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    “IL MARSIGLIA DEVE GESTIRE MEGLIO I SUOI TIFOSI” – DOPO LA SASSAIOLA IN CUI IL TECNICO DEL LIONE FABIO GROSSO HA RISCHIATO DI PERDERE L’OCCHIO SINISTRO, SCENDE IN CAMPO IL GOVERNO COL MINISTRO DEGLI INTERNI GERALD DARMANIN CHE CHIAMA IN CAUSA I DIRIGENTI DELL’OLYMPIQUE MARSIGLIA – 9 PERSONE SONO FINITE IN MANETTE - IL MARSIGLIA COMUNQUE NON RISCHIA SANZIONI, L’ATTACCO ALL’AUTOBUS È STATO EFFETTUATO IN STRADE PUBBLICHE…


     
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    Andrea Sereni per corriere.it - Estratti

     

     

    fabio grosso l'equipe fabio grosso l'equipe

    Il giorno dopo la faccia sanguinante di Fabio Grosso è più serena: i punti di sutura sono quindici, lui abbozza un sorriso ma il suo occhio sinistro è tumefatto. Ha rischiato di perderlo. In Francia le sue immagini sono po’ ovunque. Sulle prime pagine dei giornali («Il disgusto e la vergogna», così titola L’Equipe), sui social. La sassaiola fuori allo stadio del Marsiglia, i vetri del pullman del Lione in pezzi.

     

    Non sembra la cronaca di un evento legato al pallone, invece lo è. Gianni Infantino, presidente della Fifa, in un messaggio ribadisce come nel calcio «non c’è assolutamente spazio per la violenza nel calcio. Tali eventi non hanno posto nel nostro sport né nella nostra società e mi rivolgo alle autorità competenti affinché garantiscano che vengano prese misure adeguate».

     

    Grosso ieri è arrivato col volto insanguinato e in stato di shock al Velodrome, dove i sanitari lo hanno medicato e hanno applicato quindici punti di sutura alla palpebra. Poi la corsa in ospedale, per i controlli necessari, e il ritorno allo stadio, dove il Lione è stato tenuto per motivi di sicurezza fino alla tarda serata. Poi squadra e staff, dopo una breve passeggiata in campo per salutare i propri tifosi, sono andati in aeroporto usando un bus scolastico. La partita, annullata ieri, sarà probabilmente giocata a porte chiuse. Attesa la decisione della Commissione delle competizioni della Lega.

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    Ecco, mentre si prova a voltare pagina parte anche il gioco delle responsabilità condivise. La ministra dello sport francese, Amélie Oudéa-Castéra, sostiene che «i club devono assumersi le proprie responsabilità nei confronti dei tifosi. Serve una risposta globale in cui tutte le autorità del settore sportivo devono essere ritenute responsabili». Il ministro degli Interni, Gerald Darmanin, questa mattina ha esplicitamente chiamato in causa il Marsiglia, «che deve gestire meglio i suoi tifosi» — una risposta al presidente Longoria, che aveva sottolineato come gli incidenti fossero avvenuti fuori dallo stadio —, salvo poi promettere condanne e sanzioni sia amministrative sia sportive.

     

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    Gli arresti effettuati sono finora nove: «Sono 500 gli agenti di polizia che sono stati mobilitati per garantire la sicurezza in questa partita — aggiunge Darmanin —, non c’è stato nessun fallimento da parte loro». I due dicasteri, va sottolineato, hanno consentito la trasferta ai tifosi del Lione, nonostante quella col Marsiglia sia da sempre una partita a rischio per la rivalità tra le due tifoserie.

     

    Il Marsiglia comunque non rischia sanzioni, l’attacco all’autobus è stato effettuato in strade pubbliche. Anche il Lione ha condannato l’atteggiamento di parte dei suoi tifosi, chiarendo come il club sia pronto a «tenere fuori dallo stadio chiunque si è reso protagonista di atti fuori dalla legge».

     

     

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