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    SCOPATE MENO, SIAMO TROPPI - IL GOVERNATORE DELL’UTTAR PRADESH, LO STATO PIÙ POPOLOSO DELL’INDIA, HA DECISO DI IMPORRE UN LIMITE DI DUE FIGLI PER FAMIGLIA E CHI NON RISPETTA LA LEGGE NON POTRÀ AVERE UN IMPIEGO STATALE, UNA PROMOZIONE, I SUSSIDI E NEMMENO CANDIDARSI ALLE ELEZIONI - I DETRATTORI PENSANO CHE LA DECISIONE SIA UN MODO PER BLOCCARE LA CRESCITA DEMOGRAFICA DELLA COMUNITÀ MUSULMANA - PER ORA SONO AUMENTATI I CASI DI ABORTI CLANDESTINI


     
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    Yogi Adityanath Yogi Adityanath

    Carlo Pizzati per "la Stampa"

     

    Il governatore dello Stato più popoloso dell'India ha detto basta: d'ora in poi chi farà più di due figli non potrà avere un impiego statale, una promozione, i sussidi e nemmeno candidarsi alle elezioni. L'Uttar Pradesh, con i suoi 220 milioni di abitanti, ha da sempre gravi problemi gestionali e alti livelli di sottosviluppo. Ma gli esperti sono rimasti sorpresi dalla nuova legge varata dal governatore Yogi Adityanath, monaco fondamentalista indù, perché la crescita della popolazione dell'India e dell'Uttar Pradesh in realtà stava già rallentando a ritmi più che soddisfacenti.

    SOVRAPPOPOLAZIONE INDIA SOVRAPPOPOLAZIONE INDIA

     

    L'immagine della sovrappopolazione indiana perdura a causa dell'urbanizzazione, fenomeno che invece ha provocato un calo demografico perché crescere figli nelle metropoli è più costoso e perché le donne in città decidono di avere figli più tardi. Ma è proprio per una questione di immagine, secondo gran parte degli analisti, che si è deciso di imporre questa misura così coercitiva di una libertà fondamentale, quella di decidere quanti figli mettere al mondo.

    In 19 dei 22 Stati indiani si è già arrivati al di sotto del tasso di sostituzione generazionale globale, che è di 2,1 figli per nucleo familiare.

     

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    La nuova «Politica della popolazione dell'Uttar Pradesh per il 2021-2030» punta proprio a ridurre il tasso di fertilità nelle donne a quell'agognato 2,1 entro il 2026, per giungere all'1,9 entro il 2030. Ma i dati ufficiali dicono che il tasso di fertilità in questo Stato si è già dimezzato da 4,82 nel 1993 a 2,7 nel 2016, e si prevede che arrivi spontaneamente all'obiettivo del 2,1 nel 2025, senza politiche intrusive che restringono la libertà di fare figli. «La preoccupazione e l'allarme sulla cosiddetta esplosione di popolazione non sono corroborati dai dati nazionali e globali. Non esiste alcuna prova che ci sia un'esplosione demografica né in India, né nell'Uttar Pradesh», ha dichiarato Poonam Muttreja, direttore della Fondazione della popolazione dell'India.

     

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    Eppure, resta l'impressione di un'India sovrappopolata e affamata. Non è esattamente così. Non solo, la politica dei «due figli a famiglia» non ha mai funzionato in maniera efficace nei cinque Stati dov' è stata applicata in India in passato ma, anzi, ha avuto effetti collaterali più dannosi della cura. Uno studio di un ex funzionario pubblico, Nirmala Buch, ha rivelato infatti che negli Stati dove in passato è stata adottata questa legge molti uomini hanno divorziato solo per potersi candidare alle elezioni e che alcune famiglie hanno ceduto figli in adozione per evitare di perdere benefici.

     

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    In questi Stati si è registrato anche un aumento di aborti clandestini e della pratica della selezione del sesso, ovvero quando si capisce che l'embrione è femmina, si procede con l'aborto perché se si possono avere solo due figli, si punta ancora spesso ad avere un maschio. Qual è allora il vero obiettivo di questa norma che si è dimostrata inefficace? Come spesso accade in India, è ben lontano dal tema in sé. L'anno prossimo ci saranno le elezioni statali nell'Uttar Pradesh. Il governatore Adityanath è stato criticato fortemente per la pessima gestione della seconda ondata di pandemia e deve quindi trovare un diversivo.

     

    Anche se finora non sono stati chiamati in causa ufficialmente, tutti sanno che il vero bersaglio sono i musulmani. In più occasioni i leader del partito fondamentalista al governo, il Bjp, hanno dichiarato che le comunità islamiche hanno un problema di eccessiva crescita demografica. Dietro queste voci c'è l'immaginario complotto degli islamici che cercherebbero di ridurre gli indù in minoranza facendo molti figli.

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    Anche se i dati disponibili suggeriscono che il rifiuto da parte di uomini di usare contraccettivi, preservativi o sottoporsi a vasectomia è uniforme in tutte le diverse comunità, si mormora che i musulmani vi si oppongano per questioni di principio, cosa assolutamente non dimostrata. Anzi, Paesi a forte maggioranza musulmana come l'Indonesia e il Bangladesh hanno superato da molto tempo i tassi di decrescita demografici dell'India. La religione non ha nulla a che vedere con la fertilità, ma si utilizza questo pretesto per ragioni elettorali, demonizzando la comunità islamica.

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