Il fuorionda del discorso di #Mattarella alla nazione.
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— Gianni L’Abbate (@giannilabbate) March 27, 2020
IL FUORIONDA DA RIDERE DEL DISCORSO DI MATTARELLA ALLA NAZIONE: "EH GIOVANNI, NON VADO DAL BARBIERE NEANCHE IO" – VIDEO INTEGRALE
DAGONOTA
Chiaramente la Rai ha bucato il discorso del Capo dello Stato. In diretta su La7, mentre RaiUno mandava in "L'Eredità" in replica...
QUIRINALE: PER ERRORE FUORI ONDA MATTARELLA, CE NE SCUSIAMO
(ANSA) - "Per un errore di trasmissione l'ufficio stampa del Quirinale ha inviato ai media un file sbagliato contenente alcuni fuori onda del Presidente Mattarella. Ce ne scusiamo con gli operatori dei media e i telespettatori".
UNO DI NOI
Sebastiano Messina per Repubblica.it
Se avesse voluto farci capire in un modo più efficace come lui sta vivendo questi giorni di quaresima quarantenata, Sergio Mattarella difficilmente avrebbe trovato nulla di meglio di quello che è successo per sbaglio, quando il Quirinale - per un errore tecnico mai capitato nella storia della Repubblica - ha messo in rete il suo messaggio al Paese senza ripulirlo dai "fuori onda", dalle prove e dagli inciampi.
Vedere il Presidente fermarsi a metà discorso ("Oh Signore, non riesco a leggere"), sentirlo mentre quasi si scusa con l'operatore ("Mi dispiace, mai successo"), richiamare bonariamente il suo amico e portavoce ("Giovanni per piacere però scegli una posizione, perché se ti muovi io ti seguo e mi distraggo") ci ha ricordato che a molti di noi in questi giorni capita di peggio, quando dobbiamo registrare solo un videomessaggio su Whatsapp.
Ma è stato nel momento in cui Mattarella ha risposto all'invito ad aggiustarsi i capelli candidi, sospirando "Eh Giovanni, non vado dal barbiere neanch'io...", che lo abbiamo sentito davvero uno di noi. Un Presidente che avverte sulle sue spalle tutto il peso di guidare un Paese attraverso la tempesta, ma che non può - come tutti noi - neanche uscire di casa per andare a farsi tagliare i capelli.
Da corriere.it
IL FUORIONDA DI SERGIO MATTARELLA: GIOVANNI, NON VADO DAL BARBIERE NEANCHE IO
Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha rivolto un messaggio agli italiani, di fronte all’epidemia di coronavirus (che, al 27 marzo, ha contagiato oltre 86 mila persone in Italia, uccidendone 9.134) e dopo l’esito deludente del vertice europeo di giovedì.
«Stiamo vivendo», ha detto, «una pagina triste della nostra storia. Abbiamo visto immagini che sarà impossibile dimenticare». Poi, commentando l’esito deludente del vertice europeo dei capi di Stato e di governo di giovedì, ha rivolto un appello all’Unione europea: «L’Europa», ha detto, «capisca la gravità della minaccia, o sarà tardi». Mattarella ha anche sottolineato quanto «la Banca Centrale e la Commissione europea, nei giorni scorsi», abbiano «assunto importanti e positive decisioni finanziarie ed economiche, sostenute dal Parlamento Europeo. Non lo ha ancora fatto il Consiglio dei capi dei governi nazionali. Ci si attende che questo avvenga concretamente nei prossimi giorni».
mattarella
«Mentre provvediamo ad applicare, con tempestività ed efficacia, gli strumenti contro le difficoltà economiche», ha aggiunto, «dobbiamo iniziare a pensare al dopo emergenza: alle iniziative e alle modalità per rilanciare, gradualmente, la nostra vita sociale e la nostra economia. Nella ricostruzione il nostro popolo ha sempre saputo esprimere il meglio di sé».
mattarella
«Ho auspicato - e continuo a farlo - che le risposte» all’emergenza del coronavirus «possano essere il frutto di un impegno comune, fra tutti: soggetti politici, di maggioranza e di opposizione, soggetti sociali, governi dei territori. Unità e coesione sociale sono indispensabili in questa condizione» ha detto il presidente della Repubblica..
Questo, sotto, il testo integrale del suo messaggio
«Mi permetto nuovamente, care concittadine e cari concittadini, di rivolgermi a voi, nel corso di questa difficile emergenza, per condividere alcune riflessioni. Ne avverto il dovere.
La prima si traduce in un pensiero rivolto alle persone che hanno perso la vita a causa di questa epidemia; e ai loro familiari. Il dolore del distacco è stato ingigantito dalla sofferenza di non poter essere loro vicini e dalla tristezza dell’impossibilità di celebrare, come dovuto, il commiato dalle comunità di cui erano parte. Comunità che sono duramente impoverite dalla loro scomparsa.
Stiamo vivendo una pagina triste della nostra storia. Abbiamo visto immagini che sarà impossibile dimenticare. Alcuni territori – e in particolare la generazione più anziana - stanno pagando un prezzo altissimo.
mattarella
Ho parlato, in questi giorni, con tanti amministratori e ho rappresentato loro la vicinanza e la solidarietà di tutti gli italiani.
