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    IL DIVANO DEI GIUSTI - STASERA CHE VEDIAMO? IN CHIARO IN PRIMA SERATA POTETE RIFARVI GLI OCCHI COL CLAMOROSO “300” CON UN CAST PAUROSO DI BONI, SIA AL NATURALE CHE PHOTOSHOPPATI - NON ERA MALE IL THRILLER “DEAD MAN DOWN – IL SAPORE DELLA VENDETTA”. IN SECONDA SERATA, SE VOLETE VEDERE UNA COSA DIVERSA DAL SOLITO VI PROPONGO “OVUNQUE PROTEGGIMI”. IL FILM CHE VORREI DAVVERO VEDERE STANOTTE È “NEFERTITE REGINA DEL NILO” DI FERNANDO CERCHIO… - VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

    dead man down – il sapore della vendetta copia dead man down – il sapore della vendetta copia

     

    Stasera che vediamo? In chiaro in prima serata potete rifarvi gli occhi col clamoroso “300” di Zack Snyder, tratto dalla graphic novel di Frank Miller con un cast paurosi di boni, sia al naturale che photoshoppati, da Gerard Butler a Dominic West, da Michael Fassbender al Serse un po’ imbarazzante di Rodrigo Santoro. Devo dire che allora mi era molto piaciuto, anche se Zack Snyder non si è sempre mantenuto a questa altezza, anzi. Magari oggi gli effetti datati 2006 sembreranno un po’ cheap… Non sarà invecchiato per nulla, invece, “Natale da chef” di Neri Parenti con Massimo Boldi, Biagio Izzo, Dario Bandiera, Rocio Munoz Morales, Enzo Salvi, Francesca Chillemi, Cine 34 alle 21. Ovviamente trashissimo. 

     

    nefertite regina del nilo nefertite regina del nilo

    “Do sta la maiala?”. “Lo vuoi vedere il pasticciotto?”. “Ma lei ha proprio un bel curriculum!”.  “A furia di succhiarmelo me l’ha allungato!”. “Non c’è cosa più divina che ciularsi la nonnina!”. “Che trombata che mi feci co sta vecchiazza!”. Queste le battute. Per non parlare di Biagio Izzo che mangia le cacche delle capre pensando che siano olive o di un finale che vede in una specie di G7 fetente in quel di Trento addirittura Trump che vomita le delizie cucinate da Boldi chef, Gentiloni sulla tazza del cesso che non fa entrare la May e la Merkel (“Vai via culona”) che stanno per esplodere fuori dalla porta del bagno. Fu il primo cinepanettone “apocrifo” diretto da Neri Parenti lontano da De Laurentiis con Massimo Boldi protagonista.

    una notte da leoni una notte da leoni

     

    Faceva ridere. Neri ha l’accortezza di affidare l’episodio più divertente già sulla carta, ma molto scorretto, quello cioè del sommelier astemio che cerca di concupire la “vecchia” Milena Vukotic per ottenerne il voto pensando che sia un giudice in incognito della gara degli chef, a un Dario Bandiera in gran forma. Al grido di “Fimminazza”, Bandiera si getta nello scontro amoroso con la stupita Vukotic che sfodera con grazia magistrale via via tutto il vecchio repertorio della signora Pina che riscopre la passione.

    si fa presto a dire amore si fa presto a dire amore

     

    Non ebbe grande successo il curioso “Benvenuti a Marween” di Robert zemeckis con Steve Carell che ricostruisce in giardino una cittadina della seconda guerra mondiale in scala, Iris alle 21. Su canale 27 alle 21, 10 un classico molto copiato da tutti gli sceneggiatori di commedie, “Una notte da leoni” di Todd Phillips con Bradley Cooper, Ed Helm, Zack Galifianakis,su Rai Movie alle 21, 10 un western girato interamente in Russia da Enzo G. Castellari nel 1994, “Jonathan degli Orsi! Con Franco Nero, Floy “Red Crow” Westermann, John Saxon, Melody Robertson. 

