Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”
di maio grillo casaleggio
Il Movimento è pronto a iniziare una nuova fase. L'epoca del capo politico - messa in discussione dalle dimissioni di Luigi Di Maio e congelata dall' emergenza sanitaria - potrebbe subire una battuta d' arresto. Il patto stretto qualche settimana fa dai big Cinque Stelle, infatti, potrebbe avere ripercussioni anche nella struttura pentastellata. L'equilibrio trovato in seno ai vertici sta funzionando e cresce l' idea di un organo collegiale che tenga le redini del M5S.
Il «comitato 4.0», o la «task force» come l' hanno ribattezzata i Cinque Stelle, che spiegano: «Non ha niente a che fare con il vecchio direttorio». Una struttura destinata a tirare le fila almeno fino a quando il Movimento sarà alla guida del Paese.
grillo di maio casaleggio
L' ipotesi non dispiace alle varie anime pentastellate. E potrebbe essere messa in discussione a breve.
Non a caso il reggente M5S Vito Crimi ha preannunciato - della deroga ai due mandati (in special modo per Virginia Raggi e Chiara Appendino) - un voto imminente. «In ogni caso, come in tutte le cose che riguardano il M5S, c' è una riflessione in atto e alla fine lasceremo la parola ai nostri iscritti», afferma Crimi. Certo, il tema della struttura e dei due mandati - in questa fase di ripartenza - torna ad essere elemento centrale del dibattito interno.
grillo fico di maio di battista
La corsa (sempre in pectore, non annunciata) di Alessandro Di Battista per la leadership rimane un elemento carsico, che nel Movimento qualcuno prova a deviare. «Non so quale sarà la scelta di Virginia Raggi, ma Alessandro potrebbe magari pensare alla sua città e proporsi a sindaco di Roma, io ce lo vedrei benissimo, per amore della sua città potrebbe fare bene», dichiara a Un Giorno da Pecora , su Rai Radio1, Carlo Sibilia. Se scattasse l' epoca del nuovo comitato, lotte intestine e corse per il ruolo da capo politico dovrebbero essere messe in secondo piano.
GRILLO DI MAIO CASALEGGIO
Il quadro interno al Movimento, però, è molto complesso. Tutti nel mirino: dal premier ad alcuni big come Bonafede e Fraccaro. E con i gruppi sul piede di guerra. Dopo i parlamentari, anche alcuni ministri e sottosegretari iniziano a lamentare una carenza di confronto con Giuseppe Conte e lo vedono come lontano dal M5S. Deputati e senatori a loro volta criticano anche alcuni esponenti della delegazione pentastellata di governo e chiedono un ruolo più forte dell' Aula nelle trattative.
ALESSANDRO DI BATTISTA E LUIGI DI MAIO
Non solo: altro tema sul tavolo è il legame con Rousseau, che ha dato vita a diversi malumori negli ultimi mesi. E anche su questo punto, circolano indiscrezioni su un allentamento dei legami. Si va verso un Rousseau più indipendente dal Movimento e viceversa. Ma con Davide Casaleggio, con Di Maio fondatore della associazione che dal 2017 tiene le fila pentastellate, sempre impegnato per il M5S.
di battista di maio
I vertici stanno ragionando su tutti questi temi. E con loro sta ragionando anche Beppe Grillo. Il garante è protagonista negli ultimi giorni di un ritorno silenzioso in prima linea. Diversi esponenti del Movimento sono stati contattati direttamente. Un vortice di telefonate per ricucire strappi, ascoltare opinioni e fornire suggerimenti. E non è detto che, come successo la prima volta nel 2014 per il direttorio, non sia lo stesso Grillo a presentare il progetto ai militanti.
giuseppe conte luigi di maio