Guido Olimpio per corriere.it
KADYROV E I COMBATTENTI CECENI
Lunedì Ramzan Kadyrov ha diffuso un video sostenendo che fosse stato registrato a nord di Kiev. Infatti era in divisa, con l’elmetto, attorniato dai suoi uomini. Ieri è riapparso nella sua capitale dove ha ricevuto la visita del segretario del Consiglio di sicurezza russo, Nikolai Patrushev . La doppia apparizione ha fatto pensare ad un bluff, con il dittatore ceceno voglioso di mettersi in mostra facendo credere di essere sulla linea del fronte. Oppure c’è stato per davvero, magari in una data diversa. Il leader è l’uomo delle sorprese, abituato a gesti teatrali. Sortite non sempre gradite a Mosca.
miliziani ceceni in ucraina 1
Anzi secondo l’esperto Kamil Galeev tutto questo attivismo pubblico avrebbe infastidito i suoi committenti moscoviti. Anche se hanno bisogno dei suoi soldati. Allo stato maggiore servono elementi che svolgano il ruolo di «guardiani». Quando Putin ha mandato il contingente in soccorso di Assad ha coinvolto in seguito le unità del despota. Che hanno svolto la funzione di polizia militare, pattugliando villaggi e città nel Paese arabo. Un ruolo legato a passate esperienze. Una versione caucasica della compagnia di sicurezza Wagner, mobilitata in Siria, in Libia e nel teatro africano. Al tempo stesso i quasi 10 mila ceceni schierati sono utili per integrare un dispositivo a corto di elementi.
L’altro compito
KADYROV
Esiste poi la possibilità che i miliziani si trasformino in «compagnie di disciplina» per rimettere nei ranghi elementi fragili e disertori. È una semplice ipotesi. Magari enfatizzata dagli episodi dove i militari hanno abbandonato i loro mezzi senza sparare un colpo. Oppure gonfiata dalla propaganda di guerra. Che ha coinvolto anche gli uomini di Kadyrov: si è scritto che i suoi ufficiali, alla vigilia, avrebbero espresso dubbi sulle motivazioni di alcuni reparti, poco propensi a tirare sul nemico. E la notizia della visita (vera o falso) in terra ucraina potrebbe anche rappresentare un’azione per galvanizzare le unità dopo l’uccisione di numerosi seguaci.
Le opzioni
ramzar kadyrov
Dai ceceni si passa ai siriani che sarebbero assoldati in gran numero, con alcune centinaia già arrivati al confine con il Donbass. Per fare cosa? Anche qui siamo alle opzioni: A) Alcuni hanno sostenuto che non sarebbero adatti e una loro partecipazione sarebbe controproducente. B) Altri avvertono: non hanno preparazione sufficiente per fronteggiare gli ucraini. C) Alla fine Mosca dovrà usarli perché non può farne a meno se vuole presidiare ampie porzioni di territorio. Lo prevedono diversi analisti. Con l’annotazione cinica: le possibili perdite avrebbero poche conseguenze sull’opinione pubblica russa.
mercenari siriani
Nell’operazione sarebbero coinvolti personaggi influenti a Damasco. Tra loro dirigenti della milizia al Bustan, creata da Rami Makhlouf, cugino di Bashar Assad. Miliardario, caduto in disgrazia agli occhi del raìs, ha mantenuto legami con i russi. Il salario offerto ai volontari è di circa mille dollari al mese per un periodo non inferiore ai sette, una somma importante per chi vive in un Paese disastrato. Un altro reclutatore sarebbe Husam Qaterji, figura attiva nella regione di Deir ez Zour. Ma servono riscontri. Il conflitto è in corso, le informazioni possono essere dei diversivi.
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