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    LA MANOVRA DEI FREGNONI: ANDIAMO DA SOLI CONTRO I COLOSSI DEL WEB - IL GOVERNO VUOLE FAR ENTRARE IN VIGORE LA WEB TAX DAL PRIMO GENNAIO 2020: SI APPLICHERÀ ALLE MULTINAZIONALI (COME GOOGLE E FACEBOOK) CHE REALIZZANO RICAVI IN ASSOLUTO SUPERIORI AI 750 MILIONI DI EURO DI CUI ALMENO 5,5 MILIONI IN ITALIA - L'ALIQUOTA SARÀ DEL 3% CON UN GETTITO STIMATO DI 600 MILIONI ALL'ANNO - MA FINCHE’ CI SARANNO PAESI EUROPEI CHE FANNO DUMPING FISCALE…


     
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    roberto gualtieri roberto gualtieri

    Alberto D’Argenio per “la Repubblica”

     

    L'Italia è pronta a lanciare in solitaria la Web Tax, ovvero a far pagare le tasse alle multinazionali del digitale che ad oggi realizzano business miliardari eludendo il fisco visto che non hanno una significativa presenza fisica sul territorio, al contrario delle industrie tradizionali. «La faremo entrare in vigore il primo gennaio 2020, sarà tra le componenti della manovra», ha spiegato ieri il ministro dell' Economia Roberto Gualtieri al termine delle riunioni con i colleghi europei in Lussemburgo.

     

    roberto gualtieri giuseppe conte 1 roberto gualtieri giuseppe conte 1

    La Digital Tax era già stata inserita nella manovra dello scorso anno dal primo governo Conte, ma poi - senza decreto attuativo - non è mai entrata in vigore. Nei piani del governo la tassa ricalcherà l'impianto messo nero su bianco lo scorso anno e si applicherà alle multinazionali del Web - ad esempio Google o Facebook - che realizzano ricavi in assoluto superiori ai 750 milioni di euro di cui almeno 5,5 milioni in Italia. L'aliquota sarà del 3% con un gettito stimato di 600 milioni all' anno. Gualtieri ha auspicato che l' iniziativa italiana possa collocarsi all' interno «di una misura definita a livello internazionale».

     

    tax tobin tax tobin

    Non a caso, visto che la prossima settimana, dopo anni di infruttuose discussioni tra governi, l'Ocse presenterà una proposta di tassa digitale globale. Rispetto al passato si respira un certo ottimismo sulla possibilità di un accordo internazionale, ma se questo non dovesse arrivare l'Italia andrà avanti con la sua tassa nazionale. Sempre in caso di fallimento Ocse, sarà l'Unione europea a riprovare un accordo continentale dopo che lo scorso anno i governi che lucrano ospitando le sedi delle multinazionali (ad esempio Lussemburgo e Irlanda) avevano affondato il progetto proposto dalla Commissione di Jean-Claude Juncker.

     

    juncker juncker

    Al termine dell'Ecofin, Gualtieri ha anche indicato che nel Lussemburgo si è tenuta «una riunione dei Paesi che partecipano alla cooperazione rafforzata sulla tassa sulle transazioni finanziarie, che l' Italia sostiene, e abbiamo fatto ulteriori progressi. Auspico che possiamo essere in dirittura d' arrivo rapidamente ». Anche la Tobin Tax è uno storico dossier stoppato dai governi che giocano al dumping fiscale e per questo l' eventuale accordo non sarà a livello dei Ventotto, ma solo tra una parte dei partner Ue.

     

    «Siamo in prima linea nella lotta all' evasione», ha ricordato Gualtieri, che nella manovra attesa la prossima settimana conta di recuperare 5 miliardi di euro proprio dalla lotta a chi non paga le tasse. «La lotta all' evasione fiscale non ha una dimensione nazionale, ma una proiezione internazionale con temi come paradisi fiscali e Digital Tax. Siamo tra i Paesi di punta tra quelli che vogliono andare avanti nel rafforzamento dell' equità».

     

    giuseppe conte alla global esg conference the hydrogen challenge 5 giuseppe conte alla global esg conference the hydrogen challenge 5

    Intanto il ministro dell' Economia si è detto «ottimista e fiducioso» che l' Europa approverà la manovra italiana. «La sua filosofia è stata compresa, abbiamo illustrato la logica che ci ha portato a individuare il 2,2% di deficit come punto di equilibrio per mantenere il debito in traiettoria discendente e di non fare un intervento restrittivo».

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