• Dagospia

    IL LEONARDO SPARITO? ERA CHIUSO IN UN CAVEAU DI UNA BANCA SVIZZERA - IL DIPINTO DENOMINATO “DAMA CON PELLICCIA”, SI SUPPONE CHE SIA STATO ESEGUITO TRA IL 1495 E IL 1499 - PASSAGGI, VENDITE, FINO AL 1921, QUANDO ARRIVA IN GERMANIA: PER UN SECOLO E’ STATO CUSTODITO NELL’OMBRA DA UNA FAMIGLIA TEDESCA DI ORIGINI EBRAICHE…


     
    Guarda la fotogallery

    Caterina Maniaci per “Libero Quotidiano”

     

    DAMA CON PELLICCIA DAMA CON PELLICCIA

    Prima di tutto c' è lui, il genio dei geni, Leonardo da Vinci. Poi un dipinto, a lui attribuito, praticamente sconosciuto al mondo, che ha attraversato i secoli passando da una collezione di papi e cardinali all' altra, fino ad approdare, nel 1921, nelle ricche stanze di una famiglia di industriali tedeschi, per poi scomparire di nuovo e riapparire come un fantasma che pochi possono dire di aver visto con i propri occhi, dentro un caveau di una banca svizzera, nel 1975, divenendo bene prezioso di un' altra famiglia tedesca, di origini ebree. Il quadro torna alla ribalta in occasione di questo 2019 posto sotto il segno di Leonardo, a cinquecento anni dalla morte, tra dispute di critici, brame da collezionisti, probabili tentazioni di speculazioni con valutazioni stellari e vendite da record.

     

    Gli elementi sono quelli classici da film, romanzo, thriller, inchiesta che dir si voglia e, a costo di essere banali ricorrendo alla solita citazione, davvero anche in questo caso la realtà riesce nuovamente a superare l' immaginazione.

     

    L' anno di celebrazione leonardesca è appena cominciato ma si delinea già ricco di colpi di scena e di storie appassionanti. Il dipinto, al centro dell' ennesima vicenda intricata e intrigante che proviene dal mondo dell' arte, è quello denominato Dama con pelliccia. Il pensiero ovviamente corre ad un' altra opera di attribuzione leonardesca, quel Salvator Mundi al centro della ribalta internazionale per molti mesi, che ha battuto il record di quadro più costoso al mondo, essendo stato venduto per 450 milioni di dollari il 15 novembre 2017, ma sul quale pendono dubbi di autenticità e che è nel frattempo sparito ancora una volta in modo sempre rocambolesco.

    LEONARDO DA VINCI LEONARDO DA VINCI

     

    ESISTENZA ROMANZESCA Tornando alla Dama con pelliccia, che non è da confondersi dalla celeberrima Dama con l' ermellino che si trova a Cracovia, la sua vicenda e la sua stessa esistenza romanzesca sono stati ora rimessi in luce dal Comitato Nazionale per la valorizzazione dei Beni Culturali e Ambientali, che ieri ha organizzato a Roma una conferenza stampa sul tema. Il quadro, realizzato su un pannello di pioppo, raffigura una giovane donna dallo sguardo malinconico, con un sorriso appena accennato e ambiguo che ricorda quello della Gioconda, mentre la posa della mano rimanda alla Dama con l' ermellino.

     

    Sulla base di ricostruzioni storiche, si suppone che il dipinto sia stato eseguito nel periodo milanese, tra il 1495 e il 1499, quando Leonardo da Vinci era al servizio di Ludovico il Moro e che il quadro fosse ancora in possesso del suo stesso autore mentre si trovava a Roma e successivamente negli ultimi anni ad Ambois, in Francia alla corte di Francesco I. Dal 1691 al 1700 la tavola dipinta ad olio fa parte della collezione privata di Antonio Pignatelli, papa Innocenzo XII, poi passa nelle mani di Domenico Morelli, vescovo di Otranto.

     

    Ancora passaggi, vendite, fino al 1921, quando la Dama arriva in Germania e da qui non si muove più, diventando per quasi cent' anni una sorta di fantasma costretto ad aggirarsi tra le fredde pareti di una seminterrato di banca svizzera, posseduta e gelosamente custodita nell' ombra da una famiglia residente sempre in terra tedesca e di origini ebraiche.

    leonardo da vinci leonardo da vinci

     

    La sua autenticità non è mai stata messa in dubbio da alcuni grandi studiosi: da Adolfo Venturi, da Ed Fischer, dal professor Ullman, a Carlo Pedretti, massimo esperto di Leonardo, solo per citarne alcuni. Si deve aggiungere, alla documentazione che garantisce questa attribuzione, la testimonianza di Henning Strube e Beate Strube-Bischof, restauratori di Monaco di Baviera, che hanno eseguito nel 1977 lavori di recupero sul dipinto e lo hanno potuto esaminare a fondo riconoscendovi la mano del genio del Rinascimento.

     

    LEONARDO DA VINCI - SALVADOR MUNDI LEONARDO DA VINCI - SALVADOR MUNDI

    INTERROGATIVI Ma gli interrogativi rimangono, e sono stati esposti chiaramente a Silvano Vinceti, presidente del Comitato, che, ricordiamolo, è costituito da studiosi e ricercatori di varie università italiane e specializzato nella "risoluzione " di alcuni enigmi della storia culturale e artistica, come l' individuazione delle spoglie del poeta Matteo Maria Boiardo, l' individuazione della sepoltura di Caravaggio, le ricerche della modella, per la Gioconda. Domande e dubbi sull' attribuzione ce ne sono dal momento che nessuno ha visto di recente il quadro e ne circolano solo foto.

     

    Perché solo ora l' intervento di un procuratore per far diffondere informazioni? Ricorrere ad un procuratore testimonia l' intenzione di vendere il quadro... Forse per sfruttare un momento di massima attenzione mediatica e quindi alzare le eventuali quotazioni?

     

    leonardo da vinci autoritratto leonardo da vinci autoritratto

    Tanta segretezza sul proprietario e, insieme, la volontà di accendere i riflettori sulla Dama. In realtà, come ha spiegato anche Vinceti, il mondo dell' arte, o meglio del collezionismo, del mercato, delle gallerie, e così via, possiede codici e comportamenti peculiari, si muove nell' ombra e nella riservatezza, sconfinando a volte nel mistero, e non solo. Il Comitato ribadisce la volontà di fare pressione sui proprietari in modo che l' opera possa essere esposta al pubblico, proprio entro il 2019. In ogni caso, intorno a questa giovane Dama dal sorriso incerto si possono intrecciare i fili diversi della storia, delle ossessioni, delle speculazioni, delle attribuzioni.... Una trama avvincente, a cui non è ancora possibile mettere la parola fine.

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport