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    ORA SONO I FALCHI ISRAELIANI A MINACCIARE DI FAR CADERE NETANYAHU – IL MINISTRO DELLA SICUREZZA NAZIONALE E LEADER DELLA DESTRA RADICALE, BEN GVIR, MINACCIA DI FAR CADERE IL GOVERNO “SE NETANYAHU DECIDE DI PORRE FINE ALLA GUERRA SENZA UN ATTACCO ESTESO A RAFAH PER SCONFIGGERE HAMAS” (COME CHIESTO DAGLI USA E DALLA COMUNITÀ INTERNAZIONALE) – A SEI MESI DALLA STRAGE DEL 7 OTTOBRE, LA “VITTORIA TOTALE” DI TEL AVIV È LONTANA E LA PRIORITÀ PER IL PREMIER ISRAELIANO È ALLONTANARE LE ELEZIONI, SPERANDO NEL RITORNO DI TRUMP...


     
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    1 - BEN GVIR, SENZA AZIONE A RAFAH, NETANYAHU NON PIÙ PREMIER

    itamar ben gvir e bezalel smotrich 8 itamar ben gvir e bezalel smotrich 8

    (ANSA) - "Se Netanyahu decide di porre fine alla guerra senza un attacco esteso a Rafah per sconfiggere Hamas, non avrà il mandato per continuare a servire come primo ministro". Lo ha detto il ministro della sicurezza nazionale - e leader di destra radicale - Itamar Ben Gvir, citato dai media.

     

    Prima di lui l'altro ministro di destra radicale di 'Sionismo religioso', e responsabile delle finanze, Bezalel Smotrich, secondo i media, ha convocato il suo partito per valutare la situazione dopo l'annuncio dell'esercito del ritiro da Khan Yunis, nel sud di Gaza.

     

    2 - DALLA «VITTORIA TOTALE» ALLA STRATEGIA DEI RAID MIRATI IL LIMBO DI NETANYAHU

    Estratto dell’articolo di Davide Frattini per il “Corriere della Sera”

     

    ITAMAR BEN GVIR CONSEGNA ARMI AI CITTADINI ITAMAR BEN GVIR CONSEGNA ARMI AI CITTADINI

    […]  A sei mesi dalla mattanza del 7 ottobre, 1.200 israeliani massacrati dai terroristi palestinesi, le operazioni militari sembrano finite nello stesso «limbo», come lo definisce l’editorialista Barak Ravid.

     

    Perché il ritiro delle truppe dal Sud della Striscia significa che per ora quella «vittoria totale» proclamata da Netanyahu non è imminente quanto nei suoi slogan. Bibi ha promesso l’eliminazione di Hamas, la cattura o l’uccisione dei suoi capi, a partire da Yahya Sinwar, che assieme al «fantasma» Mohammed Deif ha pianificato gli attacchi contro i kibbutz e le cittadine israeliane: entrambi sarebbero liberi e in vita.

     

    JOE BIDEN - BENJAMIN NETANYAHU JOE BIDEN - BENJAMIN NETANYAHU

    Il premier più longevo nella Storia del Paese non ha per ora ottenuto la foto trionfale che bramava di mettere sullo sfondo delle gigantografie elettorali: il voto è ormai inevitabile e Netanyahu ne uscirebbe travolto da Benny Gantz, che ha lasciato l’opposizione per entrare nel consiglio ristretto di guerra e ha chiesto di andare alle urne entro settembre. Un conflitto in sospeso potrebbe aiutare il premier ad allontanare quella data.

     

    […]

     

    Un conflitto in sospeso che va avanti. Altri osservatori di cose militari speculano che i generali abbiano deciso di ridispiegare i soldati perché ormai avevano perso l’effetto sorpresa. Lasciano Khan Younis, dove le truppe hanno combattuto dalla fine di dicembre, ma «in un’ora possono tornarci», spiega Ron Ben Yishai sul quotidiano Yedioth Ahronoth .

    itamar ben gvir e bezalel smotrich 9 itamar ben gvir e bezalel smotrich 9

     

    Dall’offensiva continua a raid offensivi continui, senza però restare fermi dentro la Striscia — a parte nel corridoio che taglia in due i 363 chilometri quadrati — e diventare il bersaglio per le imboscate sempre più frequenti.

     

    L’obiettivo sarebbe anche quello di far rilassare Sinwar e gli altri boss, in attesa di un loro passo falso fuori dai bunker sotterranei. Sarebbe quello che manca a Bibi: «Siamo a un passo dalla vittoria» assicura all’apertura della riunione di governo. Non sembra così all’analista Seth Franzman: «Gaza verrà trattata come Jenin in Cisgiordania, con incursioni anche quotidiane ma i terroristi torneranno a controllarne la maggior parte».

     

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    Yoav Gallant, il ministro della Difesa, ripete che la Divisione 98 è stata tirata fuori per permettere ai soldati di riposarsi e per preparare l’incursione su Rafah, verso il confine con l’Egitto, dove sarebbero asserragliati gli ultimi quattro battaglioni di Hamas.

     

    Gli americani — che l’invasione della città non la vogliono — ne dubitano e con loro la maggior parte degli israeliani ormai disillusi: il 62 per cento è insoddisfatto di come Netanyahu ha condotto la guerra.

    JOE BIDEN SI FA IL SEGNO DELLA CROCE DAVANTI A NETANYAHU JOE BIDEN SI FA IL SEGNO DELLA CROCE DAVANTI A NETANYAHU JOE BIDEN - BENJAMIN NETANYAHU JOE BIDEN - BENJAMIN NETANYAHU

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