Lo scontro integrale tra Cacciari e Bongiorno
VIDEO ''CONDENSATO'' DELLO SCONTRO CACCIARI-BONGIORNO
Massimo Cacciari su tutte le furie a «Otto e mezzo» su la La 7. Nel mirino del filosofo, ex sindaco di Venezia, il decreto sicurezza e in particolare le norme sull’immigrazione. A difendere la legge, in studio da Lilli Gruber, il ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno. «Ci sono in mare 50 persone che non possono essere sbarcate. Ed è una vergogna non per Salvini, ma per l’Europa. - dice Cacciari - È uno scandalo per l’Europa.
MASSIMO CACCIARI GIULIA BONGIORNO
Possiamo perdere una elezione, ma non possiamo perdere l’anima, vivaddio. Vergogniamoci! Non vergognatevi, ma vergogniamoci!». «Il decreto Salvini non attiene a quello che dice lei», ripete la ministra. «Si vergogni, vergognatevi» ha urlato Cacciari sostenendo che le norme non si debbano applicare «ciecamente», come sta succedendo nel caso dei 49 migranti a bordo della Sea Watch e della Sea Eye.
CACCIARI A CIRCO MASSIMO: "LITE CON BONGIORNO? SE DICE 'C'È LA LEGGE E NON ME NE FREGA DEI DIRITTI UMANI', LA QUESTIONE STA DIVENTANDO GRAVISSIMA. IN LIBIA CI SONO LAGER PEGGIO DI QUELLI NAZISTI. AL GOVERNO CI SONO VETEROCOMUNISTI E VETEROLIBERISTI, SONO ALLIBITO. LA CRISI HA PORTATO CRISI DI INTELLETTO"
Da Circo Massimo - Radio Capital
MASSIMO CACCIARI GIULIA BONGIORNO
Massimo Cacciari è stato protagonista di un battibecco con la ministra della pubblica amministrazione Bongiorno negli studi di 'Otto e mezzo'. "Cosa mi indigna? Il precipizio culturale in cui sta cadendo l'intera Europa", spiega l'ex sindaco di Venezia a Circo Massimo, su Radio Capital, "Sta diventando senso comune che sull'altare di una malintesa politica della sicurezza si fa strame dei principi fondamentali su cui l'Europa si è contraddistinta nel secondo dopoguerra rispetto anche a tante altre situazioni politiche nel mondo. Per questo mi indigno.
MASSIMO CACCIARI GIULIA BONGIORNO
Se un ministro manco afferra la questione e dice 'vabè, c'è la legge e non me ne frega niente dei diritti umani', la questione sta diventando di una gravità spaventosa. C'è un senso comune", continua Cacciari, "a cui è indifferente che ci siano bambini e donne che navigano e annegano in mare, che migliaia in Libia sono in lager peggio di quelli nazisti, forni crematori esclusi. Tutto questo sta avvenendo nell'indifferenza generale, è una catastrofe. L'arretratezza della diagnosi e della terapia politica rispetto alla drammaticità della situazione epocale lascia di sale".
Il M5S, intanto, ammicca a i gilet gialli: "I 5 stelle incanalato e frenato proteste come quelle francesi in Italia", dice il professore, "ha svolto una funzione di certo non negativa. Ma ora sono al governo, non possono continuare ad andare avanti a spot". Sul governo, Cacciari continua ad avere dubbi: "5 Stelle e Lega hanno preso i voti su un programma, era scontato che cercassero almeno di annunciarne l'attuazione, di fare alcuni passi. Che si dovesse pagare questo scotto con provvedimenti abborracciati, che non hanno alcun effetto positivo sul piano dell'occupazione e sul rilancio dello sviluppo economico è pacifico.
MASSIMO CACCIARI GIULIA BONGIORNO
Un governo del genere non può risolvere nulla dal punto di vista strutturale: ci sono due posizioni antitetiche sulla politica industriale e sul welfare. Al governo ci sono insieme veterocomunisti e veteroliberisti. Ci rendiamo conto? Io sono allibito. Non riesco a capire. La crisi", spiega Cacciari, "ha portato a una crisi di intelletto. Ma succede: era successa la stessa cosa in Germania negli anni '20, tale e quale.
Lo star male impedisce le funzioni intellettuali più elementari. Ci dovrebbe essere un minimo di ceto politico che di fronte alla drammaticità della situazione complessiva del paese si mette d'accordo, forma un grande compromesso ma su una base ragionevole, non su una base irragionevole che vuole mettere insieme caffelatte e cavoli".
MASSIMO CACCIARI GIULIA BONGIORNO