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    STREAMING KILLED THE VIDEO STAR - IL DOMINIO DELLE PIATTAFORME STREAMING AGLI OSCAR HA SEGNATO L'INIZIO DI UNA NUOVA EPOCA, DOVE SONO I NUOVI PRODUTTORI DIGITALI A DETTARE LA LINEA -  AD ESSERE CAMBIATE, OLTRE ALLE REGOLE DELL'AMMISSIONE AGLI ACADEMY AWARDS, ANCHE I NUMERI DEL MERCATO: NEL 2021 I BIGLIETTI DEL CINEMA VENDUTI NEL MONDO SONO STATI 21,3 MILIARDI, MENTRE DUE ANNI PRIMA ERANO 42,3 MILIARDI E IL NUMERO DEGLI ISCRITTI ALLE PIATTAFORME STREAMING È PASSATO DA  864 MILIONI A 1,3 MILIARDI NELLO STESSO PERIODO…


     
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    Ernesto Assante per “la Repubblica - Affari & Finanza”

     

    philippe rousselet fabrice gianfermi e patrick wachsberger produttori di coda philippe rousselet fabrice gianfermi e patrick wachsberger produttori di coda

    La Apple entra nella storia con Coda, vincendo il premio più ambito. Riconoscimenti anche a Netflix e Disney+ mentre nulla per Amazon. E mentre c'è chi difende il grande schermo, ci sono sempre più piattaforme in Italia. Pochi giorni fa Apple ha portato il suo marchio nella storia del cinema, diventando la prima piattaforma di streaming produttrice di film a portare un suo lungometraggio a conquistare la statuetta più ambita di tutte, quella per il miglior film.

     

    philippe rousselet, fabrice gianfermi, patrick wachsberger oscar miglior film per coda philippe rousselet, fabrice gianfermi, patrick wachsberger oscar miglior film per coda

    Un'impresa non è mai riuscita nemmeno a Netflix, che alle spalle ha un'attività più lunga, un pubblico più numeroso e una lunga serie di nomination. "Coda" è il film migliore dell'anno secondo l'Academy e ha vinto altri due premi, uno dei quali altrettanto storico, il premio Oscar a un attore sordo nella categoria miglior attore non protagonista. Il tutto avendo alle spalle poco più un anno di lavoro, visto che Apple TV+ ha esordito sul mercato il 1 novembre del 2019.

     

    The power of dog The power of dog

    È una rivoluzione? La rivoluzione è già avvenuta, da un bel pezzo, l'Oscar a Apple TV+ arriva a certificare una situazione di fatto, nella quale accanto ai grandi Studios che hanno segnato la storia del cinema, major e indipendenti, ci sono i nuovi produttori digitali, Apple, Netflix, Amazon, e volendo possiamo anche inserire un colosso come Disney, che con Disney+ ha abbracciato il nuovo mondo, che hanno di fatto modificato il panorama cinematografico internazionale.

     

    The power of dog The power of dog

    Anche Netflix ha vinto un Oscar di peso, quello della miglior regia con "Il potere del cane" che aveva raccolto ben 12 nomination, Disney ha portato a casa alcune statuette minori con "Encanto" e "Crudelia", mentre Amazon è rimasta a bocca asciutta non vincendo nulla. Il tema del "cinema al cinema" è ancora al centro del dibattito, anche se il peso dei contendenti nel frattempo è decisamente cambiato e quelli che rappresentavano l'alternativa sono diventati il mainstream.

     

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    Se le piattaforme sostengono, da tempo, che il cinema vive ampiamente al di fuori delle sale, perché il pubblico in un modo o nell'altro ha deciso così, dall'altro lato le major continuano con molte ragioni sostengono che il grande schermo è nel Dna del cinema, e che finire invece sugli schermi piccoli di computer e tablet, o addirittura quelli piccolissimi degli smartphone, significa produrre televisione o al peggio, intrattenimento web, generi che hanno, peraltro, i propri premi.

     

    le performance degli ultimi film usciti lo stesso giorni in sala e su streaming le performance degli ultimi film usciti lo stesso giorni in sala e su streaming

    Così se "Coda" e "Il potere del cane" sono figli della nuova era, gioielli cinematografici come "West Side Story" e "Belfast" non sono nati nell'universo dello streaming e il fatto che i primi due hanno vinto e i secondi due no, porterà sicuramente a qualche cambiamento anche nella percezione del grande pubblico ma anche in quella degli addetti ai lavori, dopo che per anni le "streaming factory" erano state lasciate fuori dalla porta, peraltro anche a Cannes.