     

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    Cultissimo. “Franco Nero aveva già la produzione sia russa che italiana, a questo punto è andato da Berlusconi e gli ha detto: Io vorrei fare un western. Berlusconi ha accettato, l’ha messo in comunicazione con il suo braccio destro, Bernasconi, hanno fatto il contratto, e Franco mi ha chiamato quando era tutto era già pronto; in seguito mi ha mandato un soggetto ideato da lui, e scritto con il giovane Lorenzo De Luca, grande ammiratore di Keoma. Dopo aver scritto la sceneggiatura, siamo partito per realizzare il film. Ho avuto un mucchio di problemi, quanti mai nei trentasei film che ho girato” (Castellari, su “Amarcord”).

     

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    Dodici miliardi di budget, dedicato a Sergio Corbucci e a Clair Huffaker, molto amico di Franco Nero, grande sceneggiatore e vero patito del west. Nel ruolo dell’orso ci sono sei orsi diversi. Per Steve Della Casa “il cattivo John Saxon parla e agisce come Berlusconi in un film prodotto da Mediaset: sorride sempre, fa politica per curare i propri affari, manda il più possibile altri (tra cui Enio Girolami, fratello del regista) a compiere il lavoro sporco. Girato in Russia, con gli indiani che sono in realtà mongoli e qualche concessione all’ecologismo”.

     

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    Non era male il thriller “Dead Man Down – Il sapore della vendetta” diretto dal danese Niels Arden Oplev con Colin Farrell, Noomi Rapace, Terrence Howard e Isabelle Huppert, Cielo alle 21, 15, storia di vendette truculente un po’ alla “Delitto per delitto” ma con complicazioni romantiche. Qui Oplev, già regista della saga originale “Millenium” ritrova la sua attrice preferita, Noomi Rapace, in versione addirittura sfregiata nel volto, le unisce il bell’irlandese Colin Farrell, nel ruolo di un gangster di origine ungherese, una madre svampita interpretata da Isabelle Huppert, e una manciata di ottimi attori di noir, come Terrence Howard nel ruolo di Alphonse, il capo di una potente gang, Armand Assante, come capo dei capi, Dominic Cooper come amico di Farrell. Curiosamente co-produce il tutto la potente major del Wrestling, la WWE, che infatti ha portato come attore, nel ruolo di Kilroy, il forzuto inglese Stu Bennett, più noto in America come Wade Barrett, vera e propria star della tv.

     

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    Non è piaciuto a nessuno invece il remake di “RoboCop” diretto da José Padilla con Joel Kinnaman, Gary Oldman, Michael Keaton, Samuel L. Jackson, Rai 4 alle 21, 20. Modesto anche “Red” di Robert Schwentke con tre agenti della Cia in pensione interpretati da Bruce Willis, Morgan Freeman e Helen Mirren alle prese con una cospirazione contro il paese. Ci sono anche John Malkovich, Ernest Borgnine, Richard Dreyfuss. Su Tv8 alle 21, 30 arriva il secondo film dei Moschettieri italiani Favino-Papaleo-Mastandrea “Tutti per 1 – 1 per tutti”, scritto e diretto da Giovanni Veronesi. Ci sono anche Margerita Buy, Guido Caprino, Giulia Michelini e il piccolo Federico Ielapi, già Pinocchio per Matteo Garrone. Anche più brutto del precedente. Peccato perché adoro i film di moschettieri.

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    In seconda serata, se volete vedere una cosa diversa dal solito vi propongo “Ovunque proteggimi” di Bonifacio Angius con Alessandro Gazale nei panni di una specie di rock star sarda che non sa stare al mondo che si innamora improvvisamente di una ragazza, Francesca Niedda, e le cose potrebbero cambiare, Rai 5 alle 22, 15. Ottimo e grande successo del tempo “L’amico del cuore” è l’opera prima al cinema di Vincenzo Salemme con Salemme stesso, e i suoi attori più noti, Carlo Buccirosso, Maurizio Casagrande, Biagio Izzo, Nando Paone e Eva Herzigova, Cine 34 alle 22, 55.

