fratelli benetton
To.Ro. per “il Fatto Quotidiano”
La relazione della commissione ispettiva nominata dal ministero dei Trasporti sul crollo del ponte Morandi, pubblicata martedì, ha messo nero su bianco conclusioni sconcertanti. Una per tutte: Autostrade "pur a conoscenza di un accentuato degrado" delle strutture portanti del viadotto "non ha ritenuto di provvedere, come avrebbe dovuto, al loro immediato ripristino".
Insomma, il gruppo controllato dalla famiglia Benetton "sapeva, ma non ha fatto nulla" (come si leggeva ieri sulla prima pagina del Fatto). E il resto della grande stampa nazionale come ha raccontato il documento che indica i responsabili di questa assurda tragedia nazionale? Come nulla fosse, o quasi.
IL MONCONE CROLLATO DEL PONTE MORANDI
La vera notizia - per Repubblica, Stampa, Corriere della Sera, Sole 24 Ore, Messaggero - era lo scontro tra governo e Ragioneria dello Stato sul decreto per Genova. Alle sconvolgenti conclusioni della relazione sono stati dedicati articoli brevi, immancabilmente nascosti nel taglio basso delle pagine.
Pure nella titolazione, grande cautela: nessuno si è dimenticato di citare la versione di Autostrade: Repubblica, nell' occhiello: "Ipotesi e accuse infondate", La Stampa nel catenaccio: "Soltanto ipotesi, controlli ok", Il Sole: "Test accurati, no allarmi".
PONTE MORANDI GENOVA
Autentico capolavoro infine sul Messaggero di Caltagirone: il titolo che introduce l' articolo (breve) è su due righe. Vengono spartite con saggezza salomonica. Nella prima c' è la "versione" degli ispettori ("Per la Commissione Mit rischi sottovalutati"), nella seconda la replica degli accusati ("Autostrade: test accurati, non c' era allarme"). Pari e patta.
il ponte di genova e le case sottostanti