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    IL DIVANO DEI GIUSTI - VI CONSIGLIO “BLACKOUT LOVE” COSTRUITO INTERAMENTE COME ANNA FOGLIETTA MOVIE, CIOÈ CON LEI CHE SCOPA, CHE RIDE, CHE È ISTERICA, CHE BEVE, CHE VOMITA. NON È BELLISSIMO, AHIMÉ, “THE AMERICAN”. EVITEREI IL NUOVO FILM INUTILE DI RAI DUE, “LE BUGIE HANNO GLI OCCHI”. E’ OTTIMA LA VERSIONE DI ADRIAN LYNE DI “LOLITA”, CON JEREMY IRONS, ANCHE MOLTO FEDELE AL ROMANZO, MA NESSUNO DAVVERO PUÒ RIMETTERE LE MANI A UN PROGETTO GIÀ GIRATO DA STANLEY KUBRICK…


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

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    Ovvio che mi dispiaccia di non essere a Cannes sotto il sole a far la fila per vedere “Benedetta” di Paul Verhoeven, lesbo story con cunnilingus interpretato dalla emergente Virginie Efira, anche se proprio l’attrice ha dichiarato che è stato terribile aspettare tre anni prima dell’uscita del film, pensava che davvero non uscisse mai. O per vedere “Stillwater” di Tom McCarthy, il regista di “Spotlight”, stroncata versione thriller del caso Amanda Fox-Meredith Kercher trasportato da Perugia a Marsiglia, tutto visto dal padre della ragazza, Matt Damon, tipico americano fai-da-te che ritiene innocente la figlia, Abigail Breslin, condannata per omicidio dell’amica.

     

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    O il terzo film della saga calabrese di Jonas Carpignano, “A Chiara”, presentato ieri alla Quinzaine. E poi, uffa, è arrivata anche Chiara Ferragni sul tappeto rosso… Niente. Mi devo accontentare del divano. Ieri sera ho visto su Netflix il curioso thrillerone russo “Major Grom: il medico della peste” di Oleg Trofim, mischione di “Batman” e di decine di altri filmoni americani, ma davvero cafone malgrado la spettacolare ambientazione a San Pietroburgo.

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    O la bizzarra commedia con smemorato “Blackout Love” diretto da Francesca Marino, prodotto da Matteo Rovere con sofisticata e avanzata idea di cinema di genere e costruito interamente come Anna Foglietta Movie, cioè con lei che scopa, che ride, che è isterica, che parla sempre, che beve, che vomita, e, soprattutto, con lei che scopre il suo ex uomo, chiamato il merda, che l’aveva lasciata un anno prima, che è tornato a casa sua come niente e, grazie a una botta in testa, non ricorda nulla di ciò che è successo nell’ultimo anno. Il bastardo.

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    Allora lei, pur incazzata nera, è convinta dalla mamma di lui, Anna Buonaiuto, a tenerselo per qualche giorno in casa come se niente fosse per vedere se riprende a ricordare qualcosa. Ma a lei non è mai passata…

     

    Vi consiglio anche, malgrado qualche riserva, “Late Night” diretto da Nisha Ganatra nel 2019 e presentato con successo al Sundance, una buffa commedia moderna con Emma Thompson nei panni di una celebre conduttrice di talk show, Katherine Newbury, sposata con una star dello spettacolo come John Lightow, delizioso, che scopre dal suo capo, Amy Ryan, che sta per essere sostituita, va troppo male, fa roba troppo vecchia. Mette in piedi quindi un nuovo gruppo di autori maschi yes man, ma sarà l’unica ragazza del gruppo, oltre tutto indiana, Mondy Kalig, tondina e molto scura di pelle, a salvarla e a farle capire cosa deve fare per rimettersi in moto. Divertente, strano, innovativo.

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    Sia Emma Thompson che la coprotagonista, Mindy Kalig, che è anche sceneggiatrice del film, bravissime. In chiaro stasera, sul divano di casa, è ovvio che mi rivedrei ancora una volta su Cine 34 “Fracchia la belva umana”, capolavoro di Neri Parenti con Paolo Villaggio nel doppio ruolo di Fracchia e del suo sosia la Belva Umana, con tanto di mamma siciliana pazza, cioè Gigi Reder. Ma la scena che ci ricordiamo tutti, come ben sapete, è quella politicamente scorrettissima del commissario Lino Banfi e del suo assistente Sandro Ghiani che vengono accolti al ristorante sul Tevere dallo stornellatore con la canzoncina “E benvenuti a sti frocioni, grandi grossi e capoccioni, e tu che sei un po’ fifì dicce un po’ che ci fai qui…”. Si potrà ancora cantare?

