GIACOMO AMADORI
Giacomo Amadori per "la Verità"
C'è un'intercettazione tra la dirigente del Miur Giovanna Boda e l'imprenditore Federico Bianchi di Castelbianco, entrambi indagati per corruzione per le utilità che lui avrebbe concesso a lei in cambio di appalti, che potrebbe imbarazzare più di uno. In primis il ministro Patrizio Bianchi e la deputata Maria Elena Boschi che avrebbero segnalato alla Boda persone da assumere.
federico bianchi di castelbianco 1
Giovanna Boda
È il 6 aprile 2021 e l'allora capo dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali, è agitata e intenzionata a prendersi un anno sabbatico. E all'amico domanda: «Sì, ma mettiamo che io da domani mi metto a fare un anno che è il mio sogno, non faccio niente per un anno ok? Con cosa vivo?».
ARRESTO DI FEDERICO BIANCHI DI CASTELBIANCO
Castelbianco la tranquillizza: «Guardami, dimmi solo l'importo... Ti fai un anno sabbatico però ti posso dire una cosa? Te ne devi anda'! lo ti faccio arrivare i soldi all'estero, ti faccio arriva' tutto. Non ti preoccupare, però, te ne devi andare [] fai l'apertura del Quirinale (dell'anno scolastico, ndr), annusi l'aria un giorno di settembre e poi vai in aspettativa». Quello che preme in ogni caso all'imprenditore prima che la Boda vada via è che sia chiusa «la 440».
maria elena boschi
Il riferimento e alla legge istitutiva del fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi, ai cui bandi Castelbianco, psicoterapeuta, editore dell'agenzia Dire e imprenditore, partecipa con le sue società.
patrizio bianchi
«Lasci, metti, scegliti una persona tua oltre Valentina (la segretaria, ndr) che si mette lì, si prende tutte le beghe, una persona tua [] mi spiego cioè facciamo una cosa breve, ma fatta la 440, pensi per 'sti mesi io abbia problemi a risolvere tutto anche per l'anno dopo?» ragiona il settantenne professionista.
Parlano di un affidamento. Castelbianco propone una soluzione: «Io posso mettermi d'accordo con loro e dire fatemi fare il bando». Boda sembra intimorita dal fatto che a differenza di quanto accaduto con una scuola di Taranto in questo caso non conosca bene il preside, ma Castelbianco dà l'impressione agli investigatori di voler «ostinatamente trovare una soluzione favorevole ai propri interessi»: «Ma tu il bando sei contraria?» chiede.
giovanna boda 2
A questo punto la Boda pare voler chiudere tutte le pratiche rimaste in sospeso in vista del suo provvisorio ritiro e riporta al fidato imprenditore le richieste di assunzione che gli sarebbero arrivate dal ministro, in quel momento Patrizio Bianchi, e dall'amica Maria Elena Boschi, con cui la stessa dirigente aveva lavorato al dipartimento della Pari opportunità e con cui non ha smesso di frequentarsi: «Ho tre persone di cui due dovresti già conoscerle. Allora queste due sono del ministro, te lo dovrebbe avere già detto Valentina (Franco, la segretaria indagata, ndr) da tempo: M., che è nel terzo settore per l'accordo di programma per questa serie, e B., che ha il figlio disabile e fa il maestro del coro.
STRALCI DELLE CARTE GIUDIZIARIE SU FEDERICO BIANCHI DI CASTELBIANCO
Vabbé comunque son persone utili a me eh! Questi son svegli forte, sanno scrivere e possono venire ad aiutare questo ti dico sono utili anche se vengono dal ministro. Di fargli un incarico di consulenza di sei mesi, tranquillo tranquillo niente di... io gli darei 1.500, netti, però, che tu mi dici lordi, no netti».
Castelbianco propone 2.000 euro. La Boda è d'accordo: «E facciamo 2.000, son proprio del ministro questi, non li avevo mai visti, né conosciuti, però, son bravi,però, cercate di calm... di chiamarmi perché a me mi servono per riscrivere il progetto Estate». Boda cita la terza presunta «raccomandata»: «Poi questa qua».
La donna richiama l'attenzione del suo interlocutore: «Guardami». Quindi prosegue: «è la cognata della Maria Elena». Non è chiaro a chi si riferisca. L'ex ministra ha due fratelli, Emanuele e Pier Francesco. Ma l'unico sposato è il primo.
