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    AUTOSTRADE BATTE "CASSA" - I 5 STELLE E IL PREMIER CONTE VOGLIONO USARE LA CDP PER RILEVARE DA ATLANTIA IL CONTROLLO DI AUTOSTRADE - I BENETTON DIVENTEREBBERO MINORANZA MA NON SONO SFAVOREVOLI: POTREBBE ESSERE LA BASE PER TRATTARE COL GOVERNO - C’È SOLO UN OSTACOLO: TRIA E IL MEF, CHE NON VOGLIONO TRASFORMARE LA CDP IN UN CONTROLLORE PUBBLICO DI UNA SOCIETÀ PRIVATA...


     
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    1 – L'IPOTESI CDP PER CONTROLLARE LA MAGGIORANZA DI AUTOSTRADE

    Gianluca Paolucci per “la Stampa”

     

    autostrade spinoza autostrade spinoza

    L' intervento della Cdp per rilevare da Atlantia il controllo di Autostrade, anche lasciando in minoranza la holding dei Benetton. A spingere per questa soluzione sarebbero prevalentemente i Cinque Stelle e il premier Giuseppe Conte, anche se ancora la valutazione sulla sua fattibilità è ancora in una fase preliminare.

     

    il crollo del ponte morandi a genova il crollo del ponte morandi a genova

    La Cassa depositi, chiamata in causa praticamente in ogni partita finanziaria tra pubblico e privato, risolverebbe in questo caso una serie di problemi. Con la Cdp in maggioranza il governo otterrebbe il risultato di riacquisire il controllo della rete Autostrade (2800 chilometri, circa la metà della rete autostradale italiana) senza un intervento choc per mercati e investitori come la revoca della concessione o peggio una legge ad hoc. Senza aprire potenziali conflitti con i soci di minoranza di Autostrade (Allianz e il fondo sovrano cinese Silk Road) E senza pesare sui conti pubblici.

    gilberto benetton gilberto benetton

     

    Senza contare che la soluzione della Cdp sarebbe anche la più economica rispetto alla procedura, già avviata, di revoca della concessione. A fare il calcolo sono stati gli analisti di Mediobanca.

     

    Secondo la banca d' affari, la revoca ai sensi dell' articolo 9 nove della concessione implica il calcolo del valore sulla base dell' enterprise value (capitale e debiti), pari a 24,7 miliardi. A questi andrebbero dedotti gli oneri relativi al disastro del ponte Morandi, che Mediobanca stima in massimi 2,5 miliardi di euro, che portano il totale a 22,2 miliardi totalmente a carico delle casse statali.

     

    cassa depositi e prestiti 3 cassa depositi e prestiti 3

    Parte di questa somma andrebbe poi utilizzato per ripagare gli obbligazionisti, dato che la perdita della concessione farebbe scattare le clausole di rimborso anticipato.

     

    Per un ingresso della Cdp nel capitale questi andrebbero la valutazione di partenza per un ingresso nell' azionariato è quella alla quale Allianz e Silk Fund hanno comprato il 12%: l' Equity value, ovvero 14,8 miliardi che secondo gli analisti di Mediobanca andrebbero ridotti a 10,8 miliardi.

    autostrade benetton autostrade benetton

     

    A ieri non risultava nessun contatto tra governo e Cdp su questa partita anche se, si spiega, almeno sulla carta l' ipotesi è più credibile di altri interventi per i quali è stata tirata in ballo la Cassa - vedi Alitalia o crisi bancarie - e più consona ai propri scopi statutari.

    CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA

     

    Resta da capire la posizione dei Benetton, che tramite la catena Edizione-Atlantia esercitano il controllo su Autostrade. Ieri, in ambienti romani, circolava l' ipotesi che un intervento di questo tipo non sarebbe visto sfavorevolmente dalla holding Edizione e potrebbe essere la base di partenza per aprire un tavolo vero e proprio con il governo.

     

    fratelli benetton fratelli benetton

    Anche se all' interno dell' esecutivo le posizioni sono piuttosto variegate, per usare un eufemismo. Nell' ultima settimana, dal crollo del ponte a ieri, esponenti del governo hanno accreditato o parlato apertamente delle ipotesi più disparate.

     

    La caducazione totale o parziale, con o senza compensazione. Poi la nullità della concessione, l' esproprio, la revoca ai sensi del contratto di concessione, la riscrittura della convenzione fino appunto all' intervento della Cdp nel capitale di Autostrade.

     

    fratelli benetton fratelli benetton

    Di certo l' argomento del potenziale ingresso della Cdp non sarà affrontato nel cda straordinario di Atlantia convocato per oggi, anche se sarà probabilmente oggetto di confronti «a margine» tra i consiglieri.

     

    Mentre tra i punti affrontati, oltre alle ricadute per la holding del crollo del Ponte Morandi, ci sarà la reazione dei mercati e l' andamento del titolo. Ieri, dopo giorni di forti vendite, il titolo ha recuperato terreno chiudendo in rialzo del 2,5%, in una seduta molto positiva per Piazza Affari che ha visto l' indice Ftse Mib terminare a +1,5%.

     

    Ieri intanto il cda di Autostrade ha ribadito l' impegno per 500 milioni, finanziato con mezzi propri, per la ricostruzione del ponte entro otto mesi dal via libera autorizzativo e per una serie di interventi per il ripristino della viabilità e per gli sfollati.

     

    2 – IDEA M5S, CASSA DEPOSITI PER COMMISSARIARE BENETTON MA SCATTA IL VETO DI TRIA

    Estratto dell’articolo di Paolo Griseri per “la Repubblica”

     

    autostrade benetton autostrade benetton

    (…) Esaurita con le ultime scettiche dichiarazioni dei ministri leghisti la spinta propulsiva dell' idea di nazionalizzare 3.000 chilometri di autostrade con un atto di imperio, nel pomeriggio di ieri l' agenzia Bloomberg ha reso pubbliche alcune ipotesi degli ambienti di governo sul possibile coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti. Scenario che in serata gli uomini vicini a Giovanni Tria si sono affrettati a smentire decisamente. Segno che anche su questo dossier la dialettica tra grillini e leghisti si fa vivace.

     

    (…)

    GIUSEPPE CONTE A GENOVA GIUSEPPE CONTE A GENOVA

     

    In questo scenario si potrebbe evitare la revoca della concessione e, di conseguenza, anche l' apertura di una gara per riaffidarla. E si potrebbe rivendicare a merito del governo l' aver inserito nel sistema che governa Autostrade una sorta di sentinella pubblica, magari dotata di una specie di golden share per tutelare gli interessi del popolo e frenare gli appetiti del privati.

     

    (…)

    GIOVANNI TRIA GIOVANNI TRIA

     

    Ma, dopo ore di indiscrezioni, dal Mef è giunta chiara la smentita: questo utilizzo decisamente irrituale della cassa Depositi e Prestiti come controllore pubblico di una società privata non è gradito agli uomini di Tria.

     

    Anche perché rappresenterebbe una distorsione del sistema. Dunque la partita dei rapporti tra Stato e Benetton rimane sostanzialmente aperta e sommamente incerta. A provare a tirare le fila è, come spesso accade, il leghista Giancarlo Giorgetti divenuto ormai l' ala dialogante della compagine governativa.

     

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