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    Magari a Cannes un film così non l’avrebbero preso, ricordo però di averlo portato a Venezia con tanto di Villaggio come presentatore… Per il resto, non è bellissimo, ahimé, “The American” di Anton Corbijn con George Clooney in Italia, Violante Placido, Paolo Bonacelli, Filippo Timi, Iris alle 21. Eviterei il nuovo film inutile di Rai Due, “Le bugie hanno gli occhi” dello sconosciuto Terrence Hayes con la maisentita Shoshona Bush. E’ ottima, invece, la versione di Adrian Lyne di “Lolita” di Nabokov, Cielo alle 2, 15, con Jeremy Irons, Dominique Swain, Frank Langella e Melanie Griffith, anche molto fedele al romanzo, ma nessuno davvero può rimettere le mani a un progetto già girato da Stanley Kubrick.

     

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    Ricordo come un buon noir italiano lo storico “Lo spietato” di Renato De Maria con Riccardo Scamarcio, che si presenta con Bang! Bang! “La mia filosofia è: non fare mai niente per niente”. “Non c’era molto da discutere, dovevano morire tutti, ça va sans dire”. Interpreta il malavitosissimo Santo, calabrese di Platì cresciuto a Milano tra la fine degli anni ’60 e e l’inizio della Milano da bere, siamo dalle parti dei duri dei film di Fernando Di Leo, dei fattacci di cronaca alla Scerbanenco, dei banditi violenti di Umberto Lenzi. Accurato, ben costruito, “Lo spietato” fu il primo film italiano a uscire in sala per soli tre giorni, per poi passare a Netflix. Allora sembrò un’eresia.

     

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    Vedo che Rai Movie dedica l’intera serata al cinema indiano popolare. Alle 21, 10 arriva il drammone “Quando parla il cuore” di Gauri Shinde con la star Sridevi, non faceva un film da 14 anni, che decide di imparare l’inglese per migliorarsi e atterrerà anche a New York. Alle 23 arriva invece “Bang! Bang!” di Siddhart Anant. Il film da cineclub delle 21, inutile dirlo, è il superclassico di Michelangelo Antonioni “Le amiche”, Rai Storia alle 21, 10, con Eleonora Rossi Drago, Valentina Cortese, Gabriele Ferzetti e Franco Fabrizi. Non lo rivedo da parecchi anni, vergogna…

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    In seconda serata punterei sulla nottata Lino Banfi, visto che su Cine 34, dopo “Fracchia”, passano pure alle 22, 55 “Spaghetti a mezzanotte” di Sergio Martino con Barbara Bouchet, Alida Chelli, Teo Teocoli, ne alle 00, 45 “L’infermiera nella corsia dei militari” con Nadia Cassini, Alvaro Vitali superdotato e Nieves Navarro. La7 alle 00, 45 punta sul sicuro con “La famiglia” di Ettore Scola con Vittorio Gassman, Fanny Ardant, Stefania Sandrelli, Ottavia Piccolo.

     

    Rai Tre all’1 risponde con “Bangla” di e con Phaim Bhuyan, che fu una piccola rivelazione un paio d’anni film e il primo film indo-romano mai fatto. Molto divertente, inoltre. Non solo. E’ seguito da un piccolo capolavoro di Aki Kaurismaki dove dioce la sua sul problema dell’immigrazione, “L’altro volto della speranza” con Sakari Kuosmanen, Rai Tre alle 2, 25. Credo sia il miglior film della serata. Certo, per i pazzi di decameritici, segnalo che torna stanotte, Rete 4 alle 2, 55, il classico “Metti lo diavolo tuo ne lo mio inferno” di Bitto Albertini con Antonio Cantafora, Marie Rose Kiel.

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    Fu così popolare che ebbe anche un sequel, “Togli lo diavolo tuo da lo mio inferno”. Italia 1 dedica la notte a Laura Gemser e a Joe D’Amato, il suo vate, prima alle 3, 20 con “Emanuelle nera: Orient Reportage” con Gabriele Tinti, Ivan Rassimov e poi alle 4, 35 con il softarello “Top Model” con l’italianissima Jessica Moore che poco fa oltre a spogliarsi. Tutto si chiude alle 5, 40 con il primo e unico film del gruppo comico romano The Pills prodotto da Pietro Valsecchi, “The Pills: sempre meglio che lavorare”. 

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