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    LA PANDEMIA NON È FINITA - IL GOVERNO PUNTA ALL’ALLENTAMENTO DELLE RESTRIZIONI E PENSA AL 1° APRILE COME DATA PER ELIMINARE L’OBBLIGO DEL SUPER GREEN PASS SUL LUOGO DI LAVORO PER GLI OVER 50: BASTERÀ IL CERTIFICATO BASE RILASCIATO CON IL TAMPONE MA, NONOSTANTE DRAGHI VOGLIA RIAPRIRE TUTTO AL PIÙ PRESTO, LA CURVA DEI CONTAGI È RICOMINCIATA A RISALIRE – UN COLPO DI CODA DEL VIRUS CHE POTREBBE FAR RIVEDERE LA ROAD MAP E RITARDARE IL LIBERI TUTTI…


     
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    1. OVER 50 AL LAVORO CON IL PASS BASE IL GOVERNO PENSA AL VIA DA APRILE

    Adriana Logroscino per il “Corriere della Sera”

     

    meme su draghi e green pass meme su draghi e green pass

    Via l'obbligo di super green pass sul luogo di lavoro per gli over 50: il governo pensa ad allentare la misura e già dal 1° aprile potrebbe bastare quello base (che si può avere anche solo con il tampone). L'esecutivo continua a lavorare al calendario delle riaperture, anche se i dati del bollettino mostrano una risalita della curva. I ricoveri - pur lontanissimi dalle percentuali di un anno fa - sono in aumento in dieci regioni.

     

    Come in aumento, deciso questa volta, sono i contagi: 85.288 nelle ultime 24 ore, molti di più dei 28 mila riferiti a domenica, giorno in cui il valore è sempre più basso, ma più anche dei 48 mila di sabato e dei 53 mila di venerdì. Risale il tasso di positività (al 14,5%) e sono 180 i decessi. Nel Sud la risalita della curva appare più spiccata: se le regioni maggiori (Lazio, Lombardia e Campania) sono ancora al comando per numero di casi, in Calabria ieri c'è stato un balzo di 4.547 positivi. Tuttavia il quadro generale restituito dall'Agenas, che raccoglie i dati ospedalieri di tutte le Regioni, non mostra particolari segnali di allarme.

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    Nei reparti ordinari l'occupazione dei letti riconducibile al Covid è del 13%, sotto il primo valore soglia (15%). Nelle rianimazioni è del 5%, pari alla metà della percentuale di prima allerta. Un anno fa i tassi di occupazione erano rispettivamente al 38 e 34% e in crescita, ora il dato delle intensive è stabile. Quello dei reparti ordinari inizia a crescere, in base ai dati giornalieri, in Lombardia (8%), Toscana (13%), Campania (14%), Liguria (16%), Marche (16%), Molise (14%), Sardegna (20%), Sicilia (23%), Umbria (25%), Calabria (29%). Dopo Giorgia Meloni, Matteo Salvini e una pattuglia di eletti 5 Stelle, anche Matteo Renzi spinge per eliminare il super green pass e non solo.

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    «Via certificato e mascherine: per chi è vaccinato, Omicron è poco più che un raffreddore». Nel Regno Unito, in Francia, Danimarca e soprattutto Germania, il virus circola molto di più nelle ultime settimane. E Mentre Anthony Fauci riferisce che dagli Stati Uniti si osserva «con attenzione quel che sta succedendo in Europa», Pfizer, secondo il New York Times , sta per chiedere all'agenzia del farmaco Usa l'autorizzazione a somministrare la quarta dose (o secondo booster) di vaccino a tutti gli ultrasessantacinquenni. Nel Regno Unito il governo ha già annunciato la quarta dose per gli over 75.

