vladimir putin nikolai yevmenov
(ANSA) - (di Luca Mirone) - Dopo l'uscita di scena di Sergei Surovikin, l'anno scorso, un altro terremoto avrebbe scosso i vertici delle forze armate russe. Secondo diversi organi di stampa, tra cui il quotidiano filo-regime Izvestia, è caduta la testa del capo della Marina, l'ammiraglio Nikolai Yevmenov, che è stato sostituito dal suo pari grado Alexander Moiseev.
Il Cremlino non ha confermato, ma neanche smentito, limitandosi a riferire che una nuova nomina viene annunciata con un decreto presidenziale. Se la notizia fosse confermata, sarebbe il segnale che Vladimir Putin vuole un cambio di passo nel Mar Nero, dove Kiev continua ad affondare navi nemiche.
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Il 61enne Yevmenov era stato nominato capo della Marina nel maggio 2019. Il suo licenziamento, ha riferito il sito indipendente Fontanka, è stato deciso a causa della "completa paralisi" della leadership della flotta di fronte ai riusciti attacchi ucraini con droni in Crimea. Motivazione confermata anche da blogger militari russi, di solito ben informati sulle dinamiche interne alle forze armate.
Dmitry Peskov, interpellato sulla questione dai giornalisti, ha spiegato che "non ci sono stati ordini pubblici in merito". Il portavoce del Cremlino ha detto anche che "ci sono ordini classificati che non posso commentare". In caso di conferma, la rimozione del capo della Marina rappresenterebbe il più grande cambiamento ai vertici militari russi dal siluramento del capo delle forze aeree, il generale Surovikin.
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Il "macellaio di Aleppo" era caduto in disgrazia l'estate scorsa, finendo anche agli arresti, perché secondo fonti d'intelligence occidentali era sospettato di avere sostenuto Yevgeny Prigozhin durante il tentato golpe. Lo stesso Surovikin era stato rimpiazzato in precedenza da Valery Gerasimov alla guida dell'intera operazione militare in Ucraina. Anche in quell'occasione, Putin aveva deciso che era arrivato il momento di imprimere una svolta.
Vladimir Putin sergei surovikin
Il nuovo capo della Marina, l'ammiraglio Moiseyev (che guidava la flotta settentrionale prima di essere promosso), dovrà fare i conti con una situazione non semplice. Le forze ucraine, dall'inizio della guerra, hanno rivendicato di aver distrutto decine di navi russe nel Mar Nero, inclusa l'ammiraglia Moskva, fiore all'occhiello della flotta. E le operazioni si sono intensificate in questa fase delle ostilità: il pattugliatore Sergiy Kotov è colato a picco nelle acque della Crimea occupata appena una settimana fa.
Questi successi sono motivo di imbarazzo per Mosca, che è stata costretta a spostare le imbarcazioni dalla storica base di Sebastopoli al porto di Novorossiysk, più a est. I problemi della Russia nella guerra navale sono in netta controtendenza rispetto ai ritrovati successi dell'Armata nell'offensiva di terra, anche se nelle ultime ore Volodymyr Zelensky ha ostentato ottimismo anche su questo fronte. L'avanzata del nemico, secondo il leader ucraino, "è stata fermata", e le forze di difesa starebbero costruendo ben mille chilometri di fortificazioni.
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