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    IL GRUPPO NESTLE' E' ACCUSATO DI RIFILARE AI PAESI IN VIA DI SVILUPPO DEI PRODOTTI CON LIVELLI PIU' ALTI DI ZUCCHERO, UNA PRATICA CHE VA CONTRO OGNI LINEA GUIDA INTERNAZIONALE, VISTO CHE CONTRIBUISCE ALL'AUMENTO DELL'OBESITÀ E PORTA I BAMBINI A SVILUPPARE UNA DIPENDENZA PER I PRODOTTI ZUCCHERATI - SECONDO I TEST COMMISSIONATI DA UNA ONG, GLI STESSI PRODOTTI VENDUTI IN SVIZZERA E IN EUROPA NON HANNO LE STESSE QUANTITA' DI DOLCIFICANTI - LA NESTLE' SI DIFENDE DALLE ACCUSE...


     
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    zucchero aggiunto nei prodotti nestle destinati ai paesi in via di sviluppo zucchero aggiunto nei prodotti nestle destinati ai paesi in via di sviluppo

    (ANSA) - Nestlé, la più grande azienda mondiale del settore alimentare, aggiunge zucchero e miele al latte e ai cereali destinati ai bambini e venduti in molti Paesi in via di sviluppo.

     

    Una pratica che va palesemente contro ogni linea guida internazionali volta a prevenire l'obesità e le malattie croniche. Gli stessi prodotti, invece, venduti nel Paese di origine di Nestlè, la Svizzera, e in Europa, sono senza zucchero.

     

    zucchero aggiunto nei prodotti nestle destinati ai paesi in via di sviluppo zucchero aggiunto nei prodotti nestle destinati ai paesi in via di sviluppo

    E' quanto denuncia un rapporto a cura di Public Eye, un'organizzazione di giornalismo investigativo svizzera e dall'International Baby Food Action Network (Ibfan), dal titolo "Come la Nestlé fa sì che i bambini dei paesi poveri siano dipendenti dallo zucchero".

     

    L'inchiesta, rilanciata dal sito del Guardian, riporta i risultati delle analisi dei campioni di questi prodotti venduti in Asia, Africa e America Latina svolti da un laboratorio belga. Public Eye ha quindi lanciato una petizione in cui si chiede a Nestlé di porre fine a questo doppio standard "ingiustificabile e dannoso, che - si legge nel loro sito - contribuisce all'aumento esplosivo dell'obesità e porta i bambini a sviluppare una preferenza permanente per i prodotti zuccherati".

     

    zucchero aggiunto nei prodotti nestle destinati ai paesi in via di sviluppo zucchero aggiunto nei prodotti nestle destinati ai paesi in via di sviluppo

    Lo studio ha esaminato circa 150 prodotti venduti dal colosso alimentare nei paesi a basso reddito. Quasi tutti i cereali per bambini analizzati contengono zuccheri aggiunti - quasi 4 grammi per porzione in media, pari a circa una zolletta di zucchero - sebbene siano destinati a bambini a partire dai sei mesi di età. La quantità più alta - 7,3 grammi per porzione - è stata rilevata in un prodotto venduto nelle Filippine.

     

    zucchero aggiunto nei prodotti nestle destinati ai paesi in via di sviluppo zucchero aggiunto nei prodotti nestle destinati ai paesi in via di sviluppo

    La maggior parte dei tipi di latte in polvere esaminati per i bambini da uno a tre anni contengono anche zuccheri aggiunti, in media quasi due grammi per porzione. Il valore massimo (5,3 grammi) è stato rilevato in un prodotto venduto a Panama. In Svizzera - conclude l'inchiesta - e nei principali mercati europei di Nestlé tali prodotti vengono venduti senza zuccheri aggiunti. Un portavoce di Nestlé, citato dal "Corriere del Ticino", ha commentato così lo studio: "Crediamo nella qualità nutrizionale dei nostri prodotti per la prima infanzia e diamo priorità all'utilizzo di ingredienti di alta qualità adatti alla crescita e allo sviluppo dei bambini".

     

    zucchero aggiunto nei prodotti nestle destinati ai paesi in via di sviluppo zucchero aggiunto nei prodotti nestle destinati ai paesi in via di sviluppo

    Nella categoria "altamente regolamentata" degli alimenti per l'infanzia, ha spiegato ancora il portavoce dell'azienda, Nestlé ha sempre rispettato "le normative locali o gli standard internazionali, compresi i requisiti di etichettatura e le soglie sul contenuto di carboidrati che comprendono gli zuccheri". Non solo, l'azienda ha dichiarato gli zuccheri totali nei suoi prodotti, compresi quelli provenienti dal miele. Le variazioni nelle ricette dipendevano da fattori quali la regolamentazione e la disponibilità di ingredienti locali, secondo Nestlé.

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