     

    DRAGHI: AVANTI CON LE APERTURE MA IL CALENDARIO SARÀ RIVISTO CON UN'IMPENNATA DELLA CURVA

    Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”

     

    Il Covid rialza la testa in tutta Europa, Italia compresa. E il balzo del virus, inciso nei numeri dei nuovi contagiati, costringe il ministero della Salute a prestare un'attenzione supplementare all'evoluzione della curva epidemiologica. Eppure la road map non cambia e anzi Palazzo Chigi potrebbe accelerare sull'eliminazione dell'obbligo di green pass rafforzato al lavoro per gli over 50. Un orientamento che si spiega con la minore aggressività della variante Omicron e con l'alto numero di italiani vaccinati. «Il nostro obiettivo è riaprire tutto al più presto», aveva dichiarato Draghi dal palco del Teatro del Maggio musicale fiorentino, strappando applausi alla platea.

     

    MARIO DRAGHI GREEN PASS MARIO DRAGHI GREEN PASS

    Era il 23 febbraio, i contagi erano 49 mila e il premier annunciava la fine dello stato di emergenza, l'addio alle zone di rischio a colori e, gradualmente, anche alle mascherine. Il giorno successivo la Russia ha aggredito l'Ucraina, la paura delle persone si è spostata dal Covid alla guerra, l'attenzione generale nei confronti del virus è calata e ieri il bollettino ha registrato 85.288 casi. Un'impennata dovuta anche al freddo e ai progressivi allentamenti delle misure di contenimento. La cornice normativa che nei due anni di pandemia ha consentito di imporre regole e divieti scadrà il 31 marzo e lo stato di emergenza non verrà rinnovato.

     

    ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI

    L'Italia sarà presto tutta «bianca» e il presidente Draghi, che punta anche sulla bella stagione, resta determinato a rimuovere le «restrizioni residue» per restituire libertà a cittadini e imprese e per rilanciare il turismo: nell'ultimo Consiglio dei ministri Massimo Garavaglia aveva spronato Draghi ad accelerare, perché Pasqua si avvicina e i viaggiatori devono poter prenotare in tempo. Ma come ricorda negli incontri di governo Roberto Speranza «la pandemia non è finita» e la prudenza è d'obbligo.

     

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    La parola è rimbalzata più volte ieri nella riunione tra il premier, il ministro della Salute, i vertici del Cts Silvio Brusaferro e Franco Locatelli e il sottosegretario della presidenza, Roberto Garofoli. Le cifre dei ricoveri non preoccupano gli scienziati e il fatto che il 91,31 per cento dei cittadini si sia sottoposto almeno a una dose di vaccino rappresenta un «tesoretto» che consente al presidente del Consiglio di mantenere la promessa con gli italiani. Avanti dunque, con prudenza. Il che vuol dire che, se il quadro epidemiologico dovesse aggravarsi ancora, il calendario che porta all'eliminazione del green pass e delle mascherine sarà riveduto e corretto in corsa.

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    È l'impegno che Speranza ha chiesto e ottenuto al tavolo di Palazzo Chigi, viste anche le pressioni di Salvini e di parte della Lega per riaprire «tutto e subito» e mandare in archivio il green pass già dal primo aprile, per tutte le categorie. La bozza del decreto andrà giovedì in Consiglio dei ministri, ma prima bisognerà sciogliere gli ultimi nodi nella cabina di regia politica e ascoltare le proposte delle Regioni, mediate dalla ministra Mariastella Gelmini.

     

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    La cautela di Speranza è la stessa che la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides, ha condiviso ieri con un messaggio su Twitter: «La pandemia non è scomparsa, i casi di Covid sono tornati a crescere in Europa e vaccinazioni, booster, mascherine e distanziamento restano fondamentali». Sui telefonini dei ministri europei della Salute, che hanno fatto il punto sul virus e sul dramma ucraino, rimbalza l'allarme del tedesco Karl Lauterbach in tv per il numero di casi in forte aumento: «In Germania abbiamo una situazione che fa paura e anche un alto tasso di mortalità». Perché allora Speranza non frena e Draghi tira dritto?

     

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    Il perché è nei numeri, che in questa nuova fase non sono allarmanti. In area medica i letti occupati sono 8.500 in tutto e nelle terapie intensive ci sono circa 500 ricoverati: sempre tanti, ma pochi rispetto ai circa 4.000 dei momenti peggiori della pandemia. Cifre che consentono al governo di andare avanti con la road map, senza però distogliere lo sguardo dai grafici del virus.

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