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La moglie si chiama Eleonora Polsinelli, ha 35 anni ed è nativa di Sora (Frosinone). Ha sposato Emanuele nel 2015 e, per alcuni anni, è stata dipendente dell'ex Banca Etruria, passata prima sotto le insegne di Ubi e poi di Intesa. Ha fatto parte dell'ufficio stampa dell'istituto aretino, ma dopo l'addio di Pier Luigi Boschi alla carica di vicepresidente e tutte le polemiche legate all'inchiesta sul crac della Popolare aretina la giovane ha prima lasciato l'ufficio a diretto contatto con i giornalisti, quindi si è dedicata alla maternità e, infine, si è licenziata, come aveva già fatto il coniuge.
federico bianchi di castelbianco
Meno probabile che la cognata in questione sia la fidanzata di Pier Francesco, una ventinovenne originaria di Montevarchi, dottore di ricerca in genetica, oncologia e medicina clinica all'università di Siena. Sia chi sia, Castelbianco ha ben in mente la ragazza: «Ah, sì già ce l'ho».
Boda è pensierosa: «Allora questa qui dobbiamo capire bene cosa fare, nel senso che lei sta aspettando da un anno il concorso al ministero che io non so neanche quanto sia opportuno, mi capisci? Però il problema è che questa sta a Firenze». Castelbianco: «Ma non ha importanza questo la domanda è: che gli fanno fa'? Lei cosa vuole fa'?». Boda: «Allora lei vuole fare comunicazioni istituzionali».
federico bianchi di castelbianco
L'imprenditore sobbalza: «Eh ma comunicazioni istituzionali». Boda: «E appunto ti sto dicendo non è una cosa semplice». Castelbianco: «E no e comunica cosa? Il ministero?». Boda: «No cioè o fa una cosa per l'agenzia Dire, non so che cosa». Castelbianco: «No ma per la comunicazione sì». Boda: «L'importante sia sganciata da me Federico, lo capisci?». Castelbianco: «Non c'è dubbio».
patrizio bianchi a in onda 1
I due provano a escogitare una soluzione. La dirigente ragiona: «Io ho pensato se le troviamo una cosa e magari si distrae anche da noi perché pure il concorso non è comunque una cosa facile eh! Proprio un secondo, hai capito cosa voglio dirti?». Castelbianco sembra aver afferrato il senso: «Ma lei subito?». La donna risponde affermativamente e allora l'editore dice: «Sì, sei mesi».
Boda continua: « e poi casomai si rinnova, cioè da un certo punto di vista è meglio se sta fuori [] quindi poi magari adesso vedi tu in prospettiva tra due anni diventa a tempo indeterminato [] non fa il concorso». Bando che rischia di mettere in imbarazzo la dirigente: «Perché finché io esisto se per favore non fa il concorso perciò sei mesi di prova e poi se va bene le diamo una prospettiva lì. Possiamo rischiare? No, dimmi, possiamo rischiare?».
sergio mattarella con federico bianchi di castelbianco
Anche Castelbianco pensa che sia meglio evitare il concorso. L'amica prosegue: «Perché per me questo è proprio da deficienti? Lei però». Non si capisce a chi la Boda si riferisca, se alla cognata o alla Boschi stessa e Castelbianco commenta: «Lei di più». Boda: «Quindi io, cioè non vorrei adesso, su questo, veramente fare la buccia di banana, già ne abbiamo 10.000 che se non so come arriviamo ogni giorno dopo».
Giovanna Boda
Castelbianco: «Sì, ci penso un attimo». Boda: «Sì questo ti volevo dire, pensaci tu lo potevo dire anche a Valentina, però, il discorso è questo che lei sta li ad aspettare il bando, io secondo me devo trovargli una cosa prima in modo che lei se ne». Castelbianco: «Oppure se lei aspetta il bando, ma il bando... vabbé Firenze». Per la Boda non è semplice: «Eh, ma il bando per Firenze non c'è perché è nazionale...». L'interlocutore ribatte: «Non ha importanza, l'importante è che vince il bando e ci va i primi sei mesi».
Boda: «No, ma il problema è che comunque, su quattrocento posti, caso strano, capito?». Castelbianco: «Ma magari arriva pure quattrocentesima, cioè l'importante è che non arrivi prima perché...». Boda: «Ma e brava, io l'ho conosciuta non è stupida». Castelbianco: «Apposta dico: quindi se vince lei non è un problema, e importante che (incomprensibile) deve andare prima fuori e poi va a Firenze». Boda: «Non penso che lei vada fuori e poi a Firenze, vabbè comunque tanto adesso».
maria elena boschi
Bianchi pare allargare il discorso a tutta la famiglia Boschi: «Adesso tu, se tu riesci a far sistemare, a fargli vincere il bando, dopo falli arrivare da te, dici senti abbiamo un problema, dici guarda pazienta sei mesi e tu dicono ah va bene grazie». Dopo che i due presunti complici hanno trovato la quadra, la situazione, purtroppo per loro degenera: passano sette giorni e la Guardia di finanza irrompe negli uffici della Boda e di Castelbianco mandando in fumo il piano di assunzioni così puntigliosamente congegnato.
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