Dmitry Muratov* per La Stampa
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Cosa fare quando ti senti impotente? Quando provi un'impotenza che non hai mai sperimentato in tutta la tua vita, nei tuoi sessant'anni? L'impotenza di non sapere come fermare i terribili combattimenti in Ucraina. L'impotenza di fronte alla sensazione che, probabilmente, non proverai mai più la gioia di vivere, perché avrai sempre davanti agli occhi le fotografie dei civili ucraini, morti, stesi sulle strade delle loro città.
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Ci abbiamo pensato a lungo, nella redazione di Novaya Gazeta, ci abbiamo riflettuto, e ci siamo resi conto che esistono persone che stanno molto peggio di noi. Sono i profughi. I bambini ucraini malati. Stanno molto peggio di noi. E quindi, non dobbiamo rimanere in silenzio ad autocompatirci. Abbiamo capito che per aiutare le vittime di questa guerra possiamo e dobbiamo donare le cose più care e importanti che abbiamo.
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E così abbiamo deciso di mettere all'asta la medaglia del Nobel. È d'oro, è famosa, è pesante, è la medaglia che accompagna il premio Nobel per la pace. I soldi ricavati andranno ai bambini profughi, dovunque si trovino: nei Paesi europei, in Ucraina o in Russia. Nel mondo non esistono più profughi stranieri.
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Due terzi del numero di bambini ucraini - più di 5 milioni - dal 24 febbraio sono diventati rifugiati o sfollati interni. Sedici milioni di persone, quasi un quinto degli abitanti dell'Ucraina, sono state costrette a lasciare la loro casa. Alcuni di loro ritorneranno, altri per molto tempo o per sempre rimarranno in una terra straniera.
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Se si guarda la mappa, che viene aggiornata settimanalmente dalle Nazioni Unite, è difficile trovare stati che non abbiano accolto i profughi: Polonia, Germania, Slovacchia, Repubblica Ceca, Russia, Spagna, Romania, Moldavia, Svizzera, Gran Bretagna, Norvegia, Grecia, Italia, Finlandia, Svezia. Il tasso di aumento del numero di rifugiati ha superato il livello dei primi mesi della seconda guerra mondiale.
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Sono molto grato al comitato per i Nobel che ha appoggiato la mia decisione di mettere questa medaglia all'asta. Sono molto grato alla casa d'asta Heritage, una delle più grandi al mondo e con una reputazione impeccabile, che svolgerà tutte le operazioni senza chiedere nessuna commissione.
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Sono grato all'Unicef: trasferirò tutti i soldi ricavati a questa organizzazione creata dalle Nazioni Unite. Cos' altro aggiungere? Io credo che tutti noi, o almeno molti di noi, possiedano reliquie care. Potete metterle all'asta grazie a Heritage, così che il flash mob in aiuto ai profughi e ai bambini che soffrono per i combattimenti in Ucraina possa continuare. Dobbiamo tutti renderci conto che a queste persone è stato strappato il loro passato. Dobbiamo cercare di fare tutto il possibile per conservare il loro futuro.
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*Direttore della Novaya Gazeta