S. Mon. per il “Corriere della Sera” - Estratti
macron
E se Macron fosse in fondo pronto a governare con il Rassemblement National, e non per una coabitazione forzata, imposta dagli elettori e subita a malincuore, ma accettata di buon grado, quasi favorita? È il sospetto che comincia a farsi largo in Francia tra i molti che notano la linea di equidistanza tra RN e Nouveau Front Populaire tenuta dal presidente, «un né-né» che accomuna entrambi i blocchi avversari ma con una particolare attenzione critica verso quello di sinistra.
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Alcuni fedeli a Macron in questi giorni sembrano combattere la sinistra più che l’estrema destra, che pure ha più probabilità di vincere e quindi andrebbe forse contrastata con maggiore decisione, se si fosse davvero convinti che «le estreme» sono entrambe pericolose. Ma il vero nemico di Macron sembra essere solo «il blocco di sinistra».
bardella attal
In fondo quando il presidente denuncia la linea «immigrazionista» del Nouveau Front Populaire mutua l’espressione dal RN, al quale peraltro la maggioranza macronista si è ispirata quando ha di fatto inserito il principio di «preferenza nazionale» nella legge sull’immigrazione del gennaio scorso. Dopo essersi posto come baluardo contro il RN, e avere vinto così due elezioni presidenziali, da mesi Macron sembra avere integrato lo spostamento a destra del Paese.
Molti sospettano che sia pronto a cavalcare la vittoria del RN, una vittoria alla quale lui certo non sarebbe estraneo visto che ha convocato elezioni anticipate che nessuno voleva, tranne proprio il RN. Macron potrebbe aiutare la «costituzionalizzazione» del RN, un po’ come Silvio Berlusconi sdoganò Alleanza Nazionale. Ma, in questo caso, da una posizione di debolezza.
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