Elisabetta Esposito per gazzetta.it
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Una storia di calcio oltre il calcio. Una storia di vita, di crescita, di mondi difficili e rese dolorose. Domenica alla Festa del Cinema di Roma, in collaborazione con la sezione dedicata ai più giovani "Alice nella città", arriva "Tigers", il film diretto dallo svedese Ronnie Sandhal tratto dal libro autobiografico di Martin Bengtsson "in the shadows of the San Siro".
Una storia vera dunque, che racconta di un gioiellino del calcio nato in Svezia, corteggiato da Ajax e Real Madrid ma acquistato dall’Inter (la Gazzetta del 27 gennaio 2004 titolava: “Colpo per il futuro: Bengtsson, classe ‘86”). Non c’è lieto fine però. Martin, 17enne in una Milano che non fa convenevoli, non reggerà quella pressione e reagirà nel peggior modo possibile.
PREZZO DA PAGARE
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Non vogliamo dire troppo su di lui, e quindi anche sul film che merita di essere visto. Ma il problema di pressione e depressione nel calcio esiste e Bengtsson è solo un esempio. Ne abbiamo parlato con Daniele Adani, che era nell’Inter mentre Martin viveva il suo dramma nella squadra Primavera. "Non lo ricordo, ma sono contento che quanto gli è accaduto venga portato al cinema. Sono esperienze che fanno riflettere e possono insegnare molto.
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La verità è semplice, ma molte volte si by-passa, è un metodo più comodo ma meno educativo — continua l’ex difensore oggi opinionista Sky -. Sapete come si dice, non è tutto oro quel che luccica. E spesso il prezzo da pagare lo si comprende solo quando sei già in cammino verso il sogno, come è accaduto a Martin.
Nel calcio ci provano in tanti e riescono in pochissimi: questo porta a degli scompensi psicologici che potresti essere troppo giovane per reggere. Ogni giorno vieni messo alla prova, a ogni allenamento, a ogni pesata, a ogni rimprovero dell’allenatore temi che il tuo sogno svanisca e sai perfettamente dietro di te c’è la fila. E poi è un mondo pieno di invidia...".
SOLITUDINE — Martin non ce l’ha fatta, a 17 anni, da solo, in un Paese che non è il suo e di cui non conosceva nemmeno la lingua. "Ma io ne ho visti centinaia che non hanno retto - spiega ancora Adani -. Questo mestiere dà tanto ma esige tantissimo e il talento molto spesso non basta.
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La testa, è fondamentale la testa. Sapete che cosa mina davvero l’affermazione di un giovane calciatore? I silenzi e la solitudine, perché è facile sentirsi abbandonati. Quello che io raccomando ai ragazzi è di ascoltare sempre se stessi e non buttarsi giù se dovessero accorgersi che quello pensavano essere il loro sogno in realtà non li fa felici. Non siate disposti a tutto. E questo vale per chiunque, non solo per chi insegue un pallone".
TRA SALA E DIBATTITO — Il film “Tigers” verrà proiettato domenica alle 19 nella Sala Sinopoli dell’Auditorium e alle 21.30 al Cinema Savoy. Lo stesso giorno alle 17 a Casa Alice si terrà un dibattito, organizzato con la collaborazione della Gazzetta, con i ragazzi della giuria di "Alice nella città" a cui prenderanno parte Martin Bengtsson, il regista Ronnie Sandhal e Daniele Adani.
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