Marco Giusti per Dagospia
l’iniziazione
E stasera che vediamo? Io, per non perdere tempo, mi sono già visto su Disney+ anche la quarta puntata di “Obi Wan Kenobi”, che si sta riducendo sempre di più da grande space opera di raccordo tra le due trilogie di Star Wars a piccole avventure dell’ultimo jedi che difende con lo spadone la piccola Leia, ultrachiacchierona, dalle mire dell’Impero e della Terza sorella. Si vede, per carità, ma forse sperava in qualcosa di più. Stasera avete la vostra razione giornaliera di Raoul Bova su Cine 34 alle 21 con “Sbirri” di Roberto Burchielli con Alessandro Sperduti, Luca Angeletti e Simonetta Solder, storia di poliziotti che combattono i trafficanti di droga in quel di Milano.
innamorato pazzo 3
Bang! Bang! Avete anche grandi classici come “Colazione da Tiffany” di Blake Edwards con Audrey Hepburn e George Peppard, canale 27 alle 21, 10, “The Queen. La regina” di Stephen Frears con una strepitosa Helen Mirren, che è stata la migliore regina di sempre, Michael Sheen come Tony Blair, James Cromwell, Sylva Syms, La7 alle 21, 15, “E.T. L’extraterrestre” di Steven Spielberg con Henry Thomas, Dee Wallace, Drew Barrymore, Peter Coyote, Italia 1 alle 21, 20. Un po’ meno visto, ma è sempre un classico, “I ragazzi venuti dal Brasile” di Franklin J. Schaffner, tratto da un romanzo di Ira Levin parecchio horror, con Laurence Olivier, Gregory Peck, James Mason, Lilli Palmer, ma ci sono anche Bruno Ganz, Denholm Elliott, Michael Gough, Rai Movie alle 21, 10.
arlington road. l’inganno
Il ruolo del dottor Mengele era stato pensato inizialmente per George C. Scott, che uscì però dal film. Così venne offerto a Gregory Peck, che aveva fatto il buono e l’eroe per tutta la sua carriera e doveva così scontrarsi con il cacciatore di nazisti intepretato da Laurence Olivier. La cosa non venne troppo accettata dal pubblico e Peck ci rimase malissimo. Su Iris alle 21 avete anche il thriller “Arlington Road. L’inganno” di Mark pellington con Jeff Bridges, Tim Robbins, Joan Cusack, su Canale 20 alle 21, 05 “Speed 2” di Jan De Bont con Sandra Bullock, Jason Patric e Willem Dafoe, che non vale il primo “Speed”, però…
sbirri
Occhio su Rai Storia alle 21, 10 che arriva “Da zero a dieci”, il secondo film diretto da Luciano Ligabue dopo il successo di “Radiofreccia” con Stefano Accorsi. Qui trovate Pierfrancesco Favino, Massimo Bellinzoni, Elisabetta Cavallotti. Storia di quattro amici che tornano vent’anni dopo in Romagna per concludere un weekend che avevano dovuto interrompere. Ma il tempo passa per tutti. Non era un film riuscito come il primo, ma ai fan di Ligabue piacerà lo stesso. Cielo alle 21, 15 presenta l’unico film erotico della prima serata, “L’iniziazione” diretto da Gianfranco Mingozzi, scritto da Jean-Claude Carriere e Peter Fleischmann, ispirato a un romanzo di Apollinaire (“Le prodezze di un giovane Don Giovanni”) con Serena Grandi, Claudine Auger, Marina Vlady, Fabrice Josso, François Perrot, storia di amori ancellari nella Francia durante e dopo la Grande Guerra.
speed 2
Un film erotico da buon incasso prodotto da Enzo Porcelli per rifarsi del disastro al botteghino di un film di Gianni Da Campo, “Il sapore del grano”. Possibile che il primo regista opzionato fosse Peter Fleischmann, autore del cult movie spintissimo “La dolcissima Dorothea”, che mi piacerebbe proprio rivedere. Vedo che su Rete 4 alle 21, 25 passa pure “Innamorato pazzo” di Castellano&Pipolo con Celentano e Ornella Muti, ma anche Adolfo Celi e Gerry Bruno dei Brutos, e su Tv8 alle 21, 30, “Black or White” di Mike Binder con Kevin Costner e Octavia Spencer che si contendono un nipotino rimasto orfano…
l’iniziazione
In seconda serata trovate il bel documentario di Francesco Patierno “Naples ’44”, Rai Storia alle 23, un ritratto della Napoli del tempo di guerra dopo lo sbarco degli alleati, ricostruito con immagini d’epoca, Combat movie, film, e nuove riprese, a partire appunto dal celebro testo di Norman Lewis scritto nel 1978, ma basato sui diari della sua attività militare a Napoli come ufficiale della intelligence inglese tra il settembre ’43 e l’ottobre ’44. In pratica l’idea portante è questo testo meraviglioso, letto dalla bellissima voce di Benedict Cumberbatch in inglese, che ci restituisce uno sguardo autoriale su una città distrutta ma pronta a rinascere dove gli orrori dei bombardamenti si alternano alle ricchezze artistiche dei luoghi e a quelle umane della popolazione. Patierno inserisce come repertorio anche film più o meno legati a quella Napoli dei tempi di guerra, come “La pelle” di Liliana Cavani tratto dal romanzo di Curzio Malaparte, o come “Comma 22” di Mike Nichols, o come “Chi si ferma è perduto” di Sergio Corbucci con Totò e Peppino o come Il re di Poggioreale di Duilio Coletti.
