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    UNO VALE UNO MA QUALCUNO VALE DI PIU’ - IL M5S LASCIA A CASA 20 STORICI COLLABORATORI MA AFFIDA CONSULENZE A PAOLA TAVERNA E VITO CRIMI: 140 MILA EURO L’ANNO IN DUE PER DARE UNA MANO AI GRUPPI CINQUESTELLE DI CAMERA E SENATO - E SCATTA LA RIVOLTA NELLE CHAT DEL GRUPPO PARLAMENTARE: “NON MI HANNO CONFERMATO, NONOSTANTE IO ABBIA SEMPRE RAGGIUNTO TUTTI GLI OBBIETTIVI, DOPO AVER PARTECIPATO A TUTTE LE CAMPAGNE ELETTORALI DEGLI ULTIMI ANNI…”


     
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    Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”

     

    taverna crimi taverna crimi

    Uno non vale uno, a questo giro. Sfogo di un dipendente M5S lasciato a casa di fresco: «Ci hanno detto che stavolta non potevano rinnovarci il contratto, perché non c'erano abbastanza fondi. E invece...». Invece il Movimento ha deciso di assumere due ex senatori, Paola Taverna e Vito Crimi, 140mila euro l'anno in due, per collaborare con i gruppi grillini di Camera e Senato. Venti dipendenti, alcuni storici, che hanno lavorato per i 5 Stelle dalla prima legislatura del 2013, sono stati lasciati a spasso.

     

    Niente contratto, gli è stato detto: ci dispiace, gli eletti sono calati, il budget è ridotto e non c'è più posto per tutti. La protesta naturalmente monta nelle vecchie chat dei collaboratori grillini. Soprattutto adesso che Repubblica ha rivelato come per i due ex parlamentari, non ricandidati per il tetto del doppio mandato, sono pronti contratti a 5 stelle, da 70mila euro l'anno ciascuno.

    PAOLA TAVERNA GIUSEPPE CONTE PAOLA TAVERNA GIUSEPPE CONTE

     

    Proprio per un incarico di diretta collaborazione con i gruppi parlamentari, soldi dei contribuenti dunque. Un importo, quello che intascheranno Taverna e Crimi, con cui si sarebbero potuti rinnovare i contratti di almeno 3-4 collaboratori. Ma ai piani alti del M5S hanno deciso di premiare gli ex senatori, a danno dei dipendenti semplici.

     

    È vero che il Movimento nella passata legislatura, dopo la sbornia elettorale del 2018, annoverava oltre 300 parlamentari - dimezzati anche a causa della scissione di Luigi Di Maio - mentre oggi sono solo 80 e quindi la riduzione dello staff era nell'aria. Ma il fatto che i tagli siano stati più sanguinosi per dare un salvagente, molto ben remunerato, a due ex parlamentari crea malumori e frustrazioni.

     

    PAOLA TAVERNA VITO CRIMI PAOLA TAVERNA VITO CRIMI

    «Non mi hanno confermato, nonostante io abbia sempre raggiunto tutti gli obbiettivi, dopo aver partecipato a tutte le campagne elettorali degli ultimi anni», racconta uno degli esclusi, chiedendo l'anonimato. Il motivo? «Ci hanno detto che non c'erano abbastanza fondi».

     

    Tra i sacrificati, spuntano nomi noti nel sottobosco degli addetti ai lavori 5S. Per esempio lo storico fotografo e videomaker del Movimento, assunto dai tempi di Gianroberto Casaleggio, Nicola Virzì: «In questi ultimi 9 anni e mezzo - ha scritto su Facebook nel post d'addio - ho avuto l'onore di lavorare nella comunicazione del Movimento, prima al Senato poi alla Camera dei deputati, ho fatto un milione di foto e centinaia di video, ho percorso non so quanti km in giro per il Paese». Ma «dopo 15 anni la mia avventura finisce qui».

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