Massimo Finzi per Dagospia
Massimo FINZI
Prima dell’avvento della cimetidina e poi della ranitidina dei derivati dell’omeprazolo e della scoperta del ruolo dell’Helicobacter Pylori, la cura dell’ulcera gastro duodenale contemplava l’uso di una miriadi di farmaci efficaci talora sulla sintomatologia ma non certamente risolutivi. Oggi tali farmaci sono praticamente scomparsi e la terapia si basa sull’eradicazione dell’Helicobacter se presente e principalmente sull’uso di ranitidina o derivati dell’omeprazolo.
Uno dei tanti esempi per dimostrare che quando una condotta terapeutica si dimostra efficace essa annulla le precedenti e viene rapidamente adottata nei nuovi protocolli terapeutici. Se questo non avviene vuol dire che i risultati non sono totalmente convincenti.
ozonoterapia
Oggi si sente parlare sempre più spesso di ossigeno-ozono terapia che viene proposta come una panacea per tante patologie: cefalea, fibromialgia, ernia del disco, sindrome del tunnel carpale, gonartrosi, vulvovaginiti, endometriti, cistiti, uretriti, rettocoliti, diarrea, stitichezza, colon irritabile, candidosi intestinale, intolleranze alimentari, Helicobacter Pylori, cellulite, acne, herpes, demenze senili, Parkinson, Alzheimer, maculopatia degenerativa, malattie allergiche e autoimmuni, asma bronchiale , immunodeficienza, malattie cerebrovascolari, arteriopatie, ulcere vascolari specie se diabetiche, sindrome della fatica cronica ecc.
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E’ vero, è una moda, o è l’ennesima illusione dell’elisir di lunga vita? Anzitutto che cosa è l’ozono? Si tratta di un gas che non può essere conservato perché altamente instabile, si forma naturalmente nell’aria durante le scariche elettriche dei fulmini. Nel 1896 Nicola Tesla brevettò la prima macchina per la produzione di ozono e tale metodo è ancora alla base degli apparecchi odierni.
Le applicazioni mediche risalgono ai primi del novecento durante la prima guerra mondiale per prevenire la gangrena e lenire gli effetti dei gas asfissianti e successivamente per la cura delle piaghe da decubito e dei disturbi della circolazione periferica.
Nella ozono-ossigenoterapia si utilizza una miscela prevalente in ossigeno mentre l’ozono è presente in quantità minima, le vie di somministrazione sono diverse:
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Nella grande autoemoinfusione vengono prelevati 100/200 cc di sangue venoso, raccolti in una sacca contente la miscela ossigeno-ozono e reinfusi immediatamente.
Nella piccola autoemoinfusione vengono prelevati 5/10 cc di sangue venoso, messi a contatto con la miscela ossigeno-ozono e iniettati per via intramuscolare.
Iniezioni sottocutanee, intramuscolari e intra-articolari.
Insufflazioni rettali, uretrali, vaginali e uterine.
Applicazioni locali: solitamente braccia o gambe. Si avvolge la zona con un sacchetto nel quale viene convogliata la miscela gassosa.
Per via orale come acqua ozonizzata.
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Infine c’è il grande capitolo della medicina estetica e dell’effetto vero o presunto antiaging.
La ossigenoterapia è una pratica medica non tossica e teoricamente priva di rischi a patto che vengano rispettati alcuni criteri come la competenza, l’esperienza e la affidabilità delle apparecchiature. Le controindicazioni sono poche, gravidanza, epilessia, ipertiroidismo, favismo e riguardano soprattutto la terapia sistemica (grande e piccola autoemoinfusione).
Funziona? Nell’ernia discale può essere utile.
ozonoterapia
Può trovare indicazione in alcuni disturbi circolatori che accompagnano il diabete e l’ipertensione: in queste malattie si riduce quella flessibilità che permette, in condizioni di normalità, al globulo rosso di attraversare capillari di diametro inferiore alla sua circonferenza: sembra che l’ossigeno-ozono terapia possa ripristinare questa caratteristica originaria del globulo rosso.
Nella grande e piccola autoemoinfusione i pazienti riferiscono un ritrovato vigore ma potrebbe trattarsi di suggestione.
La medicina estetica fa grande uso della metodica vantando risultati sulla elasticità della cute, sulla attenuazione delle rughe, sulla cellulite ecc.
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Va apprezzata la volontà,delle varie associazioni che si occupano di ozono-ossigenoterapia, di uniformarsi ai criteri della “medicina basata sulle evidenze” ma finora i vari lavori scientifici riguardanti questa materia sono stati pubblicati su riviste mediche “minori” mentre sono praticamente assenti sulle riviste medico-scientifiche più importanti dove le pubblicazioni degli articoli sono oggetto di severo vaglio da parte di esperti.