Giovanna Predoni per https://www.tag43.it
JOHN ELKANN E LUCA DI MONTEZEMOLO
John Elkann gli telefona, Montezemolo resta impassibile quasi, infastidito. Proferisce due parole di circostanza e poi riattacca. È successo nei giorni scorsi, e l’occasione era la festa di metà luglio che seguirà alla imminente riapertura de “Il Cavallino”, storico ristorante di Maranello (ai tempi vi si mangiava un maestoso risotto all’aceto balsamico) giusto a fianco degli stabilimenti da cui esce la mitica rossa.
Il ristorante, rimesso a nuovo su progetto dell’archistar iraniana India Mahdavi e affidato in cucina alle sapienti mani e ricette di Massimo Bottura, è il primo passo di un progetto che punta a valorizzare al massimo il marchio Ferrari. Il secondo sarà la creazione di una linea di gamma altissima di prodotti distribuiti online e attraverso una propria catena di negozi.
JOHN ELKANN E LUCA DI MONTEZEMOLO
IL TENTATO RIAVVICINAMENTO DI ELKANN CON MONTEZEMOLO
Elkann, forse anche per tentare un riavvicinamento, aveva pensato bene di invitare anche colui che come presidente dell’azienda di Maranello era stato tra i maggiori artefici dei suoi successi. Fu infatti sotto le gestione Montezemolo che esplose la stella dello sfortunato Michael Schumacher e che la scuderia inanellò la sua massima serie di mondiali di Formula 1. Ma la gelida risposta di Montezemolo, un «mi dispiace ma in quei giorni sono all’estero», seguita da un ringraziamento molto di circostanza per l’invito, ha gelato gli afflati del presidente di Exor.
JOHN ELKANN E LUCA DI MONTEZEMOLO
NEL 2014 IL BRUSCO SILURAMENTO DELL’EX PRESIDENTE DELLA FERRARI
La festa dunque ci sarà, ma senza il buon Luca che proprio in questi giorni ha presentato la sua nuova avventura, ovvero una linea di autobus, Itabus, che si ispira al modello vincente della tedesca Flixbus.
JOHN ELKANN E LUCA DI MONTEZEMOLO FOTO ANSA
Elkann non poteva del resto aspettarsi una reazione diversa. Fu lui, nel 2014, ad avallare l’allontanamento di Montezemolo da Maranello ad opera dell’allora ad di Fiat Sergio Marchionne. “L’ultimo parricidio di Elkann che manda avanti Marchionne” titolò allora Il Fatto quotidiano per riassumere efficacemente lo svolgimento dei fatti. Con stile poco sabaudo Montezemolo fu messo alla porta. Lui ci rimase molto male, nonostante i 26 milioni di euro pattuiti come buona uscita avranno contribuito a rendere l’addio meno amaro.