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    All’epoca piacque solo a me… Rai Movie alle 23, 10 presenta un raro spaghetti western diretto da Mario Sequi e Albertg Band, “Gli uomini dal passo pesante” con Gordon Scott, Franco Nero che si fa chiamare Frank Nero, Joseph Cotten, Ilaria Occhini e James Mitchum, figlio di Robert. Tra i primi grossi spaghetti interamente prodotto e girato in Italia, a Roma, alla Elios, anche se per gli esterni ci si sposta, addirittura, in Argentina. Ed è anche l’ultimo fotografato, oltre che prodotto, da Alvaro Mancori, direttore della Elios, che si limiterà poi alla sola produzione.

     

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    Per Alvaro Mancori la regia è interamente opera di Albert Band o Alfredo Antonini, italiano nato a Parigi ma con vasta esperienza americana, autore anche di un western a Hollywood (The Young Guns, 1956) e reduce da “Massacro al Grande Canyon”, girato assieme a Sergio Corbucci poco prima, mentre Mario Sequi, vecchio aiuto di Gennaro Righelli, che firma qui il suo unico western, è più che altro un prestanome per avere la nazionalità italiana. Il film è distribuito in America da Joseph Levine, come i nostri maggiori peplum, forse grazie alla presenza di Gordon Scott. Levine, secondo Mancori, ci mise anche tutti i soldi, dandogli il minimo garantito che aveva stabilito con il regista. “Albert Band mi portò in America”, ricorda Mancori, “a vedere come si giravano gli western. Quando tornai il mio villaggio western era completo e potevo iniziare a girare i film western anche in Italia”. 

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    Si parla di attrici virtuali con “S1m0ne” di Andrew Niccol con AL Pacino, Rachel Roberts, Catherine Keener, Winona Ryder, Iris alle 23, 30. Girato vent’anni fa oggi è un film che non quasi più alcun fascino. Meglio lo strepitoso “Conan il barbaro” di John Milius con Arnold Schwarzenegger, Max Von Sydow, James Earl Jones, Sandahl Bergman, Canale Nove alle 23, 45. Mi piacerebbe rivederlo al cinema. Milius sbagliò a non girare il secondo. Doppio Brignano in tarda serata. Su Tv8 alle 23, 45 passa “Ci vediamo domani” di Andrea Zaccariello con Enrico Brignano, il simpatico Burt Young, Ricky Tognazzi, Francesca Inaudi, Giorgia Wurth, mentre su Cine 34 alle 0, 45 arriva “Si fa presto a dire amore” diretto da Brignano stesso con Vittoria Belvedere.

     

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    Su Rai Movie alle 00, 55 passa “Il colosso di Rodi” di Sergio Leone con Rory Calhoun, Lea Massari, Georges Marchal, Conrado San Martin, un peplum che non funzionava e che rischiò di bloccare per sempre la carriera di Sergio Leone. Il protagonista Rory Calhoun ebbe solo un giorno di preparazione prima di girare. Il suo ruolo era in realtà stato pensato per John Derek, poi si era pensato di farlo interpretare al più giovane Sergio Ciani, futuro Alan Steel, che ricorda che gli venne preferito Calhoun perché “dava più garanzia per il mercato internazionale”.

     

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    Fu anzi per questo esordio mancato che la Filmar gli dette il nome di Alan Steel che conservò per tutta la carriera. Alfio Caltabiano, allora anche molto amico di Leone, ha un ruolo piuttosto importante pur essendo accreditato solo come maestro d’armi. Fu anzi Leone che lo spinse a fare il maestro d’armi (“Preparai il gruppo degli acrobati per tre mesi”). Pazzafini fu chiamato a fare il suonatore di gong mentre era impegnato sul set di un altro film. Gianfranco Parolini, allora organizzatore alla Cineproduzioni, ricorda che andò a dare un’occhiata al set per conto di Maggi. “Io stavo lavorando al Conquistatore di Maracaibo. (..) Noi avevamo finito il film e Leone stava ancora girando Il colosso di Rodi a Madrid.