Desidero anche esprimere rinnovata riconoscenza nei confronti di chi, per tutti noi, sta fronteggiando la malattia con instancabile abnegazione: i medici, gli infermieri, l’intero personale sanitario, cui occorre, in ogni modo, assicurare tutto il materiale necessario.
Numerosi sono rimasti vittime del loro impegno generoso. Insieme a loro ringrazio i farmacisti, gli agenti delle Forze dell’ordine, nazionali e locali, coloro che mantengono in funzione le linee alimentari, i servizi e le attività essenziali, coloro che trasportano i prodotti necessari, le Forze Armate.
A tutti loro va la riconoscenza della Repubblica, così come va agli scienziati, ai ricercatori che lavorano per trovare terapie e vaccini contro il virus, ai tanti volontari impegnati per alleviare le difficoltà delle persone più fragili, alla Protezione Civile che lavora senza soste e al Commissario nominato dal Governo, alle imprese che hanno riconvertito la loro produzione in beni necessari per l’emergenza, agli insegnanti che mantengono il dialogo con i loro studenti, a coloro che stanno assistendo i nostri connazionali all’estero.
A quanti, in ogni modo e in ogni ruolo, sono impegnati su questo fronte giorno per giorno. La risposta così pronta e numerosa di medici disponibili a recarsi negli ospedali più sotto pressione, dopo la richiesta della Protezione Civile, è un ennesimo segno della generosa solidarietà che sta attraversando l’Italia.
mattarella
Vorrei inoltre ringraziare tutti voi. I sacrifici di comportamento che le misure indicate dal Governo richiedono a tutti sono accettati con grande senso civico, dimostrato in amplissima misura dalla cittadinanza.
Da alcuni giorni vi sono segnali di un rallentamento nella crescita di nuovi contagi rispetto alle settimane precedenti: non è un dato che possa rallegrarci, si tratta pur sempre di tanti nuovi malati e soprattutto perché accompagnato da tanti nuovi morti.
Anche quest’oggi vi è un numero dolorosamente elevato di nuovi morti. Però quel fenomeno fa pensare che le misure di comportamento adottate stanno producendo effetti positivi e, quindi, rafforza la necessità di continuare a osservarle scrupolosamente finché sarà necessario.
Il senso di responsabilità dei cittadini è la risorsa più importante su cui può contare uno stato democratico in momenti come quello che stiamo vivendo. La risposta collettiva che il popolo italiano sta dando all’emergenza è oggetto di ammirazione anche all’estero, come ho potuto constatare nei tanti colloqui telefonici con Capi di Stato stranieri. Anche di questo avverto il dovere di rendervi conto: molti Capi di Stato, d’Europa e non soltanto, hanno espresso la loro vicinanza all’Italia. Da diversi dei loro Stati sono giunti sostegni concreti. Tutti mi hanno detto che i loro Paesi hanno preso decisioni seguendo le scelte fatte in Italia in questa emergenza.
MATTARELLA LAGARDE
Nell’Unione Europea la Banca Centrale e la Commissione, nei giorni scorsi, hanno assunto importanti e positive decisioni finanziarie ed economiche, sostenute dal Parlamento Europeo. Non lo ha ancora fatto il Consiglio dei capi dei governi nazionali. Ci si attende che questo avvenga concretamente nei prossimi giorni.
Sono indispensabili ulteriori iniziative comuni, superando vecchi schemi ormai fuori dalla realtà delle drammatiche condizioni in cui si trova il nostro Continente.
Mi auguro che tutti comprendano appieno, prima che sia troppo tardi, la gravità della minaccia per l’Europa. La solidarietà non è soltanto richiesta dai valori dell’Unione ma è anche nel comune interesse. Nel nostro Paese, come ho ricordato, sono state prese misure rigorose ma indispensabili, con norme di legge - sia all’inizio che dopo la fase di necessario continuo aggiornamento – norme, quindi, sottoposte all’approvazione del Parlamento. Sono stati approntati - e sono in corso di esame parlamentare - provvedimenti di sostegno per i tanti settori della vita sociale ed economica colpiti. Altri ne sono preannunciati.
sergio mattarella
Conosco - e comprendo bene – la profonda preoccupazione che molte persone provano per l’incertezza sul futuro del proprio lavoro. Dobbiamo compiere ogni sforzo per non lasciare indietro nessuno. Ho auspicato – e continuo a farlo – che queste risposte possano essere il frutto di un impegno comune, fra tutti: soggetti politici, di maggioranza e di opposizione, soggetti sociali, governi dei territori. Unità e coesione sociale sono indispensabili in questa condizione.
MATTARELLA FUORIONDA
Un’ultima considerazione: mentre provvediamo ad applicare, con tempestività ed efficacia, gli strumenti contro le difficoltà economiche, dobbiamo iniziare a pensare al dopo emergenza: alle iniziative e alle modalità per rilanciare, gradualmente, la nostra vita sociale e la nostra economia.
Nella ricostruzione il nostro popolo ha sempre saputo esprimere il meglio di sé. Le prospettive del futuro sono - ancora una volta - alla nostra portata. Abbiamo altre volte superato periodi difficili e drammatici. Vi riusciremo certamente – insieme - anche questa volta».