LANDINI ZANDA ZINGARETTI
QUANDO BETTINI DICEVA: "LA PATRIMONIALE? NON LA CONSIDERO UNA PAROLACCIA"
Il segretario della Cgil Landini non è solo nel sostenere la necessità della patrimoniale. Quasi un mese fa, subito dopo la vittoria di Zingaretti alle primarie, il suo padrino politico e gran cerimoniere del veltronismo Goffredo Bettini, in un'intervista a Luca Telese per il quotidiano "La Verità" (11 marzo), alla domanda "dica qualcosa di sinistra" così rispondeva: "Non considero la patrimoniale una parolaccia". Chissà come la considerano gli italiani...
LANDINI: SERVE UNA PATRIMONIALE PER GRANDE PIANO DI INVESTIMENTI
(askanews) - "Serve una patrimoniale per lanciare un piano di grandi investimenti", lo dice Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, a Repubblica in unì'intervista in cui propone un grande piano di investimenti pubblici e privati per un nuovo modello di sviluppo finanziato da quello che chiama "tributo di equità contro le diseguaglianze".
goffredo bettini prende appunti
"Occorre un piano straordinario di investimenti pubblici e privati che si inserisca in un`idea di sistema Paese basata su un nuovo modello di sviluppo centrato sulla sostenibilità ambientale, partendo dalla manutenzione del territorio, dalle infrastrutture sociali, materiali e digitali". Con interventi "dalla mobilità alla rigenerazione delle aree urbane; dalle energie rinnovabili alla cosiddetta economia circolare; dalla ricerca e innovazione alla cultura, la formazione e l`istruzione". Per trovare le risorse "serve, finalmente, una riforma fiscale degna di questo nome. È stato un errore gigantesco non averla fatta finora. Non deve riguardare solo le detrazioni sui redditi da lavoro e dei pensionati che sono comunque necessarie, bisogna intervenire sulle ricchezze per una lotta contro le diseguaglianze".
NICOLA ZINGARETTI CON IL SIMBOLO PD EUROPEE
E "non va neppure esclusa la possibilità di sperimentare veicoli finanziari alimentati da banche e Cdp finalizzati a investimenti e politiche industriali". Ma lo sblocca cantierie "rischia di essere una liberalizzazione selvaggia degli appalti, un ritorno alla legge Lunardi del governo Berlusconi. Ci troveremo di fronte al fatto che i progettisti e gli esecutori sono anche i controllori. È un film già visto: più illegalità e più corruzione. Insisto: bisogna avere un`idea di Paese".