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    I suoi produttori erano l’Opus Dei. Il capo dell’Opus Dei di quel tempo mi chiamò e  mi chiese se noi avevamo finito. Gli risposi di sì. “Questo Colosso di Rodi non arriva mai alla fine! Bisogna parlare con Sergio Leone!”. Così andai a trovarlo negli studi di Madrid e c’era una fila di 15000 comparse. Era quasi ora di pausa e i cestini erano arrivati. Lo trovai che stava girando una scena di duello con Mimmo Palmara e quell’attore francese…. Georges Marchal. (..) Andai da Sergio e gli dissi: “Che cazzo stai facendo?” Esattamente queste parole. “Che cazzo stai facendo?”. E lui: “Gianfranco, che te ne importa?”. “Noi abbiamo finito il nostro film in cinque settimane, e il vostro? I preti mi hanno chiamato e si sono lamentati.

     

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    Perché avevi bisogno di 15000 comparse? Non potevi girare questi primi piani a Rocca Callarella. Potevi girarli per la strada, sulla sabbia e poi montarli”. Mi rispose con queste precise parole: “Fatti i fatti tuoi, io voglio rovinare quei preti pidocchiosi!”. Su Iris all’1, 50 avete il gangster movie “Ancora vivo” di Walter Hill con Bruce Willis, Christopher Walken e Buce Dern, il film che cerca di unire idealmente “Per un pugno di dollari” di Leone e "Yojimbo" di Kurosawa riprendendo il romanzo di Dashiell Hammett “Piombo e sangue” copiato segretamente da entrambi i grandi registi.

     

    Su rete 4 alle 2, 10 arriva un vecchio erotico letterario, “I piaceri della contessa Gamiani” di Rinaldo Bassi con Denyse Roland, Alain Noury, Paul Guers, Stefania Careddu, Gabriella Giorgelli. Mai visto, accidenti. Rai Due alle 2, 10 spara un misterioso e ignoto “Subdola ossessione” di tal Blair Hayes con Molly Hagan, Mia Rose Frampton, seguito dall’altrettanto ignoto “Seduzione letale” di tal Nancy Leopardi con Caleb Ruminer alle 3, 30. Boh e Ariboh!! Meglio il vecchio crime tedesco “Il giustiziere di Londra” girato nel 1963 da Edwin Zbonek con Hansjorg Felmy, Maria Perschy, Dieter Borsche, Wolfgang Preiss, Rai Movie alle 3, 20. Era una satira non riuscitissima dei film di spionaggio il buffo “Slalom” di Luciano Salce con Vittorio Gassman, Adolfo Celi, Daniela Bianchi, Beba Loncar, Cine 34 alle 3, 45.

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    Chiudo col film che vorrei davvero vedere stanotte, “Nefertite regina del Nilo” di Fernando Cerchio con Jeanne Crain, Vincentg Price, Edumd Purdom, Amedeo Nazzari, Liana Orfei. Notevole, come al solito, la prestazione di Vincent Price. Edmund Purdom ricordava che “Dovevamo girare una scena di morte dove Vincent riceveva un pesante giavellotto nello stomaco. Sta steso lì morente. Per tutta la durata del film tutti hanno pensato che sia il perfido sacerdote che si vuole scopare Nefertite, ma si svela che non era affatto vero. Cercava di proteggerla da me, perché io ero solo un povero scultore. Così nella sua scena di morte, Vincent rivela: “Io sono tuo padre”. E spira. 

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    Al primo ciak, non avevamo notato che Vincent si era messo la sua parrucca più avanti sulla fronte. La macchina si accende e lui dice (con voce effeminata) “Figlia, io non sono tuo padre. Io sono tua madre”. Tutti noi scoppiammo a ridere, incluso il regista. Che disse: “Stampiamola. Devo averla”. La lavorazione di Nefertite era pieno di queste gag e storie ilari. Vincent era un uomo divertente”. (da “Shock Cinema”, n. 23). Ma vorrei anche vedere il rarissimo e dimenticato “Inventiamo l’amore” di Camillo Mastrocinque con Evi Maltagliati, Gino Cervi, Sergio Tofano, Clelia Matania, Iris alle 5. Uscito nel 1938. Chi l’ha visto?

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