Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”
maurizio leo giorgia meloni giancarlo giorgetti
Il Fisco “amico” si fa anche “a tempo”. Per perdonare e cancellare i debiti. Eccolo l’ultimo regalo del governo di destra ai contribuenti che non sono in regola con il pagamento delle tasse. L’Agenzia delle Entrate non riesce a riscuotere le somme contenute nelle cartelle fiscali entro cinque anni? Tutti salvi: gli atti finiranno nel cestino. E lo Stato rinuncerà a incassare gli importi che gli spettavano.
Non è un caso se sabato scorso Giorgia Meloni è tornata a parlare dello Stato che «non deve disturbare », ma anzi tendere la mano. La scia lunga della riforma fiscale, fatta di 14 condoni, non si è esaurita.
AGENZIA ENTRATE 3
[…] Spuntano nel provvedimento che riscrive la riscossione, approvato ieri dal Consiglio dei ministri: non c’è solo lo stralcio automatico. Il Fisco è così «amico» che si potranno saldare i debiti pagando in dieci anni. In 120 comode rate mensili.
Ma come funzioneranno i gran favori concessi dal governo? La norma sullo stralcio prevede che le cartelle notificate dal primo gennaio dell’anno prossimo saranno cancellate automaticamente se non verranno riscosse appunto entro cinque anni. Anche prima in caso di fallimento o liquidazione dell’attività, ma anche di «assenza di beni del debitore suscettibili di poter essere aggrediti».
MAURIZIO LEO COMMERCIALISTA - FOTOMONTAGGIO
In realtà i crediti sopravviveranno, ma i tre tentativi di recupero allestiti sono deboli, alcuni legati a determinate fattispecie: in ogni caso, gli atti in questione finiranno fuori dal magazzino delle Entrate. La missione disperata per il recupero delle somme ricadrà sull’ente creditore che potrà gestire in proprio la riscossione coattiva o affidarla in concessione a soggetti privati attraverso una gara pubblica. […]
Altra norma, altro regalo: la maxi-rateizzazione per chi ha problemi economici. Il governo divide in due la platea dei beneficiari. Il contribuente che nel 2025 o l’anno successivo presenterà una «semplice richiesta» per dichiarare di versare, «in temporanea situazione di difficoltà », un importo fino a 120 mila euro, potrà dilazionare il dovuto fino a un massimo di 84 rate mensili. Ma avrà più tempo (96 rate), se la richiesta partirà nel 2027 e 2028, fino ad arrivare a 108 rate a decorrere dal primo gennaio 2029 e per tutto il 2030.
MAURIZIO LEO E GIANCARLO GIORGETTI
Dal 2031 si valuterà la possibilità di concedere 120 rate mensili: servirà il via libera del Mef, che farà una valutazione dell’impatto sui conti pubblici. E vista la genesi della norma non è affatto scontato che arrivi un via libera.
Fino a poche ore dall’inizio del Cdm, i tecnici del Tesoro hanno spiegato al viceministro dell’Economia Maurizio Leo, il regista della riforma fiscale, che partire già l’anno prossimo con l’estensione a 120 rate è un azzardo per le finanze pubbliche. Ma Leo ha tirato dritto. E ha difeso il decreto: «Il governo continuerà a lottare contro i furbetti, mentre c’è tutta la volontà di aiutare chi vuole pagare ma è impossibilitato a saldare per intero il proprio debito con il fisco».
maurizio leo a porta a porta
Ha anche concesso subito, già dall’anno prossimo, l’estensione massima per il contribuente che, oltre a dichiarare la difficoltà economica, presenterà una documentazione in merito. Se le somme dovute superano i 120 mila euro potrà scaglionare il pagamento fino a 120 rate mensili indipendentemente dalla data di presentazione della richiesta.
In caso di importo inferiore a 120 mila euro, invece, le rate saliranno da 85 a 120 per le richieste presentate nel 2025 e 2026; da 97 a 120 per quelle datate 2027 e 2028. Infine, da 109 a 120, per quelle a decorrere dal primo gennaio 2029. […]
MAURIZIO LEO ALLA CAMERA agenzia delle entrate maurizio leo giorgia meloni