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    APONTE FERROVIARIO – IL FONDO AMERICANO GIP, PROPRIETARIO DI “NTV” TIENE APERTA LA TRATTATIVA CON MSC, NONOSTANTE A PAROLE LA CESSIONE DI “ITALO” SIA STATA CONGELATA: IL PROGETTO È QUELLO DI CREARE UNA JOINT VENTURE PARITETICA IN UN NUOVO VEICOLO D’INVESTIMENTO, IN CUI FAR ENTRARE IL COLOSSO DEL CARGO AL 50% - LA PRECISAZIONE DI NTV: "LA SOCIETÀ CI TIENE A RIBADIRE QUANTO GIÀ DICHIARATO: ITALO NON È IN VENDITA"


     
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    1. LA PRECISAZIONE DI "ITALO"

    Riceviamo e pubblichiamo:

    Gentile Direttore,

    ci riferiamo all’articolo del vostro sito “Aponte Ferroviario- Il fondo americano Gip, proprietario di “ntv” tiene aperta la trattativa con msc”  che riprende l’articolo di mf di oggi dal titolo “Aponte resta in pista per Italo” nel quale si ipotizzano nuovamente trattative relative alla vendita di Italo. La società ci tiene a ribadire quanto già dichiarato ufficialmente dai suoi azionisti e riportato peraltro dall’articolo: Italo non è in vendita.

     

    Ufficio stampa Italo

     

    2. APONTE ANCORA IN TRATTATIVA PER COMPRARE ITALO  

    Nicola Carosielli per “Mf”

     

    gianluigi aponte gianluigi aponte

    Il dossier dei treni dell'alta velocità Italo ritorna a far parlare di sé. Secondo le ultime cronache finanziare, come da versione ufficiale del fondo americano, il fondo americano Global Infrastructure Partners (Gip), che detiene circa il 72% di Ntv (società che controlla Italo), aveva deciso di comune accordo con gli altri soci italiani di congelare momentaneamente qualsiasi trattativa per la cessione del gruppo, almeno fino al prossimo anno.

     

    Una scelta dettata dal voler ridefinire il piano industriale e portare a compimento le sinergie con Itabus, il gruppo privato di bus a lunga percorrenza che ha come soci gli stessi fondatori di Italo. Il lasso di tempo permetterebbe anche di far ritornare ricavi e margini ai livelli pre-covid, nonostante il 2021 abbia mostrato conti molto solidi con 480 milioni di ricavi, un margine industriale di 154 milioni e un utile netto di 104 milioni.

    treno italo treno italo

     

    Eppure, secondo quanto MF-Milano Finanza ha potuto apprendere da più fonti finanziarie e di settore, sembrerebbe che Gip stia continuando a tenere aperta la trattativa con Msc, il colosso dello shipping della famiglia Aponte e a mantenere vivo così il progetto originario di creare una sorta di jv paritetica.

     

    Adebayo “Bayo” Ogunlesi, presidente Global Infrastructure partners Adebayo “Bayo” Ogunlesi, presidente Global Infrastructure partners

    Del resto la relazione tra Gip e Msc è lunga e stabile. I due sono infatti azionisti di Terminal Investment Limited (Til), la società terminalistica del gruppo Aponte che raccoglie nell'azionariato proprio il fondo Usa (entrato al 35% nel 2013) e anche il Singapore Government Sovereign Wealth Fund (Gic). I due soggetti, insomma, non avrebbero mai realmente smesso di parlarsi. Anzi, in molti sostengono proprio l'esistenza di una trattativa parallela ancora viva che vedrebbe Aponte entrare appunto al 50% grazie alla creazione di quello che viene definito un continuation fund, un nuovo veicolo d'investimento cioè dove la stessa Gip dovrebbe reinvestire il 50% delle risorse, mentre l'altra quota paritetica sarebbe a carico di Msc.

     

    Al momento non si può che parlare di indiscrezioni, ma è evidente come un'operazione del genere non possa che finire per rafforzare ulteriormente l'alleanza tra i due soggettoi. Gip insomma preferirebbe liberare quanto prima risorse per proseguire con la rotazione del portafoglio piuttosto che attendere tempi più propizi per valorizzare interamente la partecipazione.

     

    GLOBAL INFRASTRUCTURES PARTNERS GLOBAL INFRASTRUCTURES PARTNERS

    Sempre per Italo, secondo quanto appreso, gli americani erano in trattativa con i fondi infrastrutturali di BlackRock che, unendo le forze con alcuni investitori istituzionali dell'area del Golfo, avrebbero dovuto mettere sul piatto intorno ai due miliardi di sola equity. Ma le condizioni macro e il maggiore costo del funding hanno allargato il gap tra le valutazioni attese dal venditore e quelle del compratore, congelando così la trattativa.

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