Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
fazio e gramellini
La stagione è ripartita e anche il weekend di Fabio Fazio è tornato in cartellone. Con qualche novità, almeno al sabato. «Che fuori tempo che fa» sperimenta una formula inedita con Fazio e Massimo Gramellini che conversano con gli ospiti in studio, seduti attorno a un tavolo. L’altra sera c’erano Riccardo Scamarcio, Flavia Pennetta, la trionfatrice degli US Open, Fabio Aru, fresco vincitore della Vuelta, Nino Frassica e, in collegamento da Courmayeur, Fabio Volo (Rai3, ore 20.12).
fazio pennetta frassica
Penso che la nuova impostazione abbia bisogno di un buon rodaggio, per non trasformarsi nella veneranda istituzione de «Il convegno dei cinque». Sabato sera, se non ci fosse stato Nino Frassica a fare qualche battuta, a mettere un po’ di sale sulla coda degli ospiti, la trasmissione avrebbe sofferto, in termini di ritmo, più di quanto ha sofferto.
fazio e scamarcio
La Pennetta era molto emozionata (e si può capire), Fabio Aru quasi non ha parlato (qualche domanda in più, no?), ma la delusione più grossa è stata quella di Scamarcio. Ma questi nostri attori non vedono un po’ di tv americana? Perché non capiscono che quando vai a promuovere, «a gratis», un tuo film qualcosa in cambio lo devi pur dare?
Insomma, un aneddoto, un raccontino, un minimo sforzo di preparazione per rendere la tua partecipazione accettabile. Sorrideva solo quando qualcuno gli faceva un complimento. Viva Frassica! Fazio tende ad alleggerire (e il monologo iniziale era perfettamente nelle sue corde), Gramellini, al contrario, a caricare il programma di notizie serie, di quelle che ti mettono un po’ d’angoscia. E anche qui, forse, un minimo d’equilibrio andrebbe trovato.
teocoli fazio quelli che il calcio
Era la prima puntata, se abbiamo capito bene ci sono stati problemi tecnici, ma ancora una volta Fazio è chiamato a togliere le castagne dal fuoco, visto che il mestiere lo conosce bene. La parte musicale è stata affidata ai Negramaro che hanno chiuso la trasmissione suonando dal vivo nel Chiostro del Bramante a Roma.