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    "NELLA NOSTRA CULTURA, QUANDO UNA RAGAZZA SMETTE DI ESSERE MUSULMANA VIENE UCCISA" - IL FRATELLO DI SAMAN ABBAS AI CARABINIERI: "LEI ERA MUSULMANA, MA NON SI COMPORTAVA COME TALE. DICEVA PAROLACCE AI MIEI GENITORI. DICEVA A MIO PADRE: "DAMMI I MIEI DOCUMENTI!". MIO PAPÀ, PIANGENDO, HA CHIAMATO LO ZIO DANISH: "SAMAN È ANDATA VIA DI NUOVO". LO ZIO HA RISPOSTO: "ADESSO ARRIVO!". QUANDO È ARRIVATO, HA DETTO COSÌ: "ORA ANDATE A CASA, CI PENSO IO. TUTTI ABBIAMO PAURA DI ZIO DANISH…"


     
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    Niccolò Zancan per "la Stampa"

     

    SAMAN ABBAS SAMAN ABBAS

    «Da quando si era fatta donna, non la vedevamo più». Davanti all' azienda agricola di famiglia specializzata in meloni e cocomeri, le parole di Rosanna Bartali sembrano adesso il riassunto esatto di questa tragedia. Da quando si era fatta donna Saman Abbas, 18 anni, non usciva più di casa, non saliva più in bicicletta, nemmeno veniva a salutare i datori di lavoro di suo padre e i loro figli, con cui era cresciuta giocando nelle stesso cortile fra le serre e la strada provinciale. Le avevano vietato il telefono, le impedivano di vedere chiunque. Se usciva per fare qualche passo, era sempre accompagnata dalla madre. «Il fratello andava a fare la spesa, scambiava qualche parola. Ma lei no: era come scomparsa».

     

    DANISH HASNAIN ZIO DI SAMAN ABBAS DANISH HASNAIN ZIO DI SAMAN ABBAS

    Quando Saman Abbas ha provato a vivere come voleva, ha contemporaneamente decretato la sua condanna a morte. È stato il fratello Ali Haider a spiegarlo ai carabinieri. «Nella nostra cultura, va bene quando una ragazza scappa di casa, ma quando smette di essere musulmana lei viene uccisa.

     

    Lei era musulmana, ma non si comportava come tale. Nel nostro corano c' è scritto che se una smette di essere musulmana, deve essere sepolta viva con la faccia fuori dalla terra e poi uccisa con lancio di sassi contro la testa. Nel corano c' è scritto così, ma io non l' ho mai visto. Tutti i parenti mi raccontano questa cosa».

     

    Per la sua famiglia, Saman Abbas era stata prima una bambina che poteva giocare con gli altri, poi una donna da segregare in casa, infine un'infedele da lapidare e uccidere.

    un fermo immagine del video che mostra lo zio e due cugini di saman abbas un fermo immagine del video che mostra lo zio e due cugini di saman abbas

    Non voleva andare in Pakistan per il matrimonio combinato. La sera prima della sua scomparsa, era tornata a casa per cercare di riprendersi i suoi documenti. Il fratello Ali Haider ha assistito all' ultimo litigio: «Ho visto che tutti e tre urlavano fra loro. Mia sorella diceva parolacce ai miei genitori. Diceva a mio padre: "Dammi i miei documenti!".

     

    Mio padre le diceva di sedersi, di parlare con calma. Ha chiesto a Saman se voleva sposare qualcuno. Lei ha risposto che voleva solo andare via». Ecco cosa è successo, a quel punto, la sera del 30 aprile: «Mio papà, piangendo, ha chiamato lo zio Danish: "Saman è andata via di nuovo". Lo zio ha risposto: "Adesso arrivo!". Quando è arrivato, ha detto così: "Ora andate a casa, ci penso io. Tutti abbiamo paura di zio Danish"».

    SAMAN ABBAS PADRE SAMAN ABBAS PADRE

     

    Danish Hasnain è ricercato nel mondo, i genitori di Saman Abbas sono scappati in Pakistan. Anche i due cugini minorenni, secondo il giudice per le indagini preliminari, avrebbero partecipato all' assassinio: «Si sono messi a disposizione per sopprimere Saman Abbas, rea di aver trasgredito i precetti religiosi e disonorato il nucleo famigliare. Dopo averla evidentemente strangolata, ne hanno occultato con estrema perizia il cadavere, dopo aver predisposto tutto quanto la sera precedente».

     

    SAMAN ABBAS SAMAN ABBAS

    Un femminicidio di famiglia. Un femminicidio premeditato. Ecco cosa stanno facendo, proprio adesso, i carabinieri, fra le serre dei cocomeri e i canali di irrigazioni, ottanta ettari di campagna: predispongono tutto il necessario per il nuovo tentativo che verrà fatto oggi. Stanno ancora cercando il cadavere di Saman Abbas. Lo cercheranno anche con l' aiuto di un «elettromagnetografo», uno strumento in grado di scandagliare il terreno fino a sei metri di profondità. Sarà montato su un drone, che a sua volta verrà fatto volare sopra ai campi coltivati.

     

    Saman Abbas aveva denunciato la sua condizione di segregata. Era stata al riparo in una comunità alloggio. Cercava di riappropriarsi del suo passaporto. E adesso, leggendo le carte dell' inchiesta, si sa anche che Saman Abbas aveva capito tutto quello che stava per succedere. Lo aveva sentito dalla bocca di sua madre.

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    Scrive il gip: «La sera fra il 30 aprile e il primo maggio aveva ascoltato la madre che interloquiva con un' altra persona circa le modalità da adottare al fine di obbligarla a attenersi alle regole di vita pakistane, ovvero ucciderla». Quella sera stessa lei si era confidata con il fidanzato Saqib: «Ho chiesto alla mamma: "Cos' è questo?". Lei dice niente, non stiamo parlando di te. Ma ti giuro che ho sentito con le mie orecchie, stavano parlando di me Non sono fiduciosa. Ohi amore, un' altra cosa, a casa non sospettano di te». Oggi lungo la strada provinciale fra Novellara e Reggiolo, trafficata dai camion carichi di frutta e verdura, verranno a cercare il corpo di Saman Abbas, una donna di 18 anni.

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