NO VAX IN PIAZZA
1 - VACCINI: FIGLIUOLO, CONTRARI? SIAMO PAESE LIBERO
(ANSA) - "Ho visto che ci sono tanti giovani, c'è anche qualcuno contrario è giusto così: è un paese libero": interpellato dai giornalisti il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l'emergenza Covid-19, commenta così la presenza all'esterno dell'hub vaccinale della Lavazza, a Torino, di alcuni No Vax contrari alla somministrazione dei vaccini ai bambini, che da oggi in Piemonte può essere effettuata senza prenotazione.
NO VAX
Sono una ventina i No Vax che si sono radunati all'esterno dell'hub vaccinale Lavazza, in via Ancona a Torino. "Giù le mani dai bambini", "i bambini non sono cavie" sono alcuni dei cartelli mostrati dai manifestanti all'arrivo dell'auto del generale Figliuolo. I manifestanti hanno tentato di avvicinarsi al commissario per l'emergenza Covid, senza riuscirci per la presenza di un cordone di agenti di polizia.
Una manifestante ha dato lettura, utilizzando un megafono, ad alcuni articoli della Costituzione, subito dopo è stato scandito lo slogan "Norimberga, Norimberga", già sentito nei giorni scorsi in occasione della manifestazioni contro il Green Pass. Di fronte ai manifestanti, dall'altra parte della strada all'ingresso dell'hub, una lunga fila di persone pronte a farsi vaccinare.
ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI FRANCESCO PAOLO FIGLIUOLO
2 - LA STRATEGIA DI DRAGHI CON FIGLIUOLO PER GARANTIRE LA SCUOLA IN PRESENZA
Paola Di Caro per il "Corriere della Sera"
Stringere, accelerare, fare bene e in fretta. Il mantra a Palazzo Chigi è sempre lo stesso: l'arma contro il Covid, quella per tornare alla normalità ed evitare nuove chiusure che avrebbero un impatto più che dannoso sulla ripresa, è il vaccino, e va usato senza paure o remore.
il generale figliuolo
Di fronte alle manifestazioni No vax, che preoccupano molto più per gli assembramenti veicolo di contagio che non per l'ordine pubblico o per i numeri di chi scende in piazza, e rispetto alle prime impennate del virus nei luoghi di vacanza più frequentati, Mario Draghi mantiene la linea già espressa in conferenza stampa la settimana scorsa: «Invito tutti gli italiani a vaccinarsi subito. Devono proteggere sé stessi e le proprie famiglie».
Lo ripetono i ministri, Roberto Speranza con un appello in tv e ieri anche Luigi Di Maio con grande forza, segno che la strategia è stata indicata dal presidente del Consiglio: il tasto su cui battere, tanto più con i numeri dei ricoverati e delle terapie intensive che riprendono a salire, resta appunto quello della protezione, per sé e per gli altri, familiari o estranei, soggetti che magari non possono vaccinarsi o comunque sono a rischio. Per dirla con le parole del premier, usate per replicare a Matteo Salvini e ai suoi messaggi sulla contrarietà al vaccino per i giovani, l'appello a non vaccinarsi è «un appello a morire e a far morire, oltre che a richiudere tutti».
ROBERTO SPERANZA FRANCESCO PAOLO FIGLIUOLO
Ecco, proprio questo ripete il premier ormai da giorni: «L'alternativa all'immunizzazione sono le misure restrittive, i divieti che abbiamo già dovuto imporre e che invece adesso possiamo evitare se riusciremo a mettere in sicurezza la maggioranza degli italiani». Una drammatizzazione senza precedenti che ha portato ad un'impennata delle prenotazioni in tutte le fasce d'età, ma che non è ancora abbastanza per contrastare in maniera definitiva una possibile quarta ondata che arriva a grande velocità anche se con conseguenze sulla mortalità molto meno drammatiche che le precedenti.
vaccini personale scolastico
La scelta di far entrare in vigore l'obbligo del green pass con una sola dose dal 6 agosto serve a dare il tempo ai cittadini di organizzarsi per le vacanze, ma soprattutto a convincere tutti a prenotarsi, proprio per continuare quella vita normale riconquistata dopo mesi di divieti e restrizioni. Per questo, ieri a Palazzo Chigi si è deciso di far scendere in campo anche il generale Francesco Paolo Figliuolo, con un messaggio rivolto soprattutto ai giovani, a chi si sente forte contro il virus, a chi potrebbe opporre più resistenza.
covid scuola
«Dobbiamo cominciare le vaccinazioni per tutto il personale che andrà a scuola, soprattutto i ragazzi dai 12 ai 18 anni. Ce la dobbiamo fare, le cose stanno andando», le parole del commissario per l'emergenza Covid. Vaccinare i ragazzi è importante «per due ragioni», ha spiegato: primo, perché «sottraiamo persone che potrebbero ammalarsi, bloccando la circolazione del virus, che varia e contromanovra a seconda di ciò che facciamo».
Se si vuole «bloccare le mutazioni, come la variante Delta, bisogna avere quante più persone possibili vaccinate e i giovani, che socializzano molto, possono portare in maniera asintomatica o poco sintomatica il virus in giro e magari attaccare frange di popolazione fragili che ad esempio per motivi sanitari non possono farsi il vaccino».
FRANCESCO PAOLO FIGLIUOLO
Ma c'è un'altra ragione che impone di correre e di non farsi trovare impreparati: la riapertura delle scuole a settembre, che tutti vogliono in presenza, e che è certamente condizionata dal numero dei contagi e delle conseguenti ospedalizzazioni che porteranno.
Il bilancio, ha assicurato Figliuolo, è buono: l'aggiornamento a ieri pomeriggio sugli over 12 è di 29 milioni e 800 mila vaccinati, ovvero «il 55% della popolazione» che può ricevere il siero. L'obiettivo dichiarato era del 60% a fine luglio e «ci arriveremo sicuramente». Il rischio paventato da molti e che, a fronte dell'invito più che pressante del governo e dell'introduzione del green pass dal 6 agosto, non ci siano in tempi rapidi vaccini per chi vuole farlo. Ma Figliuolo rassicura: «C'è ancora un pezzo di strada da fare, siamo all'ultimo miglio».