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    "HANNO AGITO IN TOTALE SPREGIO PER LA VITA UMANA, MOSSI DALL'INTENTO BECERO DI SALVAGUARDARE I LORO TRAFFICI" - IL GIP DESCRIVE COSÌ LA GUERRA TRA BANDE IN CUI LO SCORSO ANNO, IN PROVINCIA DI MONZA, È MORTO IL 22ENNE DIMITRY SIMONE STUCCHI: ORA SONO FINITI IN CARCERE I RESPONSABILI DI QUELL'ACCOLTELLAMENTO - TUTTO ERA NATO PER UNO SGARRO COME TANTI, TRA ITALIANI DI NASCITA O DI SECONDA GENERAZIONE: HASHISH PAGATA CON BANCONOTE FALSE - LE MINACCE TRA I GRUPPI ERANO TREMENDE: "VAI IN COMA, NON TI SVEGLI PIÙ. TI SBATTO LA FACCIA SUL CEMENTO COME OGGI"


     
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    Massimo Pisa per “la Repubblica

     

    simone dimitry stucchi simone dimitry stucchi

    Un etto di fumo marchiato "Ney Mar". Un panetto di hashish venduto a 800 euro e pagato con banconote false. Il "furbo" minacciato in chat, poi attraverso il cellulare della fidanzata, risponde a tono.

     

    Era cominciato tutto da lì, ad aprile del 2021: uno sgarro come tanti tra ragazzetti della provincia brianzola, italiani di nascita o di seconda generazione. Di Vimercate il debitore e i suoi accoliti, di Pessano con Bornago il mediatore fregato e il suo giro di spaccio che aveva come capo K.K., oggi sedicenne, famiglia egiziana e un robusto portafoglio di clienti: "Ma te una pana a 600/630 riesci a trovarla?", il tenore degli ordini in arrivo su Telegram.

     

    simone dimitry stucchi ucciso simone dimitry stucchi ucciso

    L'estate, però, non aveva risolto la contesa e il 29 settembre il presunto truffatore Davide Colombi, 19 anni, era andato a scuola ad aspettare uno dei rivali. Lo aveva pestato, se le erano ripromesse: «Ci vediamo stasera a Pessano».

     

    Ognuno si era portato una dozzina di amici. Bastoni e bottiglie non mancavano, qualcuno aveva portato una roncola, un altro addirittura una spada. E coltelli. E ci era scappato il morto: Dimitry Simone Stucchi, 22 anni, per gli amici "Limo", arrivato a mani nude ed entrato per primo al parco Giramondo, dove lo aspettava un'imboscata con tre fendenti mortali, compreso quello che, passando dall'ascella, gli aveva bucato il cuore.

     

    Dimitry Simone Stucchi Dimitry Simone Stucchi

    Nove mesi dopo, le indagini dei carabinieri di Pioltello, guidati dal capitano Francesco Berloni, sfociano in 24 ordinanze cautelari. Comprese le nove per l'omicidio di "Limo": c'è K.K., che avrebbe infierito con calci e pugni sul ragazzo a terra, e c'è il fratello, oggi diciottenne, Mohamed Zaid Kroud.

     

    «È stato Momo», era la voce rimbalzata subito nelle chat e nelle telefonate intercettate («È Momo che c'ha paura, fra'»), poi in qualche timida testimonianza: «Momo diceva al fratello: mi sa che ho accoltellato qualcuno - raccontava un indagato - non mi sembrava disperato anzi era spavaldo ed euforico. Non mi ricordo chi chiedeva a Momo dov'era il coltello ma lui rispondeva: tranquillo, l'ho buttato nella siepe».

     

    Dimitry Simone Stucchi Dimitry Simone Stucchi

    Lì lo avevano recuperato i carabinieri, insieme ad altre armi. Al resto hanno pensato le analisi di laboratorio dei Ris di Parma: quella lama risultava l'unica compatibile con le ferite, e sul manico bianco erano rimaste impronte digitali di "Momo", mischiate a tracce di dna della vittima.

     

    Colpisce, scorrendo le carte dell'inchiesta, l'escalation di violenza verbale tra Davide Colombi e Youssel Mahmoud Elsayed, i due contendenti originari: «Vai in coma, non ti svegli più, pensa stasera con gente più pesante di me. Ti sbatto la faccia sul cemento come oggi».

     

    foto di simone dimitry stucchi foto di simone dimitry stucchi

    E di là: «Non abbiamo problemi a venire, se ti ripresenti a fare il pagliaccio veniamo eccome sotto le vostre case». E ancora: «Vuoi fare la guerra, facciamola merda, voglio il tuo sangue come oggi, che ti colava dappertutto».

     

    Colpisce la ricerca di amici con mazze, lame, "il giocattolino": la pistola che, per fortuna, non si trova. Anche Simone Stucchi, convocato per la sera, ne aveva accennato al padre Massimiliano.

     

    E quest'ultimo, dopo l'omicidio, ai carabinieri: «Ridendo e scherzando mi diceva che nel corso della serata avrebbero fatto a botte con altri ragazzi». Non ci aveva fatto caso. Colpiscono, infine, le versioni di comodo date agli investigatori da troppi protagonisti di questa storia.

     

    «Hanno agito in totale spregio per la vita umana, mossi dall'intento becero di salvaguardare i loro traffici - scrive il gip Luca Milani nel suo provvedimento - senza preoccuparsi delle conseguenze delle rispettive azioni».

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