Paolo Bracalini per “il Giornale”
Mario Draghi
Stile Draghi: zero apparizioni in tv, zero interviste, mai messo piede in un talk show, non twitta, non posta, non condivide foto sui social, non ha Rocchi Casalini che ne amplificano l'ego dettando la linea ai giornalisti sui gruppi Whatsapp o decidendo da Palazzo Chigi le scalette dei Tg Rai, nemmeno spin doctor che fanno girare sue foto da statista come faceva Nomfup con Renzi (celebre il #cosedilavoro).
i posti di daddy draghi 7
L'ex presidente della Bce no, ha mantenuto lo stesso low profile di quando lavorava a Francoforte, una conferenza stampa quando serve. Basta. Eppure naviga su livelli molto alti di gradimento, gli ultimi sondaggi lo danno al 67% (e ricordiamoci che quando Conte arrivò al 63% la grancassa dei media filogoverno Pd-M5s, cioè quasi tutti, lo raccontò come un record stratosferico di popolarità).
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La domanda è: come fa ad essere popolare se evita con cura la tv, il medium popolare per eccellenza? Ma forse la domanda è un'altra, opposta: non è che è gradito proprio perché evita con cura i salotti televisivi? Sappiamo che c'è la fila per averlo ospite, Formigli su La7 ci ha provato a vuoto (lamentandosene: «È impossibile da invitare, ti dicono proprio che è inutile che ci provi»), altri sono in lista d'attesa ma chissà per quanto.
giuseppe conte a reti unificate
L'aggettivo sobrio, usato fino all'ubriacatura per Mario Monti, nel suo caso pare riduttivo. Parliamo del premier meno televisivo in assoluto della recente storia italiana. A parte le conferenze stampa, Draghi è apparso solo una volta in un tg, e dopo ben sei mesi da suo insediamento, ad agosto, al Tg1, in veste istituzionale e per pochi minuti, dal suo ufficio a Palazzo Chigi, e solo perché la crisi afghana aveva richiesto uno strappo alla regola. Poi più nulla, come nei mesi precedenti.
MARIO DRAGHI MEME
Il sito Pagellapolitica.com è andato a confrontare le performance dei suoi predecessori. Bene, neanche il «sobrio» Monti (con il loden) aveva resistito molto alle sirene di un'ospitata in tv, nel suo caso a Porta a Porta da Vespa, soltanto venti giorni dopo essere stato nominato presidente del Consiglio. Conte ci ha messo un mese e mezzo, Gentiloni circa un mese, più di Enrico Letta che (premier nell'aprile 2013) aveva aspettato solo una settimana per materializzarsi a Che tempo che fa su Rai3.
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E Renzi? Diventa premier il 22 febbraio 2014, due giorni dopo è ospite da Floris sulla Rai. Il caso Draghi è quindi un unicum finora. Una sola intervista in otto mesi, totale assenza dai programmi tv. Difficile anche immaginarselo a discutere in uno studio televisivo. La sua comunicazione è improntata al consiglio che ha dato ai suoi ministri alla prima riunione del Cdm: «Comunicare solo quando c'è qualcosa da dire e far parlare i fatti». Gli esperti si dividono. Chi la elogia come «un nuovo linguaggio basato sul pragmatismo», chi la vede come un limite («una nazione non è una banca»). Per ora, funziona.
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MARIO DRAGHI
MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO mario draghi L'INCONTRO SALVINI DRAGHI BY ELLEKAPPA