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    “RENZI E CALENDA SONO DUE SCHIAPPE DELLA POLITICA” - IL “FATTO” SGONFIA LA BOLLA INTORNO AI DUE "GEMELLI" EGO-RIFERITI: “SONO GLI IDOLI DEI GIORNALI, CHE SCHIFANO I 5STELLE E VOGLIONO IMPEDIRE CHE IL PD SI SPOSTI A SINISTRA. DA ANNI POMPANO GENTE "DI CENTRO" CHE NELLA REALTÀ FISICA NON ESISTE (PISAPIA, MONTI, PASSERA, GORI, SALA). CI SI GUARDA BENE DAL DIRE LA VERITÀ: AZIONE E ITALIA VIVA SONO PARTITI DI PLASTICA COSTRUITI SUI NOMI, ANCORCHÉ SCARSI, DEI LORO LEADER; SONO SCATOLE VUOTE, SENZA RADICAMENTO, CHE ALLE ELEZIONI SI AGGANCIANO A CACICCHI LOCALI SENZA SCRUPOLI E SCHIZZINOSITÀ, TANTO POSSONO CONTARE SU UNA CAMPAGNA ELETTORALE PERMANENTE E GRATUITA…”


     
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    Estratto dell’articolo di Daniela Ranieri per “il Fatto quotidiano”

     

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    […] Dopo le amministrative, è tornato il mito del Grande Centro Riformista, schizofrenicamente scisso tra i due suoi maggiori (si fa per dire) rappresentanti: Renzi, che da quando si è ritirato dalla politica viene intervistato da tre quotidiani al giorno; e Calenda. […]

     

    […] l'ex di Confindustria, Ferrari, Sky, Montezemolo, Monti, già viceministro di Letta e Renzi, poi da questi fatto Rappresentante permanente presso la Ue (con disappunto dei veri diplomatici), dunque creato ministro neoliberista dell'Eccellenza, prende la tessera del Pd, si fa eleggere al Parlamento europeo coi voti del Pd, ma con un simbolo proprio (Siamo europei), e pochi mesi dopo, alla formazione del governo coi 5Stelle, lascia il Pd, cambia nome al suo partito personale (Azione), ma non si dimette da europarlamentare; […] si candida a sindaco di Roma […] perde […] e annuncia che non farà il consigliere comunale, buttando a fiume 220mila voti di romani, salvo poi ripensarci e giurare di restare, salvo poi ri-ripensarci e dimettersi (il suo slogan era: "Roma, sul serio").

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    Rabelais lo avrebbe preso ad archetipo del personaggio garrulo, pasticcione, inaffidabile, fallimentare, cazzaro per sua stessa dichiarazione ("Ho sostenuto per 30 anni le cazzate dei neoliberisti"), […] invece per i nostri giornali è un leader di ragguardevole carisma e autorevolezza […]

     

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    […] come ha dimostrato Youtrend, […] Calenda ha appoggiato candidati arrivati secondi o terzi insieme ad altre liste, o non ha presentato il simbolo, e ha preso lo 0,4% a livello nazionale. […] Passiamo a Renzi: Repubblica lo intervista in qualità di vincitore morale e ago della bilancia, alimentando la sua mitomania elettorale; in realtà s' è presentato col simbolo del suo non-partito in sole 9 città sulle 971 al voto; in altre, ha adottato la solita strategia parassitaria: a Genova ha appoggiato Bucci, candidato di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia; a Lodi il candidato di centrosinistra; a Rieti quello di centrodestra; in nessun caso è stato determinante.

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    Eppure, queste due schiappe della politica sono gli idoli dei giornali, che schifano i 5Stelle e vogliono impedire che il Pd si sposti a sinistra […] Da anni pompano gente "di centro" che nella realtà fisica non esiste (Pisapia - che doveva "federare" il Pd con Renzi - Monti, Passera, Bonino, Gori, Sala, etc.). […]

     

    CARLO CALENDA MATTEO RENZI CARLO CALENDA MATTEO RENZI

    Ci si guarda bene dal dire la verità: Azione e Iv sono partiti di plastica costruiti sui nomi, ancorché scarsi, dei loro leader; sono scatole vuote, senza radicamento, che alle elezioni si agganciano a questo o a quel cacicco locale senza scrupoli e schizzinosità, tanto possono contare su una campagna elettorale permanente e gratuita. […]

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