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    “NON USO IL SUO COGNOME. PER ANNI NON SI È FATTO VEDERE, ORA DICE FALSITÀ SU MIA MADRE” - IL FIGLIO DI UMBERTO TOZZI PARLA DOPO LA MORTE DELLA MAMMA E REPLICA AL CANTAUTORE: "LUI DICE CHE LEI GLI HA SEMPRE IMPEDITO DI VEDERMI E LO HA MANDATO SUL LASTRICO? AVREI PREFERITO STESSE ZITTO. QUANDO GIOCÒ CON LA NAZIONALE CANTANTI QUI A UDINE, MI FECI PORTARE DA MIA ZIA. AVEVO 6 O 7 ANNI, SI NEGÒ. FU UN GIORNO AMARO. LEI NON GLI HA RUBATO SOLDI. ECCO COME ANDO’ 


     
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    Candida Morvillo per corriere.it

     

    nicola armando il figlio di umberto tozzi nicola armando il figlio di umberto tozzi

    «Io mi sono preso il mio posto nel mondo chiamandomi Nicola, non Tozzi. Ho un secondo nome e dico: piacere, Nicola Armando. Aggiungo Tozzi se proprio devo. E, se mi chiedono “parente di?”, rispondo di no». Nicola Armando Tozzi, 36 anni, finora, ha fatto di tutto per non parlare di suo padre Umberto, che ha visto poche volte. Troppo poche. Ma non si sente di star zitto dopo la morte di sua madre e l’intervista sul Corriere, in cui il cantautore dice che lei gli ha sempre impedito di vedere il figlio e che lo mandò sul lastrico.

     

    Per Serafina Scialò, Tozzi aveva scritto successi come «Gloria» e «Stella stai». Insieme dal 1979, avevano avuto Nicola nell’83, si erano lasciati nell’85. Serafina è stata trovata morta il 17 gennaio, nella sua casa di Udine, a 63 anni. Era collaboratrice scolastica e, dopo Natale, non era tornata al lavoro. Ora Nicola, che è uguale al papà, ma più alto, e molto pacato, dice: «Avrei preferito che mio padre non parlasse ai giornali di questioni di famiglia».

     

    Perché ha deciso di rispondere?

    «Perché ha detto cose false e mia madre non può più difendersi. Non cerco notorietà, altrimenti avrei parlato prima: da quando ho cinque anni ho memoria di cose che o ti fanno o finire male o crescere in fretta».

     

    umberto tozzi serafina scialò umberto tozzi serafina scialò

    Quali sono i primi ricordi?

    «Le liti al telefono per interposta persona. I miei si parlavano solo tramite avvocati o parenti e io in mezzo: mamma mi ha sempre trattato come un adulto o l’uomo di famiglia. Mi portava dagli avvocati e, già a sei anni, mi diceva: prendi il telefono e chiama tuo padre».

     

    Perché sua madre è morta così sola?

    umberto tozzi raf umberto tozzi raf

    «Quando si è separata, è sprofondata nell’autodistruzione. Era stata bellissima, brillante. Faceva l’addetta stampa, anche per Donna Summer e i Village People. Però era fragile: se ferita, saltava su come un serpente a sonagli. Faceva sfuriate, era un terremoto. La rabbia si è acutizzata col tempo. Io ho dovuto capire che lei era insalvabile e potevo solo salvare me stesso. A periodi, come di recente, si rifiutava di vedere chiunque».

     

    Suo padre dice che v’impediva d’incontrarvi.

    «Una volta o due venne e mamma non mi mandò, ma altre volte l’ho aspettato e lui non è venuto. Quando giocò con la Nazionale Cantanti qui a Udine, mi feci portare da mia zia. Avevo sei o sette anni, si negò. Fu un giorno amaro».

    Dopo, che successe?

    umberto tozzi umberto tozzi

    «Avevo forse otto anni, lui venne. In casa volavano emozioni negative, ero confuso, non volli andare, anche se lui era affettuoso. Dopo, ricontattarlo fu difficile. L’ho cercato io a un concerto, a 16 anni, e lo frequentai con la sua famiglia fra i 18 e i 21. Ma dopo, le poche volte, era col suo entourage, non aveva voglia di parlare».

     

    L’ultimo incontro?

    «Nel 2011. Era con persone che non c’entravano nulla e si parlò del nulla. Non rispose agli auguri di Natale del 2012 e neanche quando gli scrissi perché era in ospedale».

    Ora l’ha sentito?

    «Per le condoglianze non ha chiamato».

    umberto tozzi umberto tozzi

     

    Perché i suoi litigavano?

    «Non avevano l’equilibrio per focalizzarsi sul mio bene senza farsi fuorviare dalla rabbia. Mia madre avrebbe dovuto mordersi la lingua, lui a volte avrebbe dovuto ingoiare».

    Oggetto del contendere?

    «Lui pagò il mantenimento solo quando glielo ordinò il tribunale e senza indicizzarlo. E avrebbe dovuto comprarci una casa che non comprò. Il tema sono sempre i soldi. Ora c’era bisogno di parlare degli assegni?».

     

    Ha detto che sua madre gli rubò 450 milioni di lire.

    «È falso. Andò così: loro non erano sposati, lei era incinta, lui viaggiava tanto, perciò le diede due assegni in bianco per ogni evenienza. Quando mamma lo lasciò, cercava una casa in affitto, lui non si faceva trovare. Allora, esasperata, lei portò un assegno in banca, però poi non lo riscosse. L’altro assegno è stato una vita in casa. Lei non incassò mai niente».

     

    Suo padre sostiene che la salvò da condanna certa.

    «Assurdo. La denunciò ma ritirò la querela: lamentava la falsificazione della firma, ma sapeva che la perizia calligrafica gli avrebbe dato torto. Comunque a me non interessano i soldi, mi sono fatto da solo e, se fossi in difficoltà, non vado a cercare il gettone di presenza in tv, vado alla Caritas».

     

    RAF UMBERTO TOZZI RAF UMBERTO TOZZI

    Che lavoro fa?

    UMBERTO TOZZI UMBERTO TOZZI

    «Studiavo da avvocato, ma ho dovuto lasciare e rimboccarmi le maniche. Faccio un lavoro umilissimo di fatica, sono uno dei tanti che si alza presto, torna tardi ed è fiero di quello che fa».

    Che rapporti ha con gli altri due figli di suo padre e sua moglie Monica, entrambi protagonisti di gossip e social?

    «Non sono mai stato geloso e mi spiace se hanno un’idea sbagliata di me».

    Cosa l’addolora di più?

    UMBERTO TOZZI UMBERTO TOZZI

    «Che io ho sempre cercato di capire i miei, ma loro non hanno mai cercato di capire me».

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    Vorrebbe ancora un rapporto con suo padre?

    «Mi piacerebbe darci del tempo vero, io e lui da soli».

     

    UMBERTO TOZZI E SERAFINA SCIALO' UMBERTO TOZZI E SERAFINA SCIALO' umberto tozzi serafina scialò umberto tozzi serafina scialò

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