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    “I GREEN PASS FALSI? NON LI HO FATTI IO. COLPA DEGLI HACKER” - ALESSANDRO AVENI, MEDICO NO VAX DI PIPPO FRANCO, NON È PIÙ AI DOMICILIARI ANCHE SE, NEI SUOI CONFRONTI, RESTA UNA MISURA INTERDITTIVA DI 12 MESI DALL’ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE. LO ACCUSANO DI NON AVER REGISTRATO QUEI PAZIENTI AL PORTALE DELLA SANITÀ REGIONALE? LUI CONTROBATTE CHE…


     
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    Ilaria Sacchettoni per corriere.it

     

    alessandro aveni alessandro aveni

    Libero. Ma non potrà esercitare per un anno il medico del comico Pippo Franco, Alessandro Aveni. I giudici del Tribunale del riesame hanno mitigato le misure restrittive (domiciliari) nei suoi confronti, prescrivendo, tuttavia, un’interdittiva dall’esercizio della professione. Accusato di falso per il rilascio di green pass teoricamente di pura facciata, Aveni, assistito dal difensore, l’avvocato Salvatore Volpe, ha ribadito la propria innocenza con una lunga serie di argomentazioni.

     

    Gli viene contestato il gioco di sponda con pazienti (più o meno illustri) no vax? Ebbene lui replica che le sue vaccinazioni erano e sono tutte autentiche. Lo accusano di non aver registrato quei pazienti al portale della sanità regionale? Lui controbatte che l’operazione di registrazione è stata tentata ed è puntualmente fallita perché il ransomware che aggredì il portale regionale il 1 agosto scorso aveva messo fuori uso il sistema. La responsabilità delle mancate registrazioni di alcuni pazienti sarebbe dunque degli hacker che lanciarono il cyber attacco alla sanità del Lazio.

     

     

    pippo franco pippo franco

    C’è poi l’offensiva nei suoi confronti lanciata da Davide Iori, il magistrato in pensione che autoaccusandosi ha testimoniato ai pm che Aveni gli rilasciò un certificato vaccinale senza avergli fatto l’iniezione. Un Aveni compiacente dunque? Anche qui il medico controbatte, sostenendo che le argomentazioni di Iori sono tutte inventate e annunciando una probabile querela per calunnia nei suoi confronti. Iori che si era definito «terrorizzato» all’idea di una somministrazione di Pfizer, verosimilmente, dovrà giustificare la sua posizione in futuro.

     

    É certamente probabile che sull’attenuazione delle misure nei confronti di Aveni abbia inciso lo stop alla fase di emergenza nazionale. Il pericolo di reiterazione del reato risulterebbe infatti diminuito dal nuovo, attenuato scenario epidemico. Quanto alla possibilità di manipolazione delle prove, attraverso dichiarazioni compiacenti dei suoi assistiti, i giudici si sono convinti che sia sufficiente tener lontano il medico dal proprio studio.

     

    Sugli altri indagati, invece, l’inchiesta della pm Alessandra Fini va avanti. Nei registri della Procura è finito, oltre allo stesso Pippo Franco con moglie e figlio, anche il medico legale Antonio De Luca, che assieme alla sua famiglia avrebbe beneficiato dei presunti favori di Aveni. Tutti sono accusati di falso ideologico per il possesso di un green pass fasullo.

    pippo franco foto di bacco pippo franco foto di bacco

     

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