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    “LA TROMBOSI CHE HA UCCISO NAVALNY, MENTRE ERA DETENUTO IN UN GULAG, È DIRETTA CONSEGUENZA DI ANNI DI TORTURA” – IL GRAFFIO DI SAVIANO CHE NON HA CAPITO COME LA SCOMPARSA DEL DISSIDENTE SIA LA PEGGIORE NOTIZIA CHE POTESSE CADERE SULLA TESTA DI "MAD VLAD" - CARLO VERDELLI (DIRETTORE DI “OGGI”): "UNO DI MENO, PRESIDENTE PUTIN" - IL MESSAGGIO SCRITTO DA NAVALNY PER SAN VALENTINO ALLA MOGLIE JULIJA


     
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    Dal profilo Twitter di Roberto Saviano

     

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    La trombosi che ha ucciso Aleksej Navalny, mentre era detenuto in un gulag a 2000 km da Mosca, è diretta conseguenza di anni non di detenzione, ma di tortura. È anche così che si uccidono i dissidenti, è così che ci si libera degli oppositori: fiaccandoli nel corpo oltre che nello spirito.

     

    Navalny, nel 2020, dopo l’avvelenamento, poteva rimanere in Germania, invece ha deciso di rientrare in Russia, sapeva che sarebbe stato arrestato, ma ha voluto con consapevolezza portare il suo corpo in carcere. Socraticamente, l’ingiustizia devi viverla per renderla riconoscibile, per mostrarla, per contrastarla. Aleksej Navalny era il principale oppositore di Putin: lo hanno fiaccato fino a portarlo alla morte.

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