black or white
E’ sempre un problema inserire in questo tipo di documentari, più o meno autoriali, dei repertori spurii, e Totò è sempre un azzardo. Come inserire lo sponsorino di E. Marinella, il negozio di cravatte, tra le immagini nuove (questo ci può fare davvero sobbalzare sulla sedia…). Per chi ne vuole sapere di più consiglio il meraviglioso documentario di Jack Clayton, “Naples in the Battlefield”, girato proprio nel 1944 a Napoli, che racconta la stessa cosa ma in tempo reale con immagini incredibili.
i ragazzi venuti dal brasile 3
Su Rai Uno alle 23, 05 passa la commedia francese con Dany Boom “Un tirchio quasi perfetto” di Fred Cavalyé. Cine 34 alle 23, 05 prosegue col cinema violento italiano degli ultimi anni col piuttosto raro “Teste rasate” di Claudio Fragasso dedicati ai naziskin di casa nostra. Ci sono Gianmarco Tognazzi, Giulio Base, Francesco Acquaroli, Franca Bettoia e Flavio Bucci. Da rivedere. Il film ebbe non pochi problemi. Tra le tante repliche della seconda serata, vi segnalo “L’uomo nell’ombra” di Roman Polanski con Ewan McGregor, Pierce Brosnan, Kim Cattrall, Eli Wallach, Rai Movie alle 23, 20, “Colpevole d’omicidio” di Michael Caton-Jones con Robert de Niro, Frances McDormand, James Franco, Patti Lupone, Iris alle 23, 30. Canale 5 alle 0, 10 rispolvera subito un altro film con Raoul Bova, ma lo lancia un po’ tardi, “Ti presento un amico” di Carlo Vanzina, con Bova, Martina Stella, Kelly Reilly, Barbara Bobulova.
colpevole d’omicidio
La maggiore rarità della notte penso sia “Cuando calienta el sol…”, follia estiva finto anni ’60 scritta, prodotta e fotografata nel 1983 da Joe D’Amato/Aristide Massaccesi ma diretta da Mino Guerrini, geniale giornalista italiano che precipitò nel cinema di genere. Qui ci sono Claudia Vegliante, Alex Freyberger, Orsetta Gregoretti, Carmen Russo per un briciolo di storia, ma anche Mario Carotenuto, Jack La Cayenna, Little Tony, Peppino Di Capri, Edoardo Vianello, Gianni Agus e Michele Soavi, sia come attore che come aiuto regista. Da registrare assolutamente. Nella notte più fonda lo scontro più interessante è alle 2 tra “Django” di Sergio Corbucci con Franco Nero e Eduardo Fajardo e l’altrettanto celebre “Francisca” di Manoel de Oliveira con Teresa Menezes, Diogo Doria, nella copia integrale di 166 minuti. Ricordo che a Venezia, quando lo vidi nel secolo scorso erano tutti impazziti per “Francisca”.
i giochi proibiti de l’aretino pietro
Torna anche “Baila guapa” di Adriano Tagliavia, che ho visto ieri sera da bravo studioso, Cine 34 alle 2, 40. Stracultissimi anche “Mai + come prima” di Giacomo Campiotti con Laura Chiatti, Natalia Piatti, Marco Velluti, Pino Quartullo, Italia 1 alle 2, 45, e “Passo a due” di Andrea Barzini col ballerino albanese Kledi Kadiu, Laura Chiatti, Nathalie Guetta, Rai Movie alle 3, 20. Attenzione che alle 4, 30 su Rete 4 passa “I giochi proibiti de l’Aretino Pietro” di Piero Regnoli con Femi Benussi, Tony Kendall alias Luciano Stella, Shirley Corrigan, Angela Covello e Orchidea De Santis. In quel di Gubbio quattro ragazze raccontano a un giudice le loro storie piccanti tutte giocate sulla scarsa fedeltà ai mariti. Tutte e quattro sono accusate di scandalo pubblico e infedeltà.
