A.P. per “il Messaggero”
george michael a life
Ha cantato la parola freedom per tutta la carriera, lottando disperatamente per difendere la sua libertà, ma alla fine si è ritrovato in gabbia, da solo. Dopo l'annuncio di un documentario sulla vita di George Michael, il 28 giugno è in arrivo negli Usa la monumentale biografia della popstar realizzata dallo scrittore americano James Gavin, A Life (Abrams Press), frutto delle rivelazioni di 200 amici e colleghi.
Gavin ci racconta un uomo emotivamente fragile, autodistruttivo e paralizzato da insicurezze.
Il libro focalizza gli ultimi anni, passati da recluso nella sua villa fuori Londra. «Trascorreva le giornate guardando la Tv, devastato dalla tossicodipendenza e ricattato da escort gay», scrive l'autore, «com' è stato possibile un declino così squallido?».
GEORGE MICHAEL
DIVENTARE FAMOSO Ballare, divertirsi e diventare famoso, era questo l'obiettivo di Georgios Kyriacos Panayiotou, nato il 25 giugno 1963 a East Finchley, Londra, da una famiglia di immigrati greci ortodossi. Sullo sfondo, l'Inghilterra pragmatica e volitiva dell'era Thatcher, che combatteva la recessione stimolando la fiducia dei giovani anche grazie a Mtv. La giovinezza di George è segnata dal rapporto con un padre autoritario e omofobo, che lo avrebbe segnato per sempre. «Il fatto che mio padre mi disprezzasse e non credesse nel mio talento è stata una grande motivazione. Malgrado lui, sapevo che sarei diventato un musicista di successo. Da ragazzo associavo la mia omosessualità a un terribile senso di colpa», dichiarò al Guardian.
GEORGE MICHAEL
COMUNITÀ GAY Se Elton John e Freddie Mercury hanno rappresentato una visione esuberante e trionfalistica della nascente comunità gay (We are the champions), George è stato il testimone della vulnerabilità dei ragazzi che si scoprivano gay. «È la stoffa di cui tutti i grandi artisti sono fatti - commenta nel libro il produttore David Geffen - l'ansia di riscatto di un outsider frustrato che ha visto il suo narcisismo schiacciato troppo a lungo».
Gavin dedica molto spazio all'incontro con Andrew Ridgeley, fondamentale nella vita artistica di George Michael, nonostante i fan del loro storico duo degli Wham! lo abbiano spesso ridicolizzato per lo scarso talento. Si sbagliavano. «Quando si conobbero, erano la coppia più strampalata della scuola: Andrew aveva successo con le ragazze - ricorda Gavin - l'altro era un nerd grassoccio, ma la musica era il collante e senza di lui George non avrebbe mai creduto di potercela fare, né si sarebbe liberato dal peso dei pregiudizi paterni».
GEORGE MICHAEL
TOP OF THE POPS Dopo i primi successi, la consacrazione a Top of the Pops, con una formula che trasudava un gioioso erotismo rivolto alle ragazze. Non poteva rivelarsi. Così gli trovarono molto fidanzate (anche Brooke Shields si prestò): funzionò. C'era l'aids e l'omofobia che ne seguì avrebbe potuto stroncargli la carriera. George difendeva la sua privacy con i denti, fino a essere ridicolizzato da Sinatra: «La tragedia è quando nessuno ti riconosce più per strada». Allo stesso tempo colleghi famosi lo spingevano a fare coming out: Madonna lo presentò agli Mtv Awards chiamandolo La Diva, per Boy George lui era la sorellina.
L'amicizia con Lady Diana, incontrata a un concerto benefico a Wembley, segnò l'inizio di un rapporto durato 12 anni. Erano quasi coetanei, soffocati dall'attenzione morbosa dei media e bisognosi di un confidente, ma fu lo stesso George ad allontanarsi quando si rese conto che lei si era addirittura invaghita. L'ambizione, intanto, galoppava e con Ridgeley l'addio fu amaro. Ricorda Simon Napier-Bell, manager degli Wham: «Se in un primo tempo George gli aveva donato parte delle royalty di Careless Whisper per garantirgli una sicurezza economica, poi rinegoziò l'accordo in suo favore, malgrado non avesse bisogno di quei soldi».
