Estratto dell’articolo di Gabriele Rosana per “il Messaggero”
PIERO CIPOLLONE
Arriva il primo via libera Ue al nome di Piero Cipollone per il comitato esecutivo della Banca centrale europea. Per gli altri governi Ue sarà, però, l'occasione per rinnovare il pressing sull'Italia perché non perda altro tempo e si decide a ratificare la riforma del Mes.
Il sì dei ministri dell'Economia e delle Finanze della zona euro alla candidatura dell'attuale vice direttore generale di Bankitalia nel consiglio di amministrazione di Francoforte sarà all'ordine del giorno di una riunione informale dell'Eurogruppo che si preannuncia agrodolce per il nostro Paese.
il board della bce
[…] l'Italia sarà doppiamente protagonista dell'incontro di Santiago di Compostela, in Spagna. Da una parte c'è quello che una qualificata fonte Ue alla vigilia definisce «un passaggio procedurale», cioè il sì a Cipollone che è l'unico candidato per prendere, dal 1° novembre prossimo, il posto liberato da Fabio Panetta che trasloca al vertice di Bankitalia. Dall'altra torna la «richiesta di chiarimenti sull'avanzamento della procedura di ratifica della riforma del Meccanismo europeo di stabilità da parte dell'Italia», che vedrà il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti sulla graticola.
giancarlo giorgetti al forum ambrosetti di cernobbio
La pazienza tra i partner Ue è finita da tempo, ma ai microfoni aperti nessun funzionario mette in dubbio il fatto che per il nostro Paese «si tratta di un dossier delicato». Dunque, «il fatto che un processo parlamentare sia in corso è incoraggiante - ha aggiunto la fonte Ue -. Adesso, però, ci aspettiamo che Giorgetti ci dica cosa si aspetta accadrà nei prossimi mesi, in particolare visto che poco prima della sosta estiva la discussione è stata messa in pausa fino all'autunno. L'aggiornamento sarà molto utile: non tutti i colleghi sono esperti di dinamiche italiane, ma ci auguriamo che la ratifica possa concludersi al più presto».
L'Italia è ormai l'ultimo dei 20 Paesi membri dell'Eurozona a non aver ancora dato il via libera alla revisione del funzionamento del cosiddetto fondo salva-Stati, diventato negli anni un simbolo delle incomprensioni Roma-Bruxelles.
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PIERO CIPOLLONE
La partita, inevitabilmente, si intreccia con quella per mandare Cipollone a Francoforte per otto anni non rinnovabili. A Santiago il suo nome sarà oggetto di un confronto che a Bruxelles scommettono sarà «breve e consensuale»: dopo questo passaggio, il Consiglio adotterà una raccomandazione perché la nomina sia ufficializzata a maggioranza qualificata dai leader Ue, con ogni probabilità già nel summit di fine ottobre, incassato il parere del Parlamento europeo e della stessa Bce.
Per quanto sia prassi che l'Italia conti su un suo tecnico nel ruolo, non c'è alcun diritto acquisito sulla "stanza dei bottoni" della Bce, i cui sei membri ripropongo in piccolo le dinamiche di falchi e colombe che si vedono nel consiglio direttivo.
CHRISTINE LAGARDE
Insomma, l'equilibrio è un fattore importante: ad oggi, oltre alla presidente Christine Lagarde (francese) e al suo vice Luis de Guindos (spagnolo), siedono nel comitato esecutivo due falchi come la tedesca Isabel Schnabel e l'olandese Frank Elderson, oltre al capo economista Philip Lane (irlandese).
Gli altri Paesi della zona euro hanno avuto la possibilità di farsi avanti con candidatura alternativa, a luglio, ma alla fine è prevalsa la linea diplomatica di lasciare all'Italia la casella che era stata di Panetta, nonostante qualche mugugno tra i Paesi dell'Est , ad oggi assenti dalle dinamiche del board. […]
giancarlo giorgetti al forum ambrosetti di cernobbio PIERO CIPOLLONE