Debutto di Piero Regnoli alla regia. Dopo averne scritti tanti, di decameroni e di altro. Per Tony Kendall, “in “Cine 70”, Regnoli “era la gentilezza in persona, un gentiluomo, di un’educazione straordinaria, non gridava mai, sempre accomodante, sempre lì a scrivere. (..) io lì faccio Frate Luce e quando si prega tutti insieme in mezzo a noi, c’è un frate nero, che ogni tanto, non si sa perché, va via, poi ritorna e va via un altro, finché la moglie del sindaco non rimane incinta, il sindaco fa una festa e sto bambino nasce nero. C’era Orchidea De Santis, c’era Femi Benussi e tante altre, una più bella dell’altra…”.
da zero a dieci 4
Italia 1 alle 4, 35 presenta un altro film stracultissimo, “Iago”, rilettura della tragedia di Shakespeare secondo il modello del cinema giovanile italiano alla Brizzi-Martani. Dirige Volfango De Biasi con protagonisti Nicolas Vaporidis come Iago e Laura Chiatti come Desdemona . Erano anni che non ci si divertiva così tanto di fronte alla scombinatezza, all’ambizione esagerata, al non controllo di attori e battute in un film italiano di genere, scrivevo sul glorioso Manifesto quando il film uscì. De Biasi riprende Shakespeare pensando anche al “Romeo+Juliet” di Baz Luhrmann, il sottotitolo recita “Ambizione+gelosia+passione”, elaborando lo stesso mischione di classico e nuovissimo nei costumi, nelle battute, nelle scenografie, nella musica.
i ragazzi venuti dal brasile
E ricostruisce la storia di Otello e dell’onesto Jago sì in quel di Venezia, ma nella sua odierna facoltà di Architettura, tra ricercatori affamati di successo in corsa per un progetto alla Biennale, nomine, incarichi nella scuola post-gelminiana e nel mondo corrotto degli architetti legati al potere come nemmeno il più sgangherato imitatore di Fuksas riuscirebbe a pensare. Iago (l’ignaro Vaporidis), giovane povero che vive in un portierato dalla vecchia zia veneziana, è l’allievo prediletto del rettore d’Architettura, il potente e corrotto Brabanzio (un Gabriele Lavia troppo esperto per non capire dove è finito).
l’iniziazione 4
Perdutamente innamorato della figlia del rettore, la bella Desdemona (una Laura Chiatti per nulla convinta dell’operazione), definita dai più “una stronza”, Iago si illude di avere la strada spianata nella carriera e nell’amore dalla sua avvenenza e dalla sua intelligenza. Niente affatto. A capo del progetto da mostrare alla prossima Biennale, Brabanzio mette il moro Otello (tal Aurelien Gaya, un cristone francese doppiatissimo), figlio di un architetto di fama mondiale, Philippe Moreau, col quale il rettore traffica per avere il 4 per cento sulla commessa di un ponte veneziano.
ti presento un amico
“Ma perfino in Colombia chiedono il 2”, gli dice Moreau. “Ma qui siamo in Italia” chiude Brabanzio. Come assistenti di Otello ci saranno il bianco cugino Cassio, sua figlia Desdemona, che si limita a far modellini e a mettersi abitini bianchi e, proprio come ultimo, il povero Iago. In un solo giorno perde tutto. Lavoro, posizione e perfino la donna, visto che Desdemona gli preferisce il più bono e potente Otello (come avrebbero fatto tutte)
gian burrasca
Lui, al grido di “C’è una cosa che non possono portarmi via: la mia intelligenza”, inizia a tramare una complessa vendetta per riprendersi tutto. Anche perché Otello è un trombone figlio di papà che abbocca facilmente, Cassio un fagiolone che pensa solo alle donne (“Niente Biennale vuol dire niente master a Tokyo, cioè niente giappe. Ma tu ti sei mai scopato una giappa?”) e Desdemona una che si mette con chi vince. Via via che il film si discosta da Shakespeare diventa più libero, più assurdo e anche più divertente. Volano battute poche shakespeariane come “So’ cazzi amari”. Nessuno muore, e perfino Otello si rivela non così etero come sembrava.
naples ’44
Non so se è preferibile, Cine 34 alle 4, 35, il “Gian Burrasca” romano e scorreggione di Pingitore con Alvaro Vitali come Pierino-Giannino, Mario Carotenuto come suo romanissimo padre, Marisa Merlini come Bombolo al femminile, Gigi Reder come preside pomposo, Toni Ucci spazzino che si finge padre del monello e Luca Sportelli come fetente cuoco napoletano nella ricercata sequenza del pranzo costellato di scorregge di ogni tipo che nel vecchio libro di Vamba proprio non c’erano. Scordavo Gisella Sofio come madre e Enzo Robutti come Stanislao Calpurnio. Da rivedere…
da zero a dieci iago 3 l’iniziazione 2 colazione da tiffany 3 iago black or white 3 innamorato pazzo e.t. l’extraterrestre