da “lastampa.it”
il pupazzone di matteo renzi protesta a bruxelles durante il g sette
Bruxelles incalza l’Italia sul Fisco. E Renzi risponde. Secondo l’Ue il nostro Paese ha «un peso fiscale alto sul lavoro» e quindi dovrebbe cercare di spostare il carico «sui consumi, sulla casa e sull’ambiente». Ma il premier non è d’accordo e, da New York, fa sapere che «decideremo noi quali tasse ridurre» e non «un euroburocrate a Bruxelles» aggiungendo che «compito dell’Ue non è mettere bocca su quali scelte fiscali fa uno Stato» e «non deve decidere al posto dei singoli governi». Quanto alla tassa sulla prima casa conferma «l’eliminazione con la legge di Stabilità per tutti e per sempre».
Renzi Juncker Van Rompuy
Nel rapporto Ue sulla flessibilità si legge che l’Italia, come altri Stati membri, «ha tasse relativamente alte sulle compravendite immobiliari mentre le tasse annuali sulla proprietà non sono particolarmente alte», per cui «c’è spazio per migliorare l’efficacia modificando la struttura tributaria nell’ambito della tassazione sui beni immobiliari». C’è poi il gap sull’Iva «significativamente più alto della media Ue», con bassi livelli di introiti e di rispetto delle norme amministrative. Bruxelles quindi consiglia «particolare margine di manovra per migliorare l’efficienza del sistema Iva limitando l’uso di tassi ridotti e di esenzioni non obbligatorie».
jean claude juncker
La portavoce agli affari economici della Commissione Ue, dopo la pubblicazione del rapporto sulla fiscalità 2015 che non prende in conto gli ultimi annunci del governo i materia fiscale, spiega: «Non abbiamo ora un’analisi dettagliata del piano di riforma fiscale italiano, la faremo quando riceveremo la bozza» della Legge di stabilità.