     

    il cinema in streaming il cinema in streaming

    Intanto ad essere cambiate, complice la pandemia, non sono solo le regole del gioco dell'Oscar, che ha ammesso alla partecipazione anche i film che non sono usciti in sala ma sono andati solo sulle piattaforme, ma anche i numeri del mercato: molte aziende cinematografiche hanno, in questi ultimi due drammatici anni, chiuso i battenti o ridotto di molto le loro ambizioni, i biglietti del cinema venduti nel mondo sono stati, nel 2021, 21,3 miliardi, mentre due anni prima erano 42,3 miliardi, e la più grande catena di sale cinematografiche al mondo, la Amc, ha fatto registrare nello stesso periodo perdite per 6 miliardi, con le sue azioni calate del 66%.

     

    netflix netflix

    Nello stesso periodo il pubblico delle piattaforme è diventato di 1,3 miliardi di persone, mentre due anni fa erano 864 milioni, e il numero di quelle che operano si è moltiplicato a dismisura, arrivando negli Usa, ad esempio, ad essere più di 300. Il mercato dello streaming, peraltro, è in costante movimento, anche dalle nostre parti. Ci sono offerte ormai consolidate, come quella in abbonamento di Netflix, ma anche quella di Infinity, Disney + e Now TV, ci sono quelle "ibride" come Apple TV +, che offre un servizio in abbonamento ma ha molti film on demand a pagamento, o come Amazon Prime Video, che è un abbonamento "gratuito" per chi si abbona al servizio Prime di Amazon.

     

    quote di mercato delle piataforme streaming in italia quote di mercato delle piataforme streaming in italia

    Poi ci sono le molte on demand, come Chili e Rakuten, come le offerte di Microsoft e Sony, Minerva Pictures, il cineclub raffinatissimo di Mubi, ma anche quelle di Google e YouTube. E poi il cinema "gratis", i cui guadagni sono garantiti dalla pubblicità, come nella televisione generalista: la prima arrivata in Italia da qualche mese, fruibile attraverso app su televisori, computer, tablet e smartphone, è Pluto TV. Prodotta da ViacomCBS, e propone ben 40 canali, tutti in italiano, fatti di moltissimo cinema, con canali tematici, e una discreta quantità di serie e programmi tv. E non va dimenticata la grandissima offerta dei colossi generalisti, anche questa completamente gratuita, come Rai, con RaiPlay, e Mediaset con Mediasetplay, che mettono insieme programmazione televisiva e tantissima produzione cinematografica, italiana e internazionale.

     

    now tv nowtv sky now tv nowtv sky

    Poi dovrebbe arrivare tra breve anche Paramount+, figlia di una delle grandi major cinematografiche della storia, che ha in casa (con un accordo siglato da poche settimane) anche un pezzo di grande produzione cinematografica europea con Gaumont. Paramount+ ha fatto segnare da qualche giorno, negli Usa, un record di ascolti con "Halo", e ha già annunciato il primo prodotto originale italiano, "Miss Fallaci takes America", serie co-prodotta da VIS, la divisione studios internazionale di ViacomCbs Network International (Vcni), e Minerva Pictures, società di produzione e distribuzione cinematografica indipendente, e racconterà la storia della giornalista e scrittrice Oriana Fallaci.

     

    disney+, la piattaforma streaming 5 disney+, la piattaforma streaming 5

    E sicuramente quella di Paramount+ non sarà certamente l'ultima novità del settore, perché tutte le aziende produttrici cinematografiche vedono come il mercato si stia ineluttabilmente orientando verso lo streaming, come è già avvenuto nel mondo della musica. Ma proprio guardando al mercato della musica, e a quello che è accaduto ai dischi, sia vinile che cd, è lecito immaginare, come fanno alcuni operatori, che si sia entrati in una inarrestabile fase di declino del cinema come lo abbiamo fino ad oggi conosciuto?

     

    apple tv apple tv

    È possibile che quello che abbiamo perso durante la pandemia possa essere recuperato? Molto difficile da immaginare oggi, anche se è evidente che il fascino del cinema in sala non è paragonabile a quello del cinema in televisione, per quanto i televisori siano diventati più grandi e le sale siano sempre diventate più piccole. Sarebbe sano immaginare, alla fine, una naturale convivenza, dando ragione sia a Steven Spielberg, che difende a spada tratta il grande schermo, che Martin Scorsese, che invece la rivoluzione la sta già vivendo in prima persona.

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