George Michael
Arrivò il primo album da solista, Faith, un successo planetario. Lo scandalo di I want your sex (bannato da molte radio Usa), fu il primo di tanti brani esplicitamente erotici (Father Figure, FastLove, Outside), tutti basati sul sesso spontaneo e naturale. «Ha messo in discussione lo stereotipo tranquillizzante del gay che vuole essere accettato dalla società - confessa il suo amico Ricky Gervais - ma per George il sesso aveva a che fare anche con trasgressione, rabbia e vergogna».
george michael Lady Diana
IL CONTRALTARE Il cantante rappresenta, secondo Gavin, il contraltare di Elton John e la rivalità fra i due viene testimoniata dalla richiesta di George - non accettata dal collega - di ritardare l'uscita di Candle in the wind rivisitata dopo il funerale di Diana: in quella settimana era previsto il lancio di You Have Been Loved, che avrebbe, così, perso la chance di raggiungere la vetta della classifica. Gavin ricorda un altro momento imbarazzante durante un concerto: «George si accorse che Elton si era appisolato. Quando poi lui andò a complimentarsi nel backstage fece finta di nulla, ma poi esplose rabbioso davanti al suo staff».
George Michael 3
Un altro episodio riguarda la Royal Family. Nel 1990 il piccolo William gli chiese se avrebbe partecipato a un concerto natalizio a Buckingham Palace, cantando con Elton al piano. Michael declinò per poi commentare: «Ho detto di no al mio futuro re, che idiota». Non avrebbe neppure partecipato al matrimonio con Kate. «La coppia reale - spiegò agli amici - dovrebbe essere circondata da gente che ama, non da popstar imbolsite».
ELTON JOHN GEORGE MICHAEL
«A differenza di Elton John», scrive Gavin, «George non era l'artista gay che voleva mettersi al servizio della causa arcobaleno, con tutti i benefici che ne conseguivano». Forse anche per questo il pubblico lo abbandonò, né si stupì dello scandalo nei bagni pubblici a Los Angeles nel 1998: era un gay che si nascondeva, l'umiliazione se l'era meritata. George si isolò sempre di più, rifugiandosi nel crack e nel sesso compulsivo. Lo arrestarono sette volte, sempre con la droga dello stupro, e una volta nella macchina gli trovarono sex toys e maschere di lattice con la zip. Cercava continuamente incontri notturni con sconosciuti nei parchi londinesi e non ne faceva mistero: «Così non riveleranno mai il tuo segreto perché è anche il loro». Elton John, ancora una volta, non l'aiutò: «George si è perso, ormai è isolato e improduttivo», disse alla stampa.
PARANOICO Il cantante era sempre più paranoico e fantasticava cospirazioni dell'industria musicale, che tentò un suo ultimo salvataggio nel 2009, organizzando un duetto con l'emergente Beyoncé. «Se lo avessero convinto, sarebbe stato il suo poker con le dive soul, dopo Aretha (episodio che fece ingelosire Freddie Mercury), Whitney Houston e Mary J.Blige», conclude Gavin. «Nei suoi party c'erano solo droga e alcol, lui finiva sempre collassato a terra e si risvegliava vomitando - rivela un'amica nel libro - per lui non c'era scampo».
George Michael 2
Sei mesi in un rehab in Svizzera non servirono e in quell'occasione, secondo l'ultimo compagno, Fadi Fawaz: «Michael si ferì almeno 25 volte con un coltello, ormai desiderava solo morire». Poi l'arresto cardiaco fatale, la notte di Natale, nel giorno del compleanno della madre. Suicidio per overdose? I familiari confermarono la morte per cause naturali. Gli esami tossicologici non sono mai stati resi pubblici.
George Michael 4 george michael George Michael e Kenny Goss george michael e fadi fawaz 2 andrew ridgeley e george michael 1 george michael GEORGE MICHAEL 3 george e il fidanzato fadi BOY GEORGE E MICHAEL GEORGE GEORGE MICHAEL PIN UP - george michael a settembre george michael george michael ingrassato george michael fotografato da simone cecchetti