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    IL GOVERNO LAVORA CON IL FAVORE DELLE TENEBRE – APPROVATO IN PIENA NOTTE (TANTO PER CAMBIARE) IL DECRETO LEGGE CHE CONTIENE LE NORME SULLA APP ANTI-CONTAGIO E SULLO STOP ALLE SCARCERAZIONI – I DATI RACCOLTI “IMMUNI” SERVIRANNO SOLO PER FINI DI RICERCA E TRACCIAMENTO, E OVVIAMENTE SARANNO ANONIMI. SARANNO DISTRUTTI ENTRO IL 2020


     
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    Mario Ajello per “il Messaggero”

     

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    Il via libera del Consiglio dei ministri arriva nella notte. Non è il primo, anzi viene da dire: come al solito. Il pacchetto di norme su cui Conte e i suoi hanno lavorato varato contiene, anzitutto, quelle sulla app anti-contagio. Chi vorrà scaricare l'app riceverà «informazioni dettagliate e trasparenti al fine di raggiungere una piena consapevolezza sulle finalità e sulle operazioni di trattamento».

     

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    Ecco l'articolo 6 del decreto legge in cui si stabiliscono le regole di base per Immuni, il sistema per il tracciamento dei contatti scelto dal governo. Il decreto stabilisce che i «dati personali raccolti siano esclusivamente quelli necessari ad avvisare gli utenti di rientrare tra i contatti stretti di altri utenti risultati positivi». Conferma che il «tracciamento dei dati sia basato sul trattamento di dati di prossimità dei dispositivi, resi anonimi oppure, ove ciò non sia possibile, pseudonimizzati» e che «è esclusa in ogni caso la geolocalizzazione dei singoli utenti».

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    Tutela della salute ma anche della privacy: questa l'intenzione su cui Conte si è soffermato e che accomuna con diverse sfumature tutto il governo. Secondo il testo, devono essere «garantite su base permanente la riservatezza, l'integrità, la disponibilità e la resilienza dei sistemi e dei servizi di trattamento dei dati» nonché «misure adeguate ad evitare il rischio di reidentificazione degli interessati».

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    Si stabilisce anche la distruzione dei dati, anche se una data al momento non può essere fissata: «I dati relativi ai contatti stretti sono conservati, anche nei dispositivi mobili, per il periodo strettamente necessario al trattamento, la cui durata è stabilita dal ministero della Salute ma comunque non oltre il 31 dicembre 2020».

    giuseppe conte stappa giuseppe conte stappa

     

    Il decreto conferma che i dati «non possono essere utilizzati per finalità diverse» da quelle del tracciamento dei contatti per l'emergenza Coronavirus. E che chi non scaricherà l'app non subirà «alcuna limitazione o conseguenza in ordine all'esercizio dei diritti fondamentali».

     

    GLI ASCOLTI

    PIERPAOLO SILERI GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA PIERPAOLO SILERI GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA

    Il decreto - approvato nella notte - fa anche slittare dal 30 aprile al primo settembre l'entrata in vigore della riforma delle intercettazioni. Molto più spinosa invece la terza parte del decreto. S'è decisa la concessione degli arresti domiciliari, ai condannati al 41 bis, con il parere della Direzione nazionale antimafia e delle procure distrettuali. Così il governo intende mettere un argine alle scarcerazioni di boss della criminalità organizzata, disposte per gravi ragioni di salute dalla magistratura di sorveglianza.

     

    francesco basentini alfonso bonafede francesco basentini alfonso bonafede

    Tema spinosissimo e il Guardasigilli, Alfonso Bonafede, insieme a Conte ha deciso di intervenire con questa norma, contenuta nel decreto che ha diverse misure in materia di giustizia. Non solo. La stretta potrebbe andare anche oltre e prevedere il parere preventivo dell'ufficio diretto da Federico Cafiero De Raho e delle procure distrettuali anche per la concessione dei permessi per i mafiosi che sono in carcere. «Il governo risponde con i fatti», ha detto Bonafede alla Camera, in seguito alle contestazioni di FdI (secondo cui il governo starebbe scarcerando i mafiosi).

     

    giuseppe conte meme giuseppe conte meme

    Ma non mancano dissensi su questa misura nella maggioranza rossogialla e perfino dentro i singoli partiti che la compongono. Se Cosimo Ferri di Italia Viva pensa che le misure annunciate dal ministro siano «finalmente serie», Gennaro Migliore sempre del gruppo renziano ritiene invece, al pari di FI, che così si rischi di compromettere l'autonomia della magistratura. Migliore chiede anche la rimozione dei vertici del Dap, «veri responsabili delle improvvide scarcerazioni» e ne chiede la rimozione. Anche Valter Verini, del Pd, punta l'indice sul Dap, al cui vertice arriva come vice capo il pm Roberto Tartaglia, con il via libera del Csm: «La vicenda del monitoraggio di tutti i carcerati ultra settantenni gravemente malati è stata gestita in modo sbagliato».

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    Nel decreto legge c'è un'altra proroga. Per cui la data ultima per il rinvio delle udienze dei procedimenti civili e penali pendenti, e lo stop al decorso dei termini «per il compimento di qualsiasi atto» (previsti dal Cura Italia), sarà il 12 maggio. È autorizzato poi fino al 31 luglio, presso ciascun ufficio del pubblico ministero che ne faccia richiesta, il deposito con modalità telematica.

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