporto strano, materno e ambiguo.
il tifoso l’arbitro e il calciatore
Diciamo che l’idea della “camera in attesa”, di un qualcosa, la ritroviamo pienamente nel film di Messina, come ritroviamo la figura tragica e ambigua di donna Anna, qui intepretata da una strepitosa Juliette Binoche, che riempie della sua sola presenza la camera, cioè la grande villa del ragusano dove vive con un vecchio dipendente, Giogio Colangeli e dove farà entrare la ragazza del figlio, la bella e inedita Lou de Laage, per invitarla a questo gioco e particolare dramma della padrona di casa.
mondo candido
Certo, poi trovate su Rai Movie all’1 un capolavoro come “Rocco e i suoi fratelli” di Luchino Visocnti con Alain Delon, Renato Salvatori, Annie Girardot, Roger Hanin, Katina Paxinou, Claudia Cardinale, Paolo Stoppa e, ovviamente, ci ricascate. Anche se non sono un fan sfegatato di Visconti, confesso che “Rocco e i suoi fratelli” è uno spettacolo. E uno dei più importanti film italiani di sempre.
Cine 34 alle 2, 30 propone un piuttosto raro, ma non per tutti i gusti, “Mondo candido” di Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi. Una fellinata filosofica che partendo dal Candide di Voltaire spaziava su sesso, rapporti fra arabi e israeliani e grandi temi del 900. Con un cast, però, supetrash, ci sono anche Gianfranco D’Angelo, Marcellone Di Falco, Salvatore Baccaro come orco pazzo che vuole violentare una ragazza morta. Davvero eccessivo. Nessuno lo ha mai amato molto, neppure Jacopetti, che ebbe dei problemi col suo coregista.
mondo candido
Meglio buttarsi, direte, nei thriller della notte di Rete 4. Prima alle 2, 40 uno dei più celebri film di paura italiani anni ’70, “La Dama rossa uccide sette volte” di Emilio P. Miraglia con Barbara Bouchet, il televisivo Ugo Pagliai, la spettrale Marina Malfatti, poi gran dama socialista dei tempi di Bettino Craxi, Marino Masé, le scatenatelle, allora, Sybil Danning e Maria Pia Giancaro.
mondo candido
Ogni cento anni, questa la storia, in un castello tedesco la Dama Rossa torna a uccidere! Poi, alle 4, 20, arriva “Sette scialli di seta gialla” di Sergio Pastore con Anthony Steffen, Sylva Koscina, Jeannette Len alias Giovanna Lenzi, la musa di Sergio Pastore, Giacomo Rossi Stuart. Il film più ricco e meglio accolto della lunga filmografia di Sergio Pastore, questo ha pure esterni a Copenhagen. Giovanna Lenzi non è protagonista, ma deve cedere il passo alla più note Sylva Koscina. Per anni i maligni hanno pensato che dietro a Pastore ci fosse un’altra mano registica per questo thriller.
mondo candido
Ricordo come ottimo giallo “L’estate impura” di Puerre Granier Deferre con un grande Philippe Noiret, Guy Marchand, Anne Roussel, Marie Trintignant, Laura Betti, Iris alle 4, 05. Poco dopo, alle 4, 20 arriva su Cine 34 un erotichello anni ’70, “La svergognata” di Giuliano Biagetti con Leonora Fani in quel di Ischia, che faceva così il suo esordio tra le lolite italiane.
mondo candido
Con lei ci sono Philippe Leroy come scrittore in crisi, Barbara Bouchet attrice e sua amante che vorrebbe far film migliori tanto che se ne esce con un clamoroso “Vorrei tanto fare finalmente un buon film e non le porcherie che mi propongono”. Leroy è diviso tra lei e la Fani, figlia dell’amico Pupo De Luca. Poi le molla tutte e due.
mondo candido
Tutto si chiude, Cine 34 alle 5, 45, con “La pecora nera” di Luciano Salce, una stanca commedia all’italiana con Vittorio Gassman in doppio ruolo e Lisa Gastoni, allora esplosa con “Grazie zia”, quando venne puntata da Mario Cecchi Gori che era impazzito per lei. La scrivono Ennio De Concini assieme a Giovanna Gagliardo, che scrisse in segreto quasi una ventina di film per De Concini. Ma questo film, pasticciato dalla produzione, non funzionava neanche allora.
mondo candido